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- Categoria: Turismo
- Pubblicato Venerdì, 10 Agosto 2018 12:43
Le mille anime di Rovereto
La città trentina è detta Città della quercia, della pace, dei Festival e dei musei internazionali. La festa di Santa Maria Ausiliatrice il 5 agosto è una preziosa occasione per visitarla
Die Stadt von Trentino wird Stadt der Eichen, Frieden, Festivals und der internationale Museen genannt. Das Fest Maria Hilfe der Christen am 5. August ist eine wertvolle Gelegenheit, es zu besuchen
Firenze, 10 agosto 2018.
L'immagine della Madonna Ausiliatrice incede lentamente per le vie assolate di Rovereto, issata sulle spalle di aitanti giovani scout e seguita da una moltitudine di fedeli, tra rulli assordanti di tamburi. Cosa sta accadendo in questo scorcio d'estate nella città trentina?
È il 5 agosto e in questa data, ormai da 315 anni, si celebra la festa di Santa Maria Ausiliatrice, anche se solo quest'anno il Comune ha deciso di pubblcizzarla all'esterno. Nel 1703, per salvarsi dalle distruzioni perpetrate dal generale francese Luigi Giuseppe Duca di Vendôme nella Vallagarina durante le Guerre di successione, la città si affidò alla protezione di Maria Ausiliatrice, Patrona principale della città, facendo voto di celebrare ogni anno la cerimonia solenne di ringraziamento.
I suggestivi eventi organizzati dal Comune di Rovereto, hanno avuto il clou la domenica mattina nella chiesa arcipretale di San Marco con la Messa solenne, alla presenza del sindaco, della Giunta e delle autorità municipali. Nel pomeriggio i Vespri recitati in onore dell’Ausiliatrice hanno preceduto la suggestiva processione per le vie della città.
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- Categoria: Mito
- Pubblicato Martedì, 15 Dicembre 2015 14:37
"Lorelei" di Heinrich Heine e la tradizione greca
"...alla fine l'onda inghiotte barcaiolo e barca... ed ahi! Questo ha fatto con il suo canto la fanciulla Lorelei (H. Heine, Libro dei canti)
Como, 15 dicembre 2015.
La morte e la passione amorosa rappresentano un topos letterario proprio dell'età romantica e della sua predilezione per i contrasti.
Per gli artisti di questo movimento, l'amore è sottratto alla banalità della routine quotidiana, sfugge all'usura del tempo, addirittura alla sessualità.
Hanno la preferenza manifestazioni drammatiche, trasgressive che vengono rappresentate sia in letteratura sia in musica sia in pittura.
Tale connubio amore-morte viene esplicitamente dichiarato dal grande Giacomo Leopardi che nei vv.99/100del" Consalvo", afferma: "...due cose belle ha il mondo//amore e morte".
Siffatto dualismo venne studiato anche da Sigmund Freud che lesse nel termine greco "eros" "amore" la pulsione verso la vita, mentre nella parola greca "thanatos", "morte", la spinta verso la fine, il nulla: due elementi che congiunti costituiscono l'essenza della psiche umana.
In Heinrich Heine, poeta tedesco di età romantica, tale motivo si affaccia prepotentemente allo sguardo del lettore nei bellissimi versi della poesia intitolata" Lorelei", facente parte della raccolta "Libro dei canti".
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- Categoria: Varie
- Pubblicato Domenica, 05 Luglio 2015 20:06
Piazza Syntagma
Quando rileggere la storia aiuta a capire il presente e ad immaginare il futuro
Monaco, 5 luglio 2015.
La storia della Grecia che tutti conosciamo è quella dei tempi della scuola e si limita al periodo classico, quando il Mediterraneo e il Mar Nero erano disseminati di colonie greche, quando grazie alla scrittura, alle scienze e alla filosofia Atene era il centro del mondo. Fino a diventare, come città-stato nel 508 a.C., la prima democrazia del pianeta. Poi ci furono la decadenza, le lotte interne, l’influenza dell’impero persiano, la dominazione romana, quella bizantina, quella ottomana.
Dopo la guerra di liberazione dall’impero Ottomano, il popolo greco non riuscì a instaurare, subito e pienamente, la propria sovranità. Le grandi potenze europee (Inghilterra, Francia, Russia e Baviera) che con le loro flotte e i loro eserciti avevano aiutato il popolo greco a liberarsi dagli ottomani, non persero l’occasione di mettere le proprie mani (e i propri piedi) sulla Grecia. Nel 1832 con la Conferenza di Londra istituirono il Regno di Grecia a capo del quale fu posto, come primo monarca, il bavarese Ottone di Wittelsbach, passato alla storia col nome di Ottone di Grecia. Dopo anni di dominazione turca la Grecia aveva un suo regno, ancorché retto da uno straniero.
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- Categoria: Cultura
- Pubblicato Martedì, 28 Ottobre 2014 20:11
Prima donna, poi santa
Presentato all’Istituto di Cultura di Monaco di Baviera “Chiara d’Assisi. Elogio della disobbedienza”, il nuovo libro di Dacia Maraini
Monaco, 28 ottobre 2014.
