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- Categoria: Mito
- Pubblicato Martedì, 22 Settembre 2015 05:08
L'arte medica nella Roma arcaica, classica ed imperiale
Come si curavano gli antichi Romani? La tradizione, i metodi e le malattie più frequenti
Monaco, 21 settembre 2015
279 a.C.: avvengono i primi contatti di Roma, impegnata nelle guerre puniche con la medicina greca, in questo frangente è importato il culto di Asclepio/Esculapio. Probabilmente solo nel 219 a.C. arrivò a Roma il primo medico greco, un certo Arcagato, di scuola ippocratica, dapprima amato alla follia dai Romani, poi cacciato impietosamente perché ritenuto un ‘macellaio’, a causa della sua insensibilità nel recidere la carne dei pazienti. D’altro canto, questo è sempre stato l'atteggiamento dei Romani: ad un amore sviscerato seguiva l’odio atroce. Ne abbiamo testimonianza proprio nelle parole rivolte da Catone il Censore al figlio Marco: i medici greci sono una progenie da cui bisogna assolutamente guardarsi!
Ma esisteva una medicina indigena, completamente romana prima dell’avvento di quella greca? La risposta è positiva: in primis tale arte era praticata dai non liberi, da schiavi che, curando i loro stessi domini, i padroni, si guadagnavano da parte loro una tale fiducia da ottenere la libertà o, comunque, una riconoscenza ed un legame affettivo molto forti. Si ricorda in una lettera di Marco Tullio Cicerone ad Attico la morte del suo fedelissimo Alexion, che provocò nel grande politico romano un dolore incolmabile. In seguito, l’arte medica passò nelle indiscusse mani dei patres familias, i quali ancora comunque si basavano su conoscenze estremamente pratiche e su ricette a base di erbe. In età imperiale, il filosofo stoico Seneca, precettore dell’imperatore Nerone, nel De clementia e nel De beneficiis, sostiene che un bravo medico non deve discriminare i suoi pazienti e deve avere con questi un rapporto di amicizia e di dialogo, proprio al fine di poterli aiutare. Seneca manifesta grande rispetto per la professione medica tracciando anche un ritratto ideale del medico:
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- Categoria: Cultura italiana a Monaco
- Pubblicato Lunedì, 02 Marzo 2015 17:29
“FARBWELTEN”
Miriam Pietrangeli al Werson Haus
Monaco, 2 Marzo 2015.
Nella mostra, dal titolo “Farbwelten” (mondi di colori ndr), dell’artista Miriam Pietrangeli, che si tiene presso Werson Haus Bruckerstraße 11 a Gilching dal 25.02 fino al 27.03.2015, vengono esposti gli ultimi lavori di un’artista che nel contatto Arte-Natura ha trovato la giusta rappresentazione. L’artista ci parla proprio di questa simbiosi tra due elementi che da secoli nella storia dell’arte si riflette l’uno nell’altro, attraverso i colori e le forme.
Le varie tecniche utilizzate esprimono una continua ricerca emotiva e stilistica. Se entrando nella sala si avesse la sensazione di trovarsi dentro un giardino multicolore, la sensazione non sarebbe per nulla sbagliata, perché le tinte espresse in modo cosi sincero e diretto hanno la forza e la capacità di ricostruire un ambiente naturale. Tutte le opere hanno sempre un contatto col mondo naturale, e i soggetti sono assemblati in un evidente contrasto realistico-astratto. Forse proprio per questo le opere della Pietrangeli riescono a colpire lo spettatore, perché non vi è mai la pesante sensazione di osservare qualcosa di ovvio (un semplice paesaggio o, nell´altro caso, un semplice quadro astratto). Il connubio realtà/astrazione riesce perfettamente, probabilmente anche grazie alla scelta di colori forti, mai disgregati.
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- Categoria: Cultura
- Pubblicato Venerdì, 11 Febbraio 2022 14:33
Risplende il nuovo allestimento della Sala del Colosso alla Galleria dell'Accademia di Firenze
Die Galleria dell’Accademia in Florenz öffnet den Saal des Kolosses wieder für die Öffentlichkeit, der ab Oktober 2020 einer umfassenden architektonisch-strukturellen Restaurierung, Klimatisierung und einer vollständigen Neugestaltung der Einrichtung unterzogen wurde.
Firenze, 10 febbraio 2022.
La Galleria dell’Accademia di Firenze riapre al pubblico la sala del Colosso che è stata oggetto, a partire dall’ottobre 2020, di importanti interventi di restauro.
La sala del Colosso è il primo grande ambiente che si incontra nel percorso espositivo del museo, caratterizzata, al centro, dall’imponente bozzetto in terra cruda del Ratto delle Sabine, capolavoro del Giambologna, e ospita la collezione della pittura fiorentina del Quattrocento e del primo Cinquecento. Per rendere più godibile la visione di queste opere, è stata creata una nuova saletta, a cui si accede attraverso quella del Colosso, dedicata nello specifico al Quattrocento, in cui trovano una perfetta collocazione capolavori come il cosiddetto Cassone Adimari dello Scheggia e la Tebaide di Paolo Uccello, finalmente leggibili in tutti i loro meravigliosi dettagli.
