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- Categoria: Cultura italiana a Monaco
- Pubblicato Martedì, 21 Ottobre 2014 18:35
Rosa Rossi: la realtà dichiarata è un sogno
Monaco, 21 ottobre 2014.
Per quanto concerne il dibattito sull’arte contemporanea non abbiamo qui la possibilità e il modo di indicarne una mappatura coerente e logica ed anche una sua descrizione ideologica sarebbe in ogni caso riduttiva. Tuttavia va espresso un dato, ovvero negli ultimi vent’anni l’arte contemporanea ha elaborato sempre più un approccio astrattivo rispetto a quelli che sono i contesti reali e politici del mondo e ne ha fatto una questione, potremmo dire, esistenziale degenerata poi in un individualismo formale.
Ci preme dire questo perché il lavoro dell’artista Rosa Rossi si organizza in un quadro ideale riconducibile a questioni morali e sociali che riguardano appunto gli ultimi anni della nostra storia ed anch’esso si estranea da quel contesto ideologico di cui si parlava, aderendo quindi ad una sensibilità per lo più astrattiva-esistenziale. Ne viene fuori dunque una riduzione delle ideologie politiche, perfettamente aderente alla conduzione storica e culturale del suo tempo nel quale sono venute a mancare (sempre negli ultimi vent’anni) le forti ideologie che hanno contraddistinto tutto il Novecento. Questo non è un dato negativo, ma, se vogliamo, una nuova interpretazione politica e ideale dell’arte, che porta i lavori della Rossi più verso un Umanismo, attraverso cui l’indagine sulla verità e sulla moralità del mondo, avviene secondo una ricerca umana.
Per quel che concerne l’aspetto tecnico, le opere della Rossi attraversano varie tecniche come quelle dell’assemblage e del collage. Le opere formate da una serie di tasselli creano forme tridimensionali molto spettacolari ed esuberanti. Gli stessi colori sono puri e chiari, non vi sono sfumature o motivi aleatori, tutto si manifesta nella visione estrema. Ma la cosa più interessante probabilmente è che ogni opera della Rossi si sdoppia dando origine quasi a una doppia creazione: quando di fatto le luci vengono spente possiamo ammirare gli stessi quadri divenire qualcos’altro. I 56.000 cubetti di plastica formano una delle opere dell’artista, opera che, come si diceva, al buio sprigiona una nuova estetica. Tutta la serie dà origine a simbologie e scritte riprese anche dal mondo arabo. Anche le installazioni sono un punto importante nella creazione della Rossi che tra il 2001 e il 2006 genera “Traumgläser” una serie di colonne sopra le quali sono poggiate piccole sfere di vetro che racchiudono temi e simboli della società dei consumi, della politica, dei media o della bellezza. L’artista esprime in quest’opera una critica o se vogliamo una riflessione su alcuni dei temi più importanti dell'esistenza umana e, come lei stessa ci dice, rappresentano i nostri sogni ed incubi. Perché la bellezza può essere rovina, dolore e dunque trasformarsi velocemente in un incubo.
Tra le opere si citano “Der Platz Hirsch” in cui un cervo simboleggia la protezione della famiglia dai pericoli del mondo. L’opera si concentra su un assemblage tridimensionale: un tappetto antico raffigura una famiglia di cervi e su di essi una sbarra con bersagli. Il tema della natura, la quale nonostante le barbarie dell’uomo riesce a vincere e a conservare se stessa. E inoltre le due opere “Vedi Napoli e poi muori” e “Caraibi”, realizzate attraverso il recupero di oggetti marini ritrovati in spiaggia, compongono una sorta di vetrine naturali fatte di odori, colori puri ma dimenticati e persi. L’artista li ritrova e dunque li recupera donando loro l’Essenza dell’Assenza umana, quasi in un ritmo surreale.
I lavori dell’artista Rosa Rossi sprigionano un senso di profondità che nell’odierno panorama culturale non vuole essere ascoltato, perché le riflessioni e le critiche compiute all’interno di ogni singola forma e colore risvegliano lo spettatore da quell’illusione o da quel velo di Maya che, come sosteneva Schopenhauer, impedirebbe di ottenere “Moksha” ossia una liberazione spirituale. Se dunque la realtà dichiarata dall’artista è un sogno, allo stesso tempo attraverso l’arte possiamo risvegliarci dal sogno e interagire con il mondo.