Cosa sia questo libro non è facile dirlo neanche dopo averlo letto. Per ammissione della stessa autrice non è un vero romanzo e non è un saggio; non è indagine storica e non è biografia. È piuttosto “narrazione attraverso il dialogo”, scambio epistolare tra due donne che ha luogo nel presente, qui ed ora. Narrazione di un tempo che fu attraverso ciò che di quel tempo rimane ancora oggi: le contraddizioni e i pregiudizi; le persecuzioni e le sofferenze; le condanne e le punizioni. E poi la ricerca della giustizia, della libertà e dell’amore. Il tutto incentrato sulla figura della donna. Di una donna: Chiara d’Assisi e, per suo tramite, di tutte.
Loro, le donne. Madri, sorelle, figlie, mogli, amanti, amiche, compagne di viaggio e di vita.
Essere donna oggi non è facile. Non lo è mai stato. Chiara d'Assisi lo fu in un'epoca difficile. Un'epoca in cui nascere donna significava essere private della libertà per essere sottoposte a forme di schiavitù manifeste e ineludibili. Costrette dalle regole del tempo a diventare spose a tredici anni. Costrette a procreare per vincolo naturale, legge di natura ineluttabile, in un’epoca in cui morire di parto non faceva eccezione. Nel medioevo buio e oscurantista non c’era posto per la gioia. Il dolore era considerato una sorta di dovere e a quel dovere erano sottoposte soprattutto le donne, che accettavano il loro destino senza opporre resistenza. Non c’era spazio per la felicità, tantomeno per il piacere. Questo era sconosciuto o al più sacrificato e, ancorché non oggetto di rinuncia consapevole, relegato all’immaginazione, confinato in luoghi non terreni, affidato a simboli non fallaci perché propri della religione.
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- Categoria: lettres italiennes
- Pubblicato Martedì, 20 Maggio 2014 11:55
I marziani tra noi
Lettres italiennes
Corrado Conforti
Monaco, 19 maggio 2014.
Come, suppongo, la maggior parte di chi mi legge, neanche io ho mai creduto ai marziani; eppure da qualche tempo non ho più la stessa convinzione. Non perché li abbia visti atterrare da qualche nave spaziale o perché li abbia visti volare, ma perché mi capita sempre più spesso di leggerli. E sono anche sicuro di averne incontrato qualcuno.
Se poi incrociandone uno non ho fatto un passo indietro, è perché il loro aspetto non si differenzia affatto dal nostro. Né si differenziano le loro attività. Come noi lavorano, come noi guidano una vettura, come noi fanno la spesa. Diversamente da noi o comunque più di noi (e perfino più di me che mi abbandono spesso a questo vizio) i marziani scrivono. E provenendo da altri spazi e dunque, secondo la lezione di Einstein da altri tempi, annunciano anche una nuova era, che (e qui non sono originalissimi) sarà quella dell'oro.
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- Categoria: Turismo
- Pubblicato Lunedì, 04 Giugno 2018 05:23
Le Marche, che rivelazione!
Borghi splendidi, ottimi vini e calda accoglienza
Firenze, 1 giugno 2018.
Le Marche, splendida, verdissima regione del Centro Italia, sono ancora poco frequentate dal turismo di massa, a parte la zona costiera. Perciò è ancora possibile scoprire con tranquillità le meraviglie custodite nel territorio, in cui la gente è sempre ospitale. Dalle catene montuose alle spiagge di sabbia e alle scogliere a picco sul mare, le dolci colline dove si nascondono borghi bellissimi e piacevoli percorsi enogastronomici: mille sono i luoghi da scoprire in questa magica regione.
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- Categoria: Mito
- Pubblicato Domenica, 29 Novembre 2015 10:09
L'educazione dei giovani nell'antica Atene
Como, 28 novembre 2015.
L'educazione (da latino "educo" cioè "traggo fuori - sottinteso - dall'ignoranza") nel mondo greco antico era avvertita come fondamentale per la formazione di un'elite culturale e politica all'interno della comunità. Bisogna, tuttavia, distinguere tra il metodo formativo ateniese e quello spartano. Certamente nel particolarismo delle città greche, dovuto principalmente a ragioni morfologiche del territorio, alla sua montuosità, che creò barriere naturali e che non giocò di certo a favore di un'omogeneità culturale. Atene predilesse un'educazione principalmente umanistica, basata fondamentalmente sull'apprendimento della scrittura, della lettura, del canto, della musica, per il livello elementare e sulla conoscenza dei primordi della letteratura e della retorica per il livello superiore.
Sappiamo, comunque, che non esisteva ad Atene nessuna disposizione di legge che imponesse l'obbligo scolastico. Si ricorreva, quindi, facilmente, ad un maestro privato, naturalmente per i figli delle famiglie più illustri. La presenza di un "tutor" sarebbe rimasta una costante anche nei secoli successivi, appannaggio delle famiglie nobili e abbienti. Pensiamo, ad esempio, al grande Giacomo Leopardi: egli si avvalse per i suoi studi della ricca biblioteca paterna e della presenza di un gesuita che lo iniziò fin da tenera età allo studio del latino, del greco e dell'ebraico.
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- Categoria: Varie
- Pubblicato Lunedì, 22 Giugno 2015 18:30
Dal Canale di Sicilia alle Alpi
Ricordi e tracce della Resistenza italiana
Monaco, 21 giugno 2015.