Leggi tutto: Nuovo allestimento della Sala del Colosso alla Galleria dell'Accademia di Firenze
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- Categoria: Dall'Italia
- Pubblicato Mercoledì, 16 Giugno 2021 07:23
L’VIII edizione del Premio Internazionale Semplicemente Donna per dire stop alla violenza di genere
Storie di coraggio ed importanti esempi femminili: l’VIII edizione del premio si è svolta nei giorni scorsi a Castiglion Fiorentino.
Nicoletta Curradi
Firenze, 14 giugno 2021.
Dopo lo stop forzato dello scorso autunno, il Premio Internazionale Semplicemente Donna è tornato a far sentire la propria voce, regalando emozioni e speranza alla platea del Teatro “Mario Spina” di Castiglion Fiorentino. Questa edizione si è posta come un importante strumento di sensibilizzazione nei confronti della violenza e della disparità di genere: fenomeni che, durante il critico periodo dell’emergenza sanitaria Covid-19, si sono intensificati sia in termini di frequenza che di brutalità. Anche quest’anno, a ricevere il premio sono state infatti donne le cui storie parlano di sofferenza, ma anche di coraggio, riscatto e cambiamento.
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- Categoria: Mito
- Pubblicato Venerdì, 09 Giugno 2017 13:48
Il tendine calcaneare o tallone di Achille
Laura Benatti
Como, 30 maggio 2017.
Un "mito" vero e proprio del nostro corpo, esattamente come colui che gli ha regalato il suo nome eterno: Achille. Il tendine calcaneare infatti si chiama anche "tendine di Achille". È il tendine più robusto e vigoroso del nostro corpo, ha una lunghezza di circa cm.15 (iniziando da metà gamba) e può accogliere uno stress di carico circa 3,9 superiore al peso del corpo in lento movimento, 7,7 in corsa. Nell'opera del 1693 "Humani corporis anatomia", l'anatomista olandese-fiammingo Philip Verheyen studiò con grandissima cura questa parte del corpo e disse che era comunemente chiamata "Chorda Achillis".
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- Categoria: lettres italiennes
- Pubblicato Giovedì, 08 Giugno 2017 16:11
La lupa del Campidoglio
Lettres italiennes
Corrado Conforti
Monaco, 7 giugno 2017.
Non sono mai stato un bambino irrequieto, eppure capitava che, se mi annoiavo (e questo capitava tutte le volte che i miei mi portavano in qualche posto in cui non volevo andare), cominciavo ad agitarmi. Mio padre, a volte divertito, ma di solito irritato, mi diceva allora “Me pari la lupa der Campidojo”. La lupa del Campidoglio la vidi poi in una domenica dei primissimi anni '60. Il ricordo, sebbene vago a causa dei decenni passati, ha tuttavia in un punto una sua nettezza. Rivedo, sulla parete tufacea della Rupe Tarpea, una povera bestia spelacchiata che si muoveva in una gabbia troppo piccola per lei. In quegli anni i sentimenti animalisti non erano diffusi, tuttavia ricordo la pena che mi fece quell'infelice animale; infelice come le altre bestie del giardino zoologico: gli orsi polari, costretti alle temperature a volte torride di Roma, e le scimmie, così simili a noi, che ripetevano sempre gli stessi movimenti, ad attestare la nevrosi sviluppata nel corso della cattività.
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- Categoria: Varie
- Pubblicato Domenica, 24 Luglio 2016 15:41
Lo scemo del villaggio
L’emarginazione e il bullismo come condizioni sociali della strage di Monaco
Santa Giulia (Savona), 23 luglio 2016.
Tanti anni fa in ogni paesello c'era "lo scemo del villaggio", che era scemo per le più diverse cause, e spesso, non era scemo ma semplicemente uno che non si adattava alle regole normali. Anche qui a Santa Giulia c'era lo scemo del villaggio: amico di tutti, gran cercatore di funghi e di lumache. Tutti dovevano stare attenti a non dargli da bere, altrimenti "si incattiviva".
Ma anche a scuola c'era il ragazzino "ritardato" cui tutti facevano gli scherzi, ma che poi tutti aiutavano. Oggi la società è diventata più dura: appena uno è "fuori delle righe" ha diritto all'insegnante di sostegno, ma non alla pietà e al conforto dei compagni. Lo scemo del villaggio viene subito curato e i casi sono due: o rientra nei ranghi o viene espulso.
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- Categoria: Cultura italiana a Monaco
- Pubblicato Giovedì, 11 Dicembre 2014 21:32
Erasmo Amato: un mondo colorato e folle
Monaco, 11 dicembre 2014
Non è cosa semplice parlare di artisti eclettici, perché c’è sempre il duplice rischio di generare confusione e racchiudere l’artista dentro una gabbia dorata. È il caso di Erasmo Amato che, nelle sue opere, manifesta più tecniche sovrapposte e legate tra loro, generando negli occhi dello spettatore una sorta di viaggio onirico attraverso le linee, i colori, le figure ironiche e piene di un mondo, quello di Amato, beffardo, istericamente rilucente sulle spiagge, sui marciapiedi delle cittá, un mondo di telefonini sempre accesi, talmente beffardo da risultare allo stesso tempo drammatico. Proprio questo dualismo (beffardo/drammatico) genera ancor di più, nella comprensione della sua opera, un misto di emozioni e sensazioni. Perché sia le molteplici tecniche (si passa dagli acquarelli, alle caricature, alle pirografie e ai mosaici) sia i temi trattati attraverso l’ironia, ma anche la presa di coscienza del mondo civile, fanno sì che l’artista non possa avere classificazioni ben precise, non possa essere rinchiuso in quella che chiamavamo gabbia dorata.
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- Categoria: Turismo
- Pubblicato Venerdì, 28 Maggio 2021 06:41
I costumi ritrovati della Turandot al Museo del Tessuto di Prato
Firenze 27 maggio 2021.
Una, mostra da non perdere a Prato al Museo del Tessuto appena riaperto.
Era il 25 aprile del 1926 quando, al Teatro alla Scala di Milano, andò in scena la prima della Turandot, scritta da Giacomo Puccini su libretto di Giuseppe Adami e Renato Simoni. Fu la rappresentazione postuma di un’opera lasciata incompiuta dal grande compositore toscano, morto nel novembre del 1924.
Nonostante il finale fosse stato affidato dalla casa editrice Ricordi al compositore Franco Alfano, il giorno della prima il direttore d’orchestra Arturo Toscanini — che pure aveva spinto per affidare ad Alfano la parte mancante — decise di interrompere tutto lì dove Puccini era arrivato a scrivere la versione definitiva.
Quella sera, sul palcoscenico, a interpretare la protagonista della storia — la principessa Turandot, figlia dell’imperatore della Cina — c’era la cantante soprano polacca Rosa Raisa, che indossava dei meravigliosi costumi realizzati dallo scenografo, costumista e illustratore Luigi Sapelli, in arte Caramba. Quegli stessi costumi a un certo punto scomparvero. Per decenni nessuno ne seppe più nulla finché, nel 2018, tanto misteriosamente come se ne erano perse le tracce, vennero di nuovo alla luce all’interno di un baule acquisito dal Museo del Tessuto di Prato.
Appartenuto a un altro soprano, la pratese Iva Pacetti, il baule conteneva materiale del suo guardaroba, anch’esso dato per perduto da anni. Tra i tesori ritrovati c’erano appunto due costumi e due gioielli di scena tra quelli realizzati da Caramba per la prima della Turandot, identificati come tali da Daniela Degl’Innocenti, conservatrice presso il museo pratese.
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- Categoria: Dall'Italia
- Pubblicato Martedì, 16 Ottobre 2018 13:38
Museo archeologico Jatta, perla di Ruvo di Puglia
Ruvo di Puglia, eine Stadt in der Provinz Bari, die Heimat eines interessanten Chorfestivals, bietet eine prächtige Kathedrale und andere Überreste der Vergangenheit, mit einem echten Juwel: das Nationale Archäologische Museum Jatta. Lass es uns herausfinden.
Firenze, 13 ottobre 2018.
A Ruvo di Puglia, nel Parco dell'Alta Murgia, il Ruvo Coro Festival, rassegna corale di livello Internazionale, diretta dal maestro Angelo Anselmi, ha esordito a fine settembre e durerà fino a dicembre. È un grande evento che ormai da dieci anniaccoglie le migliori corali italiane ed estere, valorizzando il territorio di Ruvo. Nel corso degli anni la rassegna è cresciuta e si è ampliata inserendo corali in dialogo tra chiese cristiane e religioni diverse come l'ebraismo, oltre ad un percorso corale incentrato sulla musica sacra chiamato "Voci delle cattedrali". Questo festival rappresenta l'occasione ideale per visitare le bellezze locali, visto che la città ne può vantare di numerose. Data l'antica origine è possibile incontrare vari monumenti ed edifici come la stupenda cattedrale in stile romanico-pugliese, risalente ai secoli XII e XIII, ma rimaneggiata nei secoli successivi. Da visitare anche il suo ipogeo, che evidenzia resti di antichi insediamenti peuceti (antica popolazione italica), romani e medioevali. Chi è appassionato di archeologia non può mancare una visita al Museo archeologico nazionale Jatta, che raccoglie un gran numero di reperti, anche molto pregiati. Per suscitare la curiosità dei lettori, vediamo di indicare quali sono i pezzi più degni di nota.