(gm) Nella sala dello Stemmerhof, a Monaco di Baviera, si è tenuta in occasione dei settant’anni dalla fine della seconda guerra mondiale un’interessante conferenza che ha visto la presentazione delle storie di quattro partigiani, che hanno dato il loro contributo personale alla Resistenza italiana.
Durante le presentazioni i relatori, ed anche organizzatori dell’evento, hanno letto brevi passi tratti dalle biografie dei personaggi e mostrato attraverso interessanti videoracconti materiale storico ed interviste originali.
Angelo Lauricella, ex-senatore e attuale Presidente ANPI – Associazione Nazionale Partigiani d’Italia di Agrigento, ha aperto la conferenza con la presentazione del siciliano Salvatore Di Benedetto.
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- Categoria: Cultura
- Pubblicato Mercoledì, 18 Giugno 2014 17:04
“Nati d’inverno”… pagalo solo se ti è piaciuto!
Intervista allo scrittore emergente Giancarlo Gasponi
Se c'è sulla terra e fra tutti i nulla qualcosa da adorare,
se esiste qualcosa di santo, di puro, di sublime,
qualcosa che assecondi questo smisurato desiderio dell'infinito
e del vago che chiamano anima, questa è l'arte.
Gustave Flaubert
Cristina Picciolini
Milano, 16 luglio 2014.
Giancarlo Gasponi è pittore, fotografo eccellente e, dal 1986, editore di pubblicazioni di carattere turistico che consentono alle sue fotografie di trovare uno sbocco commerciale. Da ultimo, con l’uscita del libro “Nati d’Inverno”, è anche scrittore. Il suo romanzo riscuote successo in breve tempo ottenendo su Facebook il più alto numero di apprezzamenti (oltre 73.000 “mi piace”) tra i libri pubblicati nell’ultimo decennio. Nonostante il suo strepitoso successo, però, non è riuscito ad arrivare sul banco delle librerie! C’è un’iniziativa illuminante che accompagna la sua pagina: “Pagalo solo se ti è piaciuto”.
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- Categoria: Dall'Italia
- Pubblicato Venerdì, 13 Giugno 2014 05:40
L’Europa, l’Italia, la cultura, i giovani
Intervista ad Andrea Camilleri
Roma, 4 giugno 2014.
1994-2014: da La forma dell’acqua a La piramide di fango si contano vent’anni di successi ininterrotti per Montalbano, il più noto commissario in tutto il mondo, con le sue inchieste tradotte in decine di lingue straniere, persino in gaelico ed ora anche in cinese. L’esordio nella narrrativa di Andrea Camilleri avviene con fatica e tardivamente: Il corso delle cose, scritto nel 1967, stampato a sue spese nel 1978, passò inosservato e fu pubblicato solo a seguire, dopo anni di rifiuti da parte delle case editrici. Ed avviene dopo decenni consacrati al teatro, come sceneggiatore e regista, all’insegnamento, prima presso il Centro Sperimentale di Cinematografia poi all’Accademia Nazionale di Arte Drammatica “Silvio D’Amico”, ma impegnati anche in radio e in televisione. E accanto a quei gialli scritti nella sua lingua d’invenzione italo-sicula, la sua creatività mai stanca ci regala anche una ricca biblioteca di romanzi storici e civili, romanzi dedicati ad artisti come Caravaggio, Renoir e Guttuso, scritti sul teatro, autobiografici e di riflessioni. È come se quella vocazione narrativa, rimasta per troppo tempo compressa e inascoltata, lo scrittore non fosse più riuscito a contenerla, vincolandola all’interno di un unico canale creativo. È un percorso, dal 1994 ad oggi, nutrito di onorificenze, premi, lauree Honoris Causa. Riconoscimenti e successo che non hanno mutato di una virgola il suo stile di vita, che è rimasto quello sobrio di sempre, dedicato al lavoro, all’arte, alla famiglia. E all’impegno politico e intellettuale.
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- Categoria: lettres italiennes
- Pubblicato Lunedì, 28 Aprile 2014 05:36
Perché oggi il sole non splende su San Pietro
Alessandro Gambaro
Roma, 27 aprile 2014.
Il Padreterno, che poi è l'azionista di riferimento del Vaticano, non è soddisfatto degli scatti di carriera ingiustificati che hanno gratificato la carriera di Papa Wojtyla e Papa Roncalli. Basti pensare che Papa Giovanni XXIII non ha fatto nemmeno il secondo miracolo, che pure è obbligatorio per qualunque passaggio di categoria. Invece Giovanni Paolo II ne ha fatti due (che è il minimo previsto) e sarebbe tutto regolare, se non fosse per il troppo poco tempo trascorso dal suo decesso.
La burocrazia celeste non è mica una roba da ridere! Intanto chiariamo che ci sono due livelli di santità: il primo si chiama "Beatificazione" e in pratica è una santità locale (vale solo per il paese dove uno è nato e per quello - se è diverso - dove ha vissuto), poi invece, al secondo livello, che si chiama "Canonizzazione", uno può essere considerato Santo da tutto il mondo, non solo da parenti e amici. Fino a qualche anno fa, al processo di Beatificazione e/o di Canonizzazione assisteva anche un "Avvocato del diavolo" (ora, con lo sviluppo dell'informatizzazione delle strutture giuridiche, questa posizione è stata abolita, e ci si affida alle community della "rete" di facebook, un pò come fa Grillo, per capirci).