Anzitutto occorre premettere che questo museo è nato alla fine del 1800 e praticamente da allora pressoché nulla è cambiato nel suo allestimento. Le vetrinette che contengono i pezzi più piccoli sono sempre le stesse, prodotte a Napoli ed offrono una piacevole immagine i divanetti in velluto rosso destinati ai visitatori dell'epoca, invitati dai proprietari. Ora non ci si può più sedersi per conservarli meglio. Ma hanno sempre un certo fascino. Durante la visita occorre prestare molta attenzione a non urtare i vasi e gli altri reperti che sono esposti senza protezione-. яндекс
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- Categoria: lettres italiennes
- Pubblicato Domenica, 12 Marzo 2017 16:23
Eroi
Lettres italiennes
Corrado Conforti
Monaco, 10 marzo 2017.
In un paese che non ha più niente (perché i suoi abitanti dal dopoguerra in poi hanno preso a distruggerlo, cancellando prati, insozzando fiumi e deturpando centri abitati), in un paese in queste condizioni si è tornati a parlare di eroi. L'occasione è stata la recente scossa di terremoto in Abruzzo con la slavina che ne è derivata, e che ha distrutto un intero albergo, e il conseguente intervento del soccorso alpino e dei vigili del fuoco.
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- Categoria: Varie
- Pubblicato Lunedì, 23 Maggio 2016 09:33
L'integrazione europea sta a cuore di molti
Celebrata a Monaco di Baviera la Giornata dell'Europa
(Comunicato stampa Pro Europa Una e.V)
Monaco, 22 maggio 2016.
L'associazione Pro Europa Una e. V. era presente alla manifestazione partecipando con alcuni suoi soci. Come in passato, è stata invitata dall’Europa Bewegung Bayern e.V. tramite la presidente Ulla Rüdenholz. Che Atene, Roma e Valori Cristiani siano le basi comuni per una reale integrazione dei cittadini d'Europa lo abbiamo di nuovo proposto e documentato come lo facciamo dal 1993. Si sono fatte molte nuove conoscenze.
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- Categoria: Cultura italiana a Monaco
- Pubblicato Martedì, 21 Ottobre 2014 18:35
Rosa Rossi: la realtà dichiarata è un sogno
Monaco, 21 ottobre 2014.
Per quanto concerne il dibattito sull’arte contemporanea non abbiamo qui la possibilità e il modo di indicarne una mappatura coerente e logica ed anche una sua descrizione ideologica sarebbe in ogni caso riduttiva. Tuttavia va espresso un dato, ovvero negli ultimi vent’anni l’arte contemporanea ha elaborato sempre più un approccio astrattivo rispetto a quelli che sono i contesti reali e politici del mondo e ne ha fatto una questione, potremmo dire, esistenziale degenerata poi in un individualismo formale.
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- Categoria: Cultura
- Pubblicato Martedì, 18 Gennaio 2022 08:07
Levi e Ragghianti, una mostra che celebra un'amicizia
Eine Ausstellung in Lucca untersucht die große Freundschaft zwischen zwei großen Intellektuellen des 20. Jahrhunderts, Carlo Ludovico Ragghianti (Lucca 1910 - Florenz 1987) und dem Maler, Schriftsteller und Politiker
Firenze, 16 gennaio 2022.
Nel quarantennale della Fondazione Centro Studi Ragghianti, è stata allestita la mostra «Levi e Ragghianti. Un’amicizia fra pittura, politica e letteratura», aperta fino al 20 marzo 2022, in collaborazione con la Fondazione Carlo Levi di Roma, a cura di Paolo Bolpagni, Daniela Fonti e Antonella Lavorgna. L'esposizione esplora il legame tra lo storico e critico d’arte e il pittore, scrittore e uomo politico autore di Cristo si è fermato a Eboli, concepito proprio a Firenze, dove Levi si rifugia durante l’occupazione nazista in casa di Anna Maria Ichino.
Non è solo la militanza politica, nelle file del Partito d’Azione ad accomunarli, ma anche il dibattito sull’arte contemporanea e la sensibilità per il patrimonio artistico italiano che si concretizza nell’intervento, con l’architetto Michelucci, per evitare l’abbattimento della Torre di Parte Guelfa a Ponte Vecchio.
L’interesse di Ragghianti per Levi inizia negli Anni ’30, ed è sua la presentazione della personale alla Galleria dello Zodiaco di Roma nel 1946 nonché la prima storicizzazione nel 1948 nel catalogo dell’opera leviana, fino all’antologica allestita a Firenze dopo la morte dell’artista («Carlo Levi si ferma a Firenze», 1977).
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- Categoria: Turismo
- Pubblicato Martedì, 01 Dicembre 2020 07:46
Due aziende vinicole prestigiose, un solo denominatore: la toscanità
Die Weinberufung der Toskana und die jahrhundertealte Tradition machen den gewissen Unterschied für zwei Unternehmen aus, welche in dieser schwierigen Zeit für die Weinbranche nicht aufgeben. Freuen Sie sich auf einen tieferen Einblick in das Thema.
Firenze, 27 novembre 2020.
Un tracollo nel consumo del vino del 70%, è il costo stimato dell'ultimo decreto del Governo che ha imposto la chiusura dei locali alle 18. È l’allarme dei Consorzi toscani del vino. Il 70 per cento del vino si consuma dall’aperitivo in poi, è un colpo durissimo a tutti i produttori del settore. Tutto questo senza considerare che i ristoratori, i locali e le enoteche si sono adattati puntualmente ad ogni disposizione, accogliendo i clienti in totale sicurezza. Hanno fatto sacrifici economici importanti, anche indebitandosi ulteriormente, pur di restare aperti.
Ci sono tuttavia aziende italiane che non si sono arrese alla pandemia e continuano senza sosta il loro lavoro con passione e impegno nonostante le notevoli difficoltà e le nuove normative. Anche se il mondo del vino sta soffrendo molto per la situazione generata da Covid-19, con i consumi praticamente azzerati per la chiusura dei locali, le vigne e le botti reclamano ugualmente l'intervento costante dell'uomo. I tempi di lavoro sono meno frenetici e si può quindi riflettere sugli obiettivi e pure pensare a creare qualche cosa di nuovo.
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- Categoria: Dall'Italia
- Pubblicato Lunedì, 01 Ottobre 2018 20:59
Alla scoperta dell’energia del futuro
In viaggio con un'auto elettrica in Toscana
Firenze, 1 ottobre 2018.
Viaggiare a bordo di un’auto elettrica significa guardare al futuro con occhi diversi, superando il semplice concetto di mobilità. Significa diventare parte integrante di un ecosistema virtuoso in cui la sostenibilità si realizza pienamente. Perciò è importante sapere che esiste una filiera 100% green, a partire dalla produzione di energia, ma anche dallo smaltimento dei rifiuti, per esempio le batterie esauste. Infatti, le batterie scariche delle auto elettriche, se non vengono smaltite correttamente, possono inquinare molto più della benzina o del gasolio. Ed è per questo che Smarted Enel Xsi sono messe di nuovo in viaggio insieme per scoprire la natura e l’origine dell’energia del futuro, organizzando una competizione tra auto elettriche lungo le strade della Toscana, passando per alcuni dei principali impianti della società che produce energia da fonti rinnovabili. Il viaggio ha toccato luoghi suggestivi come San Casciano Val di Pesa, Larderello, Pontedera-Amalia Laghi, Piano della Rocca e Barga, per vivere la mobilità elettrica oltre i confini della città, per dimostrare che l'auto elettrica viaggia bene e in modo sicuro anche al di fuori della cerchia urbana.
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- Categoria: lettres italiennes
- Pubblicato Venerdì, 27 Gennaio 2017 17:40
Ombra mai fu
Lettres italiennes
Corrado Conforti
Monaco, 25 gennaio 2017.
Da quando l'uomo ha avvertito la presenza in sé dell'animale che è stato per decine e decine di migliaia di anni, ha avuto una sola esigenza: rappresentarlo. Sono nati così i demoni che affollano il pantheon di ogni religione, tanti per quelle politeiste, uno sostanzialmente per quelle monoteiste: Satana, nome che nell'antico ebraico ha il significato di “avversario”.
Nel corso del romanticismo, ossia di quel fenomeno culturale che rivalutò i sentimenti (per tanto tempo temuti e osteggiati a causa della loro portata eversiva) fiorì nell'Europa del nord una produzione letteraria in cui quell'essere “altro” si manifestava, assumendo a volte forme orribili, come ad esempio quelle dell'uomo patchwork del Frankenstein di Mary Shelley, altre volte quelle di un “doppio” del protagonista, ossia di un fratello (vedi Il signore di Ballantrae di Robert Louis Stevenson), di un sosia (vedi William Wilson di Edgar Allan Poe), oppure di una parte della stessa persona (vedi il celeberrimo Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde del già citato Stevenson). Nel 1814 lo scrittore tedesco di origini francesi Adelbert von Chamisso pubblicò un breve romanzo di grande successo Storia straordinaria di Peter Schlemihl il cui protagonista, Peter Schlemihl appunto, vende a un misterioso personaggio (che si rivela essere poi il diavolo) la sua ombra, simbolicamente cioè la parte oscura di sé, quasi un residuo della notte che sopravvive nella luce del giorno. Del fortunato romanzo di Chamisso si ricordò forse Hans Christian Andersen nel 1847 scrivendo L’ombra, una favola in cui l'ombra di un filosofo di non troppa fortuna si separa dal suo padrone, invertendo poi con esso i ruoli e condannandolo alla fine a morte in modo da liberarsi di uno scomodo testimone della sua ascesa sociale. Ancora di Chamisso deve essersi ricordato anche James Matthew Barrie che in Peter e Wendy fa perdere al suo Peter Pan l’ombra, quella che poi Wendy (chi non ha letto il romanzo ricorda forse il bellissimo cartone animato di Walt Disney) gli riattacca ai piedi con ago e filo.