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- Categoria: Gastronomia
- Pubblicato Martedì, 21 Settembre 2021 07:33
La pasticceria crudista approda al Museo Novecento di Firenze
Firenze, 20 settembre 2021.
Cioccolato, biscotti, praline, dolci al cucchiaio e gelato, tutto rigorosamente senza farine, latte, uova, lieviti e senza zucchero. Vito Cortese, il più importante pasticcere crudista d’Italia, aprirà il suo locale gourmet nel cuore di Firenze, nei nuovi spazi della caffetteria del Museo Novecento che danno su Piazza Santa Maria Novella: Cortese Caffè 900.
È la prima volta al mondo che un pasticcere così fuori dal comune si aggiudica l’incarico per la ristorazione di un luogo così prestigioso come un museo di arte contemporanea. Cortese avrà a disposizione 130 mq, con un ampio spazio all’esterno sotto il loggiato proprio accanto all’ingresso del museo, per offrire ai suoi clienti un vero e proprio nuovo modo di intendere il dolce: non più un peccato di gola ma un’esperienza di piacere che è anche omaggio alla salute. Solo e unicamente materie prime pregiate e dall’alto valore nutritivo, bio e vegan, trasformate, grazie a processi di essiccazione e fermentazione, in deliziose ricette gourmet equilibrate e indimenticabili. Un luogo, insomma, che ambisce a diventare un punto di riferimento non solo per i cultori della cucina veg e gluten free, ma per tutti coloro che cercano i dolci più eleganti, il miglior cioccolato di qualità al mondo e un modo unico e originale di interpretare l’arte della pasticceria. “La pasticceria crudista è una nuova esperienza gustativa, spiega Vito Cortese, un modo innovativo, più consapevole, di approcciarsi al cibo, dove vengono messi in risalto i sapori autentici degli ingredienti, mantenuti nella loro forma più naturale che preserva tutte le proprietà nutritive di ogni singolo ingrediente.
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- Categoria: Turismo
- Pubblicato Domenica, 09 Luglio 2017 06:06
Il sale rigenerante di Salsomaggiore
Benefici gli effetti sulla salute delle acque termali che sgorgano nella città emiliana
Nicoletta Curradi
Firenze, 6 luglio 2017.
"Ci dev'essere qualcosa di stranamente sacro nel sale. Lo ritroviamo nelle nostre lacrime e nel mare." Così scriveva il poeta e filosofo libanese Kahlil Gibran nel 1926. Il sale è davvero prezioso e a Salsomaggiore sanno bene quanto vale il sale che fin da epoche remote caratterizza le sue acque salsobromoiodiche di origine marina. Acque che si trovano lungo la dorsale appenninica della pianura Padana che ha ospitato mari in alcune ere geologiche e dove l'acqua si è raccolta in bacini sotterranei.
Lorenzo Berzieri è il medico condotto che nel XIX secolo per primo sperimentò le proprietà terapeutiche di queste acque conosciute ed utilizzate già in epoca pre-romana per l'estrazione del sale. Fu sotto il Ducato di Maria Luigia d'Austria che Salsomaggiore si trasformò, considerando l'acqua termale un bene curativo per la salute dell'uomo, e in breve tempo la località divenne una delle più affermate e frequentate "villes d'eaux" europee. Le acque minerali di Salsomaggiore appartengono per il loro contenuto in sodio, al gruppo delle acque salse nelle varietà salsobromoiodiche, per la presenza di bromo e iodio ed una densità salina tre volte superiore di quelle del Mar Morto.
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- Categoria: Mito
- Pubblicato Domenica, 15 Novembre 2015 13:39
L'esercito romano
(parte seconda)
Como, 14 novembre 2015.
La severità dei generali (in lat. duces/imperatores) nei confronti dei loro eserciti non provocò, come potremmo aspettarci e a parte alcune eccezioni, malcontento tra i soldati, bensì un legame di stima e di fiducia incondizionate tra le truppe stesse ed il comandante. Questo in effetti, oltre ad esigere disciplina, ordine e obbedienza, sapeva essere anche molto generoso. I bottini di guerra (in lat. spolia) che avesse ottenuto nel corso delle campagne militari nelle varie province dell'Impero (oro, pietre preziose, oggetti di lusso, schiavi ecc...), sarebbero stati condivisi con i suoi uomini, i quali, a tal punto, sempre più soddisfatti, gli avrebbero assicurato, una volta tornati in patria, tutta la propaganda e l'appoggio per ottenere i voti necessari per la sua carriera politica.
Si trattava, infatti, di personaggi per lo più appartenenti ad una gens (stirpe) aristocratica: pensiamo ad es. a Giulio Cesare che vantava una discendenza dalla dea Venere. Secondo il mito, Venere era stata madre di Enea, padre di Iulo/Ascanio, progenitrice della gens Iulia alla quale Giulio Cesare apparteneva.
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- Categoria: Varie
- Pubblicato Martedì, 02 Giugno 2015 13:26
Castelli a cinque stelle
Il prossimo G7 sarà tenuto in un luogo da fiaba, ma in un clima di accese proteste
Monaco, 2 giugno 2015
È noto che Ludwig II, eccentrico re della Baviera vissuto nella seconda metà dell’Ottocento, amava i monti e le valli delle Alpi bavaresi. Il suo castello Neuschwanstein, vicino a Füssen, è famoso in tutto il mondo. Un'altra dimora regale, molto più piccola e modesta e pertanto meno nota, era quella di Schachen, a 1866 metri di altitudine, non lontano da Garmisch-Partenkirchen e da una località chiamata Elmau. A Elmau esisteva un Gasthaus (albergo ndr) dove il re spesso si fermava nel giorno del suo compleanno, che cadeva il 25 agosto. Esattamente nel luogo dove sorgeva questo Gasthaus fu edificato, nel 1916, un castello di grande bellezza, oggi sede di un albergo a cinque stelle che è sotto tutela monumentale e che fa parte della ristretta lista dei circa 430 hotel più lussuosi del mondo.
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- Categoria: Cultura
- Pubblicato Martedì, 10 Giugno 2014 19:39
I discount della lingua
La ricerca di una scuola di lingua straniera adatta anche attraverso il web a noi rivela spesso una deludente realtà
Raffaele Gatta
Monaco, 9 luglio 2014
In questi tempi di crisi, di spostamenti (per non parlare di una vera e propria emigrazione) la conoscenza della lingua o di più lingue diviene sempre un fatto più pragmatico che culturale. La necessità spinge persone provenienti da diversi luoghi a studiare lingue che mai si sarebbero sognate. Molto spesso, in questo coacervo di disperazione/necessità, ci si ritrova di fronte ad un PC alla ricerca di una scuola, di un corso dove studiare e affrontare il futuro. Tutti senza distinzione di luogo davanti a questa rete che è internet e che ha negli anni velocizzato e reso semplificata la ricerca e la conoscenza del distante, del diverso, del luogo del quale, fino a pochi anni fa, non ci si poteva fare un’idea senza prima averlo respirato. Come per incanto case di ragazzi, di giovanissimi e meno giovani, distanti chilometri tra di loro si ritrovano vicine, da Lisbona a Roma, da Cuba alla Corea del Sud, vicine nell’atmosfera di dubbi, volontà, nel desiderio di cambiare vita e cercare un posto dove andare per studiare ed apprendere quella cultura. Si possono immaginare queste stanze cosi lontane, ma identiche nelle luci bluette dei monitor, accarezzare volti e pensieri.
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- Categoria: Dall'Italia
- Pubblicato Domenica, 11 Maggio 2014 07:54
Elogio della dissidenza
Incontro con il filosofo, giornalista ed editore Paolo Flores d'Arcais
Monaco, 11 maggio 2014.
“Max Weber circa cento anni fa aveva già messo in luce i difetti strutturali delle democrazie basate sui partiti. Nella sua Politik als Beruf egli sosteneva che tali difetti potevano tuttavia essere compensati da una burocrazia al servizio dei cittadini, fatta da funzionari statali dotati di grande preparazione e senso del dovere. La sua teoria si è dimostrata illusoria in quanto il sistema dei partiti è via via riuscito a modellare sulla sua indecenza e sui suoi difetti gli apparati dello Stato”.
Queste parole sono un estratto della conferenza tenuta l'otto maggio scorso all’Istituto italiano di Cultura di Monaco dal filosofo Paolo Flores d’Arcais e moderata dal giornalista della Süddeutsche Zeitung Alex Rühle. La conferenza, organizzata anche dall'assessorato alla cultura di Monaco e dall’associazione Forum Italia, aveva il titolo “La rimisurazione dell’Europa: il futuro della democrazia?”. Data l’imminenza delle elezioni europee, un tema quanto mai attuale.
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- Categoria: Cultura italiana a Monaco
- Pubblicato Sabato, 09 Marzo 2013 15:37
Specchio dell’anima: il respiro delle immagini
Präsentation der Ausstellung von Enzo Arduini und Renee Fabbiocchi im Italienischen Kulturinstitut, München
Karl H. Prestele, storico dell'arte monacense, presenta la mostra di Enzo Arduini e Renee Fabbiocchi presso l'Istituto Italiano di Cultura. La mostra sarà aperta fino al 27 giugno.
Karl H. Prestele (Kunsthistoriker, München)
München, 7. März 2013.
(…) Ich beginne mit Enzo Arduini und seiner größten Skulptur hier, dem „Torso“ von 2012, der dort im Eingangsraum steht. Die Materialien sind Keramik, echtes Gold und Kobaltblau; letzteres ist nötig, damit Gold auf der Keramik haftet, und es verfärbt sich beim Brennen schwarz. Enzo Arduini meint, diese Arbeit könnte auch „Feld“ heißen, denn ein Feld und ein Torso sind für ihn insofern dasselbe, als beides eine Art Rohmaterial darstellt, aus dem dann durch menschliches Handeln etwas Anderes entsteht – eben eine Menschenfigur oder Feldfrüchte.
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- Categoria: Turismo
- Pubblicato Venerdì, 21 Aprile 2017 18:47
Suggestioni e spiritualità nei riti pasquali nel Gargano
Firenze, 18 aprile 2017.