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- Pubblicato Venerdì, 15 Aprile 2016 07:13
Psicostasia
Considerazioni sulla vicenda di Giulio Regeni alla luce delle credenze dell'antico Egitto
Monaco, 14 aprile 2016.
Gli antichi egizi credevano nell’esistenza della vita dopo la morte. Il libro dei morti era un testo sacro rappresentato da una raccolta di formule magiche che dovevano servire a proteggere il defunto e ad accompagnarlo durante il suo viaggio verso l'aldilà. Questo viaggio era pieno di insidie e di ostacoli e solo quelli che li superavano potevano accedere ad una specie di paradiso rurale governato da Osiride, dio dell'oltretomba. Tra gli ostacoli e le prove da superare c’era quella della psicostasia, che consisteva nella pesatura del cuore.
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- Categoria: Mito
- Pubblicato Sabato, 16 Gennaio 2016 15:54
Heine, un poeta romantico tedesco che amò la Toscana
Laura Benatti
Como, 15 gennaio 2016.
Heinrich Heine (1797/1856), il poeta che la bellissima Sissi, principessa d'Austria, ammirò fino al punto da comporre, cercando di imitare lo stile dell'artista, una raccolta di versi, poco benevoli, ispirati alla Corte di Vienna.
Heinrich Heine, il genio che, già dalle prime opere, uscite tra il 1822 e il 1831, manifesta l'enorme carisma esercitato sulla sua personalità dai poeti inglesi George Byron (1788/1824) e Laurence Sterne (1713/1768). Entrambi amarono appassionatamente il nostro Paese.
Lord Byron si stabilì in Italia dopo aver viaggiato a lungo, e qui incontrò, come lui stesso ebbe ad affermare, quell'atmosfera di tranquillità e, insieme, di libertà, adatte alla sua natura e favorevoli alla sua ispirazione poetica. Egli si sentì fino a tal punto legato al Paese che divenne un importante sostenitore del nostro Risorgimento e appoggiò i Carbonari. Di Roma ci sono giunti alcuni splendidi versi di una sua celebre lirica "O Roma! Mia patria! Città della mia anima!" e di Venezia, ricordando tristi avvenimenti passati, "Quei tempi difficili sono andati, ma la Bellezza è sempre qui!" Il celebre "Viaggio sentimentale attraverso la Francia e l'Italia" di Laurence Sterne, attraverso una fortunata combinazione di umorismo e profondo sentimento, influì fortemente sugli scrittori romantici italiani, lasciando un solco profondo nella nostra storia letteraria.
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- Categoria: Turismo
- Pubblicato Domenica, 01 Novembre 2020 17:39
I cinque sensi della Toscana si scoprono nelle sue acque termali
Sind Sie neugierig auf die Natur der Toskana, welche alle fünf Sinne anregt? In einem Jahr, in welchem der Gesundheit größte Beachtung geschenkt wird, lesen Sie hier über eine eindrucksvolle Route durch Heilbäder und Thermen in der Toskana.
Firenze 28 ottobre 2020.
In questo funestato anno 2020, mai come adesso la salute è stata al centro dell'attenzione. E cosa c'è di meglio delle acque termali per il benessere psicofisico o per curare numerose patologie o disturbi, acque di cui la Toscana è ricchissima? È infatti la regione italiana che può vantare il maggior numero di giacimenti e di strutture termali. Salus per aquam, la salute attraverso l'acqua. dicevano i Latini, che conoscevano bene le proprietà benefiche di questo elemento.
Un suggestivo itinerario slow in e-bike grazie a Tuscany Quintessence conduce alla scoperta di luoghi storici da cui scaturiscono acque benefiche. (www.tuscanyquintessence.com)
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- Categoria: Dall'Italia
- Pubblicato Venerdì, 10 Agosto 2018 13:06
Siculamente colorati
Siracusa 10 agosto 2108.
Ho sempre pensato che la creatività degli italiani vada oltre al limite del NO LIMITS e che anzi la parola “limite” disturba decisamente quel bisogno di esuberanza che a volte lascia ancora a bocca aperta, sia nella sua ricercata bellezza che nella sproporzionata fantasia intima, a volte anche volgare.
Non sto parlando, di arte, artisti, di cultura culinaria e nemmeno di giocolieri politici, di cui oramai siamo invasi di notizie, ma di qualcosa di più semplice, alla portata di tutti quelli che viaggiano sulle strade italiane perdendosi a volte in curiosi paesini o semplicemente in vie poco praticate.
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- Categoria: Cultura
- Pubblicato Domenica, 05 Novembre 2017 11:01
I nuovi Uffizi di Eike Schmidt
Incontro a Monaco con il direttore del prestigioso museo fiorentino
Monaco, 31 ottobre 2107.
La restituzione agli Uffizi dell’Adorazione dei Magi di Leonardo, avvenuta nello scorso mese di marzo, è stata accompagnata dalla pubblicazione del volume “Il cosmo magico di Leonardo” realizzato per descrivere l’esperienza di cinque anni e mezzo di restauro compiuto dall’Opificio delle Pietre Dure di Firenze. Eike Schmidt, direttore delle Gallerie degli Uffizi, ne ha curato la prefazione. In essa lo storico dell’arte tedesco elogia il magnifico lavoro dei restauratori dell’Opificio e cita, tra i vari interventi di conservazione, quello del “consolidamento della carpenteria della pala, cui si è dedicato un mago del legno che il tutto mondo ci invidia, Ciro Castelli”.
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- Categoria: Mito
- Pubblicato Domenica, 30 Aprile 2017 22:06
Logos e Mythos
II parte – Morfeo e i sogni
Como, 26 aprile 2017
Sono note in farmacologia le proprietà analgesiche e soporifere della morfina, ottenuta dal” Papaver somniferum”, originario dell’Asia e introdotto nel Mediterraneo già da tempi antichissimi.
L’oppio, la droga ottenuta dal medesimo fiore, entrò come componente principale nella “Theriaca” (greco therios), cioè una medicina inventata da Mitridate re del Ponto (132 - 63 a.C.), una panacea utile come rimedio per ogni male. Paracelso (1493/1541) medico, alchimista svizzero, adottò il termine “laudano” (da “laudare”, ndr) per indicare il medicamento analgesico oggi non più in uso a base di oppio.
Ma da dove deriva la parola italiana “morfina”? Le sue radici affondano nella mitologia greca e arrivano lontanissimo, fino al figlio di “Sonno” (greco “Ypno”) cioè Morfeo che ha come madre “Notte” (greco “Nyx”). Morfeo (greco “morfé” ovvero “forma, sembianza”) indica l’aspetto con cui egli si presenta agli uomini che sono stati addormentati accarezzando le loro palpebre con un mazzo di papaveri. I suoi fratelli, secondo il poeta latino Ovidio (I d.C.), sono Fobetore-Icelo e Fantaso. Morfeo è il più importante e a lui vengono affidati i messaggi per i re e i comandanti, Fobetore-Icelo è portatore di sogni rappresentanti animali e incubi (greco “Fobos”, paura), mentre Fantaso popola i sogni degli uomini di paesaggi irreali ed esseri inanimati.
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- Categoria: lettres italiennes
- Pubblicato Domenica, 02 Ottobre 2016 08:00
Sassi
Lettres italiennes
Trevignano romano, 18 agosto 2016
- "Come sassi noi siamo / inerti e inamovibili”.
Così cantava alla fine degli anni '60 un cantautore di non molto successo. Che i sassi siano inerti, è fuori discussione; che siano anche inamovibili è invece palesemente falso. Ne sa qualcosa il povero Golia che un sasso tutt'altro che inamovibile ricevette in piena fronte dalla fionda di Davide.
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- Pubblicato Martedì, 16 Febbraio 2016 10:21
Crisi di leadership
Amaro bilancio della Conferenza sulla Sicurezza di Monaco
Monaco, 15 febbraio 2016.
La 52esima Conferenza sulla Sicurezza di Monaco ha avuto luogo dal 12 al 14 febbraio scorsi in un clima di grande incertezza dovuta alle numerose crisi internazionali. La conferenza è il più importante appuntamento, a livello mondiale, in cui si discute di sicurezza globale. Molti i capi di stato convenuti, moltissimi i ministri, soprattutto degli esteri e della difesa, svariate le delegazioni istituzionali, i rappresentanti ONU, militari e della Nato. Intorno a loro e intorno all’albergo sede della conferenza un miniesercito di poliziotti ha assicurato la sicurezza della manifestazione. Quest’anno ne sono stati allertati 3700. Per non parlare del personale addetto all’organizzazione, alla logistica, ai servizi. I giornalisti accreditati sono stati circa un migliaio.
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- Categoria: Turismo
- Pubblicato Venerdì, 02 Ottobre 2020 14:01
Calabria, terra antica, gusto moderno
Firenze, 1 ottobre 2020.
La Calabria è stata ancora una volta protagonista nel 2020 di un Undiscovered Italy Tour, format ideato da Daniela Corti per promuovere la Calabria con il patrocinio dell’Enit e in collaborazione col Tour Operator canadese Susan Barone di Luxury Weddings Worldwide e InStyle Vacations.
La Calabria ha conosciuto negli ultimi mesi un grande successo sul piano turistico, fatto che fa ben sperare per il futuro in un momento critico come quello che stiamo vivendo. Partendo dal capoluogo di regione, Reggio Calabria, ha una lunga e nobile storia, visibile nei tratti di mura di età greca e nelle terme romane, con frammenti di mosaico, scampati a ben due terremoti. Fondata dai greci della Calcide su indicazione dell'oracolo di Delfi e divenuta municipio romano nel 89 a.C., contesa nei secoli da Mori e Bizantini, Svevi e Borboni, oggi Reggio esprime pienamente la vocazione turistica di una terra che mantiene intatto il fascino delle origini magnogreche.