Il toponimo Gargano, "sperone" dello stivale d'Italia, evoca da sempre soprattutto immagini di vacanze estive, piene di sole e di mare. Infatti non è noto a tutti che esiste invece un Gargano che in primavera, soprattutto all'approssimarsi della Pasqua, si anima di riti e di tradizioni che vantano un'origine antica, una storia rievocata puntualmente ogni anno: sono eventi che meritano di essere vissuti e raccontati, manifestazioni che segnano il passaggio dall'"oscurità" quaresimale alla "luce" pasquale. Non a caso il protagonista dei riti è il fuoco, un fuoco "sacro", punto centrale di ogni rinascita. Il fuoco brucia, ma rischiara il cammino. Il fuoco condanna, ma d'altro canto illumina e può essere elemento identitario di una comunità. Così accade a San Marco in Lamis. Questa vivace città garganica, adagiata in una valle tra i due santuari di San Matteo Apostolo, risalente all'XI secolo (ma il primo nucleo è del IV-V sec.) e di Santa Maria di Stignano del XVI secolo, è attraversata dall'antica via Francigena del Sud, la Sacra Via Langobardorum, quella percorsa anticamente dai romei per raggiungere la Grotta di S. Michele a Monte S.Angelo. A San Marco in Lamis il venerdì santo si svolge la processione delle Fracchie, tronchi conici di legno che con il fuoco diventano torce e, trainati su carri, accompagnano la Madonna Addolorata illuminando il suo percorso alla ricerca del Figlio morto. L'origine di questo rito risale ai primi del 1700, quando fu costruita la chiesa dell'Addolorata fuori dall'abitato e lontana dalla Collegiata, dove si custodiva il corpo di Cristo. Le fracchie di varie dimensioni (potevano arrivare a 250 cm di diametro) costruite dagli abitanti, dovevano illuminare le strade buie percorse dalla Madonna. E cosi è stato anche quest'anno: alte fiamme hanno rischiarato le affollatissime vie del paese, in una processione ricca di fervore e afflato religioso, ma anche di allegra partecipazione. Nel Museo delle fracchie i bambini della scuola primaria hanno spiegato al pubblico il mistero di questo rito antico che si ripete ancora oggi.
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- Categoria: Mito
- Pubblicato Lunedì, 02 Novembre 2015 18:23
L’esercito romano
(Prima parte)
Como, 31 ottobre 2015.
Roma 'caput mundi': come arrivò questo piccolo borgo di pastori e di agricoltori a dominare su così numerosi e così eterogenei popoli? La risposta non è semplice, ma sicuramente per le strategie che spesso adottò contro nemici ben più forti. Ricordiamo a questo proposito il 'divide et impera' di Giulio Cesare, 'separa i tuoi avversari e trionferai', o ancora, l'oro con il quale i Romani nel 390 a.C. corruppero i Celti che avevano invaso l'Urbe, spaventando terribilmente i suoi abitanti con il fragore di oggetti metallici, con il suono di corni e... con la loro statura!.
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- Pubblicato Lunedì, 04 Maggio 2015 18:30
L’importante è non tacere
Un messaggio ancora attuale e una speranza per il futuro, in occasione del settantesimo anniversario della liberazione del campo di concentramento di Dachau
Silvia Alicandro
Dachau, 3 maggio 2015.
Un bel messaggio quello dei giovani studenti presenti oggi al 70º anniversario della liberazione del campo di concentramento di Dachau: “Qui abbiamo capito che è importante non tacere; qui impariamo, rendiamo onore e mai dimenticheremo”.
Niente di quello che è accaduto a Dachau e in altri Lager sarebbe accaduto se la società avesse reagito con forza e non avesse taciuto; troppi hanno deciso di “volere non sapere”.
Molti dei sopravvissuti, invece, volevano che i giovani sapessero cosa erano stati capaci di fare altri essere umani, volevano, e vogliono ancora oggi, raccontare il loro dolore, le loro sofferenze, la loro tristezza perché mai più possa accadere un tale crimine.
Ognuna delle storie raccontate oggi ha riportato i presenti ad un tempo di crudeltà e di violenza che disorienta per la malvagità che non si è fermata neanche di fronte ai bambini; neppure i soldati americani, che erano riusciti a liberare i prigionieri rimasti, potevano credere a quello che vedevano con i loro stessi occhi.
Anche loro oggi erano accanto ai sopravvissuti venuti da tutto il mondo per ricordare e ringraziare, ancora una volta, insieme a tutti i presenti, chi li aveva salvati e chi aveva permesso la liberazione dal nazismo e la nascita della democrazia.
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- Pubblicato Venerdì, 16 Maggio 2014 06:04
Beniamino delle Muse
Mostra dell’insigne letterato bavarese alla Biblioteca Statale Bavarese in occasione del centesimo anniversario dalla morte
Monaco, 15 maggio 2014
“All'immaginoso cantore di Maria di Magdala, al Poeta, al Drammaturgo, al novelliere ferace, al fedele interprete del pensiero Italico in terra Germanica felici auguri e festeggiamenti da un ammiratore antico”. Con questo messaggio augurale esposto nella prima vetrina dell'allestimento si apre la mostra che la Biblioteca Statale Bavarese (BSB) dedica all'insigne letterato Paul Heyse (1830-1914) nel centennale della sua morte. A scriverle fu, in occasione del suo 80° genetliaco lo scrittore suo contemporaneo Arrigo Boito (1842-1918), noto anche per la sua collaborazione con l'ultimo Giuseppe Verdi per il quale scrisse i libretti del Simon Boccanegra, del Falstaff e dell'Otello. Attratto dalla musica contemporanea Paul Heyse non condivise certo la passione per quella, a quel tempo molto in auge, di Wagner coltivata dall'amico Boito che ne tradusse l'opera giovanile Rienzi e i Wesendonker-Lieder.