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- Categoria: Dall'Italia
- Pubblicato Venerdì, 20 Luglio 2018 08:47
Cercavo Buba
Dal Gambia a Vigata una piccola-grande storia contro l’indifferenza
Porto Empedocle, 9 luglio 2018.
Poco distante dalla Torre di Carlo V, in Via Francesco Crispi all’altezza del civico 44 di Porto Empedocle, proprio davanti al negozio-emporio della famiglia Di Stefano, mi viene incontro un ragazzo africano, lo saluto e gli chiedo diretto: “Scusa, di dove sei?”. “Del Gambia”, non esita a rispondere. “Ma allora sei tu quello che acchiappa i ladri?”. “Sì, sono io”. Lo cercavo. L’ho trovato.
Cercavo l’eroe del giorno: avevo appena letto sul Giornale di Sicilia di mercoledì 27 giugno l’articolo di Concetta Rizzo “Tre giovani rapinatori bloccati da un immigrato” e decido di andare in fondo alla questione, dato che nessun giornale nazionale ne riportava la notizia. È per questo che mi trovavo in via Crispi, alla ricerca della tabaccheria dove è avvenuto il fatto. Ed è lì che incontro Buba.
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- Categoria: Cultura
- Pubblicato Giovedì, 21 Settembre 2017 13:47
Foggia, gloriosa sede regale imperiale
I resti del palazzo di Federico II a Foggia testimoniano un grande passato
Monaco, 21 ottobre 2017.
Tutti i pugliesi e quasi tutti gli italiani conoscono Castel del Monte, fatto costruire dall'imperatore Federico II di Svevia. Pochi sanno che Federico in quel suo castello bellissimo ed enigmatico non ci mise mai piede. Pochissimi sanno che in Puglia la città in cui Federico soggiornò più a lungo fu Foggia. Avrebbe potuto scegliere Bari, Brindisi, Taranto oppure, sul mar Tirreno, Napoli, Salerno o Capua. E invece scelse la piccolissima, insignificante Foggia. Perché lo fece?
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- Categoria: Mito
- Pubblicato Martedì, 04 Aprile 2017 16:45
Logos e Mythos
(Prima parte)
Como, 2 aprile 2017.
Logos è una delle parole greche più presenti nei testi greci classici e tra quelle che creano maggiori perplessità agli studenti del liceo classico per le sue molteplici interpretazioni.
Fondamentalmente logos è legata alla razionalità, al pensiero e la gamma dei suoi significati si estende da “parola, discorso” a “ragionamento filosofico e scientifico”, ma non abbiamo minimamente esaurito tutte le sue sfumature.
Da questo termine derivano in italiano tutti quei lemmi scientifici che terminano con “logia”: ad es. allergologia, patologia, psicologia, archeologia, filologia, sociologia, etc…
Mythos parte con significati analoghi ”conversazione, dialogo, disegno, proposito, pensiero” per poi evolversi in “racconto, narrazione, favola, leggenda, mito”.
Perché, quindi, il connubio logos-mythos?
Ci siamo mai domandati perché In anatomia la prima vertebra cervicale della colonna vertebrale si chiama “atlante”? Oppure per quale ragione la sostanza “morfina” è così chiamata per le sue proprietà analgesiche e narcotiche? Perché parliamo di “tendine d’Achille” o ancora di “osso sacro”?
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- Categoria: lettres italiennes
- Pubblicato Mercoledì, 13 Luglio 2016 19:49
Volemose bene
Lettres italiennes
Corrado Conforti
Monaco, 13 luglio 2016.
“Volemose bene”. Così nel 1944 Filippo Andrea VI Doria Pamphili concluse il suo primo discorso da sindaco di una Roma appena liberata dagli alleati.
Quella locuzione vernacolare nella bocca di un principe rimase proverbiale e ancora oggi viene citata da chi spesso non sa nemmeno dell'esistenza di colui che la rese celebre. L'appello ai buoni sentimenti comunque non stonava in giorni in cui si cominciava a risanare le ferite lasciate da un conflitto ancora in corso e che nel nord d'Italia si era intanto trasformato in guerra civile. Il principe Pamphili poi era uomo troppo sobrio per concedere sia pure un nonnulla alla retorica, specialmente dopo che per vent'anni se n'era fatto spreco.
Il suo esempio purtroppo non venne seguito e solo quattro anni dopo, nel corso di una campagna elettorale che fu (verbalmente) una delle più violente che si ricordi, i toni si accesero, con il conseguente ricorso al repertorio più scontato e anche più becero della tradizione melodrammatica italiana. “Madre! Salva i tuoi figli dal bolscevismo!”, recitava un manifesto di quei giorni, dal quale allo stesso tempo si stagliava una giunonica madre italica curva a proteggere i suoi due pargoli, come lei di bianco vestiti, dalle affluenti schiere comuniste.