Rampollo discendente da un'altolocata famiglia berlinese imparentata con quella dei Mendelssohn-Bartholdy, Heyse si trasferì nel 1854 a Monaco di Baviera su invito di Re Massimiliano II che in quegli anni cercava di convogliare nella capitale bavarese quanti potevano darle lustro e favorirne l'affermarsi anche in ambito culturale oltre che economico. Heyse non deluse certo le aspettative del monarca che gli offrì un appannaggio annuo di mille fiorini ed esercitò un notevole influsso sulla vita artistica della metropoli in piena espansione partecipando ai simposi del re e ricoprendo anche incarichi di alto prestigio. Fu tra l'altro membro della “Goethe-Gesellschaft” e della “Zwangslose Gesellschaft” che vedeva riunirsi gli spiriti eletti della città e fondatore del sodalizio di poeti tedeschi del nord e del sud “Das Krokodil” nonché membro dell' “Allotria” presso il “Künstlerhaus”. Un “beniamino delle muse”, come lo definì Theodor Fontane, Heyse fu autore molto prolifico in tutti i generi letterari.
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- Categoria: Dall'Italia
- Pubblicato Venerdì, 23 Agosto 2013 16:40
Pagine Viaggianti
Intervista a Monica Maggi che ci presenta il suo progetto PAGINE VIAGGIANTI
Orbetello, 23 agosto 2013.
Pagine Viaggianti di Monica Maggi non è un libro, non è un sogno e neanche un film ma un idea brillante che le è saltata in mente in un giorno di quelli dove l’ottimismo, la passione e i desideri cercavano risposte concrete e si sono appoggiate da qualche parte per raccogliere le energie giuste.
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- Categoria: Cultura italiana a Monaco
- Pubblicato Domenica, 03 Marzo 2013 17:18
Una verità… non importa quale
Grande successo di pubblico alle prime due rappresentazioni di "Così è (se vi pare)" del gruppo teatrale I-Talia
Monaco, 3 marzo 2013.
Venerdì primo marzo è stata portata in scena presso la Black Box del Gasteig la prima dell'opera teatrale pirandelliana "Così è (se vi pare)", replicata poi il giorno seguente. Guidato dall'esperta regia di Luigi Tortora, il gruppo teatrale monacense "I-Talia" ha tenuto il folto pubblico in sospeso per tutte le due ore della coinvolgente rappresentazione. Tutti gli attori hanno contribuito a rendere la rappresentazione particolarmente impegnata e professionale, entusiasmando i numerosi ospiti intervenuti.
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- Categoria: Gastronomia
- Pubblicato Venerdì, 09 Luglio 2021 15:28
Golden View, un ristorante esclusivo accanto al Ponte Vecchio, un nuovo progetto ne potenzia mission e prestigio
Ein atemberaubender Blick auf die Ponte Vecchio, die Uffizien und den Arno ist die Gewinnerkarte des Golden View, aber nicht nur. ..
Firenze, 8 luglio 2021.
Uno spazio destinato alla ristorazione non deve basarsi soltanto sulle pietanze e sulla mise en place. È il racconto della posizione solida, della centralità e della prospettiva; per unire, pensare e sognare nello stesso modo in cui i suoi proprietari pensano e sognano. Per il Golden View, realtà fiorentina di proprietà di Tommaso Grasso, se ne è fatto interprete l’architetto Nicola Maggiaioli (MIARCA Architecture), coniugando l’effetto scenografico e “golden” del panorama con la preziosità della semplice eleganza, che fa dialogare le forme con lo stile del locale.
I 650 metri quadrati sono stati riorganizzati con l’obiettivo di valorizzare sia la luce provenientedalle sponde dell’Arno, sia la funzione di ogni ambiente e dunque del ruolo di ciascun professionista del gusto partecipe di questa avventura culinaria iniziata ormai vent’anni fa.
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- Categoria: Turismo
- Pubblicato Lunedì, 11 Luglio 2016 20:01
A San Gimignano gli "Orizzonti Verticali" volano sempre più in alto
Firenze, 11 luglio 2016.
Orizzonti Verticali, un'espressione che evoca slanci verso l'alto, è il nome di un festival di "arti sceniche in cantiere" che dal 2013 anima nel mese di luglio il suggestivo borgo turrito di San Gimignano, in provincia di Siena, nel cuore della Toscana. E proprio numerosi elementi architettonici verticali caratterizzano lo "skyline" del borgo: ben quattordici (in realtà sono sedici, ma due sono di tipologia diversa) sono le torri superstiti che si possono ammirare, svettanti in cima ad una collina di circa trecento metri di altitudine. circondata da distese di vigneti di pregiata Vernaccia.
Nel Medioevo ogni famiglia benestante, dedita all'attività mercantile o all'usura, mostrava il suo potere economico costruendo una torre e se ne contavano 72 nel Trecento. Il processo costruttivo di una torre non era certo semplice o poco costoso: come anche quello della creazione di un festival artistico-letterario quale "Orizzonti Verticali", ricco nel 2016 di eventi interessanti e coinvolgenti. In primis, la mostra-omaggio curata da Sandro Avanzo, su Paolo Poli, attore recentemente scomparso; la stuzzicante performance dello scrittore Luca Scarlini sugli affreschi di Memmo di Filippuccio di soggetto amoroso, dipinti nella stanza del Podestà nella Torre Grossa del Palazzo Comunale; "Roccu u stortu", monologo teatrale in dialetto calabrese, cult del teatro italiano scritto da Francesco Suriano, messo in scena da Fulvio Cauteruccio della compagnia Krypton, insieme al Parto delle Nuvole Pesanti, il cui protagonista è Rocco Sprizzi, soldato partito per la Prima guerra mondiale per la promessa di un pezzo di terra, detto "U Stortu", cioè lo scemo del suo paese. Roccu racconta la sua storia, prima e durante il conflitto, fino alla morte a Santa Maria la Longa il 16 luglio 1917. Eccellente l'interpretazione di Cauteruccio, che riesce a strappare anche qualche sorriso al pubblico, pur nella tragicità del soggetto.
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- Categoria: Varie
- Pubblicato Giovedì, 11 Dicembre 2014 09:42
Donne d’Europa.
Problematiche sociali e psicologiche della nuova emigrazione. Realtà sociale e processo di emancipazione
(Comunicato stampa: Contributo di Norma Mattarei – psicologa presso la Caritas di Monaco - in occasione dell'incontro annuale RETEDONNE "DONNE D'EUROPA", svoltosi a Monaco il 29 novembre 2014)![Norma Mattare (Foto Anjy Rudloff](/images/stories/varie/Norma_Mattarei_Anja%20Rudloff.jpg)
L’idea di vedere la donna nella dimensione europea è senz’altro positiva. L’Europa consente mobilità, apertura, scambi, nuovi sviluppi e nuove vedute, quindi nuove opportunità. I vantaggi dell’appartenenza all’Unione Europea sono ancora più evidenti se ci si confronta con i cittadini extracomunitari, che non godono della libertà di circolazione, che hanno bisogno del permesso di lavoro e sono sottoposti a tutta una serie di restrizioni. Allo stesso tempo l’Europa è anche la causa di problemi, di crisi e ogni Paese crea barriere che escludono le categorie di persone non gradite. Barriere giuridiche, culturali, sociali. Per cui, quando si discute della dimensione europea ritengo necessario che si veda il fenomeno in tutta la sua complessità.
Passando ad analizzare le cause dell’emigrazione femminile, possiamo constatare come la crisi economica e finanziaria abbiano acutizzato problemi già esistenti da tempo.
L’alto tasso di disoccupazione, il fenomeno della nuova povertà sono fra i motivi principali che spingono sempre più persone, fra cui le donne, a lasciare le proprie zone di origine per altre regioni e altri Paesi.
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- Categoria: Cultura
- Pubblicato Sabato, 26 Aprile 2014 13:28
Un ready made naturale
Visita alla mostra dell'artista messicano Abraham Cruzvillegas
Monaco, 24 aprile 2014.
In queste settimane si può visitare alla “Haus der Kunst” (Casa dell’Arte ndr) di Monaco la mostra personale di Abraham Cruzvillegas dal titolo “The Autoconstrucción Suites”, visitabile ancora fino al 25 maggio.
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- Categoria: lettres italiennes
- Pubblicato Domenica, 22 Dicembre 2013 17:46
Gestualità
Lettres italiennes
Corrado Conforti
Monaco, 21 dicembre 2013
Nel lontano 1832 il canonico procidano Andrea de Jorio pubblicava a Napoli un ponderoso volume dal titolo accattivante La mimica degli antichi investigata nel gestire napoletano, nel quale, con piglio scientifico, analizzava la già allora celebrata gestualità partenopea. Il testo era corredato da incisioni che raffiguravano alcuni dei gesti descritti, una buona parte dei quali è sopravvissuta, mentre un'altra, come accade anche alle parole e ai modi di dire, è stata progressivamente espunta da quella che gli esperti definiscono “comunicazione non verbale”, oppure è rimasta limitata ad alcune aeree geografiche, senza diffondersi sull'intero territorio nazionale.
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- Categoria: Dall'Italia
- Pubblicato Giovedì, 06 Giugno 2013 07:45
Siamo pronti a "decrescere"?
L'attuale situazione politica ed economica italiana richiede a tutti anche sacrifici personali; ci chiediamo se ne siamo veramente disposti
Terni, 5 giugno 2013.
Corrente di pensiero politico, economico e sociale favorevole alla riduzione controllata, selettiva e volontaria della produzione economica e dei consumi, con l'obiettivo di stabilire relazioni di equilibrioecologico fra l'uomo e la natura, nonché di equità fra gli esseri umani stessi”. Questa è la definizione che Wikipedia da della parola “decrescita”, uno dei termini più cari al Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo