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- Categoria: Varie
- Pubblicato Lunedì, 03 Luglio 2017 20:50
Falcone e Borsellino, il loro lascito
A 25 anni dalla morte i due giudici sono stati ricordati a Monaco
Monaco, 3 luglio 2017.
Nella memoria collettiva di un popolo ci sono date indelebili. Sono scolpite nel ricordo degli individui di un’intera nazione. 23 maggio e 19 luglio 1992, Capaci e via D’Amelio. Le stragi in cui morirono Giovanni Falcone e Paolo Borsellino sono un triste capitolo della storia recente d’Italia. Furono atti di guerra sferrati con deliberata violenza dalla mafia siciliana, da Cosa Nostra. Fu un colpo al cuore dello Stato, uno dei momenti più bui e drammatici nella storia della Repubblica. Sono passati 25 anni e il ricordo è intatto. Ci è rimasto addosso come la cicatrice di una ferita profonda. Oggi sappiamo chi furono gli esecutori e i mandanti di quelle stragi, molti dei quali sono stati assicurati alla giustizia. Sappiamo tuttavia che la mafia non è stata sconfitta. Sappiamo che non bisogna abbassare la guardia e che di mafia bisogna parlare. In Italia, e anche all’estero.
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- Categoria: Cultura italiana a Monaco
- Pubblicato Sabato, 29 Ottobre 2016 13:53
Intervista a Francesco Ziosi
Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Monaco
Monaco, 28 ottobre 2016.
34 anni, camicia a quadri e jeans, barba folta, occhi azzurri e vividi, timido e tuttavia dotato di grande capacità comunicativa unita a un’empatia immediatamente percepibile. Questo, in una frase, è Francesco Ziosi, nuovo responsabile dell’Istituto Italiano di Cultura di Monaco. Lo abbiamo incontrato nel suo ufficio.
INTERVenti (IV): Direttore, innanzitutto La ringraziamo per questa intervista il cui scopo è anche quello di presentarLa alla comunità italiana. Ci parli di Lei, della regione di provenienza, se vuole della Sua famiglia, dei Suoi studi, della Sua carriera fino all’attuale incarico a Monaco.
Francesco Ziosi (FZ): Mi chiamo Francesco Ziosi, sono un ragazzo emiliano molto legato, anche emotivamente, alla sua terra d’origine. Sono cresciuto in campagna, tra Bologna, Modena e Ferrara. Ho studiato Storia Antica a Bologna e a Pisa, con qualche soggiorno all’estero in Germania, Regno Unito e Israele. Dopo il dottorato ho fatto domande per intraprendere la carriera accademica e anche quella per diventare addetto culturale al Ministero degli Esteri, superando un concorso anche abbastanza selettivo. Mi sono candidato per Monaco e Zurigo ed è uscita Monaco, sede che andava bene anche per mia moglie e per nostra figlia che ha tre anni. Sono arrivato a fine marzo ed ora sono qui. Vediamo come va!
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- Categoria: lettres italiennes
- Pubblicato Giovedì, 29 Agosto 2019 08:04
Il coraggio, uno non se lo può dare
Lettres italiennes
Corrado Conforti
Monaco, 20 agosto -
“Il coraggio, uno non se lo può dare” dice, nel XXV capitolo dei Promessi sposi un contrito Don Abbondio al cardinale Borromeo che lo incalza con le sue domande. Il “povero sacerdote”, come lo stesso curato poco prima nei suoi pensieri definisce se stesso, ha ragione: coraggiosi non si diventa, e nessuno può andare contro la propria natura che, se è quella di un pavido, quella di un pavido rimane.
Certo, sarebbe bello potersi migliorare; ma se l'impresa è troppo ardua, già lo sforzo di accettare la propria indole, evitandole di dar origine a comportamenti dannosi, è comunque un'attività di meritoria. Purtroppo proprio la codardia, se non accettata da chi riconosce in essa un elemento del suo carattere, produce spesso effetti disastrosi. Sì perché un codardo cercherà di mostrarsi diverso da quello che è e si produrrà, nel corso di tale tentativo, in atti che lo sopravanzeranno e che immancabilmente gli sfuggiranno di mano, giacché difetta costui di quella forza che è propria soltanto di chi il coraggio effettivamente lo possiede. Non solo: per dimostrarsi coraggioso il pavido cercherà il confronto con chi è infinitamente più debole di lui, accanendosi, nel tentativo di misurare il suo animo sulla base della violenza prodotta, su chi non sa o non può difendersi, approdando in questo modo dalla codardia alla vigliaccheria, che è appunto la prepotenza del debole su chi per natura o circostanze, non è in grado di offendere.
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- Categoria: Mito
- Pubblicato Lunedì, 09 Ottobre 2017 15:17
Il Greco antico e il lessico scientifico italiano
(II parte)
Logos e Mythos
Como, 1 ottobre 2017.
Il Greco ”Ypér”, italiano ”iper” è un altro prefisso dei termini medici che indica “eccesso, esagerazione, giusta misura oltrepassata” e, per questo, allarme, necessità di intervento terapeutico, in quanto il benessere fisico della persona si trova a rischio.
Esempi:
“Iperglicemia”, greco “Yperglykàima”: indica un eccessivo contenuto di glucosio nel sangue rispetto ai normali valori. Tale anomalia deve essere ricondotta ai parametri normali in quanto può condurre al diabete. Inglese “hyperglycemia”.
“Ipertensione”, greco “yperteíno”,indica un aumento eccessivo della pressione arteriosa o polmonare. Inglese “hypertension”.
“Ipercromia”: rappresenta un’eccessiva pigmentazione della cute che può assumere colorazione bruna. In inglese “ipercromia”.
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- Categoria: Varie
- Pubblicato Lunedì, 12 Giugno 2017 20:21
Uno contro tutti
L'annuncio di Trump sul clima isola l'America e rappresenta una minaccia per il pianeta
Pasquale Episcopo
Monaco, 2 giugno 2017.
Da alcuni mesi il mondo aldilà dell'Atlantico è cambiato e le le notizie che lo dimostrano sono all'ordine del giorno. Anche l'ultima, assai temuta, è giunta puntuale. Donald Trump ha formalmente dichiarato che gli Stati Uniti non intendono rispettare gli accordi sul clima.
Con il 18% di emissioni di gas serra a livello globale, gli Stati Uniti sono tra i paesi maggiormente responsabili del riscaldamento del pianeta. Solo la Cina fa peggio, con circa il 24%, ma il rapporto tra le rispettive popolazioni è di uno a quattro. Nel mese di dicembre 2015 a Parigi, nell'ambito dei lavori della conferenza ONU sul clima denominata COP21, i delegati di 195 nazioni, praticamente la totalità della popolazione mondiale, approvarono il testo di un accordo storico: mantenere l’incremento della temperatura media globale al di sotto di 2 gradi rispetto ai valori preindustriali.
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- Categoria: Cultura italiana a Monaco
- Pubblicato Sabato, 17 Settembre 2016 10:06
Monaco d'autore
Presentato al Gasteig il primo libro di racconti cittadini scritti da autori italiani
Pasquale Episcopo.
Monaco, 16 settembre 2016.
Se vi dicessero che a Monaco di Baviera vive un nutrito gruppo di scrittori italiani ci credereste? Probabilmente no. Non tutti sono scrittori di professione e per vivere fanno i lavori più svariati. Ma hanno in comune una cosa, anzi due: l'amore per la lingua italiana e l'amore per questa città bella e affascinante. Una città che negli ultimi decenni è cresciuta al punto da diventare una capitale europea della cultura. Un luogo dove oltre un terzo della popolazione ha origini migratorie e dove la convivenza pacifica tra le diverse culture è un dato di fatto, perché accompagnata dalla tolleranza e dalla solidarietà. E da una qualità della vita che è tra le più alte del mondo, fatta di sicurezza, lavoro, organizzazione e, soprattutto, da una offerta di eventi culturali di grande rilievo, paragonabile a quella delle grandi capitali.
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- Categoria: Cinema
- Pubblicato Giovedì, 17 Gennaio 2013 08:38
"Cesare deve morire" dei fratelli Taviani
Il grande cinema italiano d'autore a Monaco di Baviera
Elena Ritossa
Bayreuth, 15 gennaio 2013.
Dopo aver convinto la giuria della 62esima edizione del festival di Berlino, aggiudicandosi il prestigioso Leone d’oro, il capolavoro dei fratelli Taviani approda ora anche nelle sale cinematografiche di Monaco.
Quasi riecheggiando il filone pirandelliano del teatro nel teatro, i registi ricostruiscono la messinscena della tragedia di Shakespeare da parte di un gruppo di detenuti nel carcere di Rebibbia, guidati abilmente dal regista Fabio Cavalli. Tutte le scene sono state girate all’interno dell’istituto penitenziario.
La macchina da presa segue fedelmente gli angusti itinerari dei protagonisti: dalle sale da prova mal arrangiate alle squallide celle, passando attraverso i labirintici corridoi a cielo aperto.
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- Categoria: lettres italiennes
- Pubblicato Sabato, 12 Gennaio 2019 09:06
Lamento
Lettres italiennes
Corrado Conforti
Monaco, 12 gennaio 2019.
Je me souviens d'un coin de rue aujourd'hui disparu (mi ricordo di un angolo della via, oggi sparito. ndr) cantava Charles Trenet negli '50, rievocando il quartiere della sua infanzia narbonese.
Non c'è scrittore o poeta che non abbia raccontato con nostalgia gli anni passati e lo scenario di strade e piazze in cui questi sono trascorsi; ed è quasi un luogo comune letterario quello di chi, ritornando nei luoghi mutati della sua infanzia, si sforza di rivederli come erano un tempo. Ognuno ha la sua madeleine che resuscita antiche sensazioni, e questa madeleine può essere a volte uno scorcio di strada, un vecchio edificio, un giardino pubblico.
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- Categoria: Mito
- Pubblicato Giovedì, 14 Settembre 2017 06:48
Il Greco antico e il lessico scientifico italiano
(I parte)
Logos e Mythos
Laura Benatti
Como, 12 settembre 2017.
Proprio grazie all’enorme influenza che il Corpus Hippocraticum ha avuto sulla medicina antica e questa su quella medievale e moderna, la terminologia medica anche attuale è essenzialmente di origine greca. Dal Greco derivano i nomi delle fasi dell’indagine e dell’agire del medico. Dal Greco derivano i nomi delle categorie di farmaci. Dal Greco derivano i nomi delle branche della medicina. Dal Greco derivano i nomi delle malattie. Dal Greco derivano i termini entrati nel linguaggio comune, ma che in origine avevano un significato diverso dall’attuale. Dal Greco, infine, derivano i nomi delle parti del corpo, conservati in termini perlopiù composti.
Il Greco antico è certamente un idioma che oggi non si parla né si scrive più ma, rispetto alle nostre lingue contemporanee, possiede un bagaglio lessicale particolarmente ricco (oltre 85.000 lemmi). Gli antichi prosatori e poeti greci esprimevano la propria genialità non solo attraverso nuovi contenuti, ma anche tramite l’arricchimento del linguaggio con neologismi risultanti dall'accostamento di due o più radici o dall'aggiunta di prefissi o di suffissi ad una radice preesistente. Queste parole nuove erano comunque comprensibili anche ad un pubblico non particolarmente colto, poiché poggiavano sempre su radici il cui significato era noto a tutti.
Partendo dalla premessa di un bagaglio lessicale così ricco e così preciso e dalla unanime constatazione che grandissima parte dei termini scientifici in italiano, ma anche in inglese e in altre lingue, derivano dal greco antico, ecco evidente agli occhi di tutti la necessità di conoscere ed eventualmente apprendere tali lemmi, facendo riferimento, appena possibile, alla loro matrice ellenica. L’abitudine sistematica a identificare nel lessico scientifico italiano le radici greche dovrebbe essere incoraggiato in quanto rende possibile la comprensione di molte parole, ne facilita la memorizzazione e, vantaggio non irrilevante, fa apparire in qualche modo più attuale e utile anche dal punto di vista pratico il riferimento ad una lingua così lontana nel tempo.
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- Categoria: Varie
- Pubblicato Mercoledì, 10 Maggio 2017 18:35
Battaglia Navale
Perché le scaramucce tra USA e Nord Corea non devono preoccuparci
Pasquale Episcopo
Monaco, 30 aprile 2017.
D7, colpito e affondato. Alla battaglia navale abbiamo giocato tutti. Per giocare bastava un foglio di carta a quadretti e una matita. Si disegnava il campo di battaglia che rappresentava l'oceano o il mare e consisteva in una tabella di forma quadrata o rettangolare, con righe e colonne identificate da numeri e lettere dell'alfabeto. I giocatori dovevano scegliere dove mettere le navi della loro flotta, disponendole in modo da renderne difficile l'individuazione e l'affondamento. Così navi ammiraglie, corazzate, fregate, e persino portaerei trovavano spazio in questo mare asciutto, fatto di carta. La loro importanza era proporzionale al numero di quadratini usati per rappresentarle. Le flotte erano perfettamente uguali in modo da non avvantaggiare nessuno dei giocatori. Quando la battaglia iniziava, a turno si sparava un colpo cercando di fare centro.
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- Categoria: Cultura italiana a Monaco
- Pubblicato Martedì, 17 Novembre 2015 19:57
Filumena Marturano
La compagnia teatrale monacense I-Talìa alla replica della commedia di Edoardo de Filippo
Giulia Antonelli
Monaco, 18 Novembre 2015.
«Pazz, Pazz!», grida Domenico Soriano, barba folta, abito nero, aspetto borghese. Urla, minaccia, furioso percorre il palcoscenico, punta l’indice, accusa. «Ti distruggo, malafemmina, ti distruggo!»
«Hai finito?», domanda Filumena. Un abito candido, le braccia conserte, il viso indecifrabile. Il silenzio invade la scena, marito e moglie si osservano.
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- Categoria: Dall'Italia
- Pubblicato Martedì, 18 Gennaio 2022 08:30
Le elezioni del Presidente
Lunedì 24 inizieranno gli scrutini in un clima di incertezza condizionato anche dal Covid
Monaco, 17 gennaio 2022.
La morte di David Sassoli, Presidente del Parlamento Europeo, ha imposto una pausa di riflessione alla politica italiana alle prese, dall’inizio nell’anno, con la partita del Quirinale. Una partita che si gioca a carte coperte, con trattative segrete e che invece richiederebbe, data la sua importanza, la massima trasparenza. David Sassoli stava per finire il suo mandato a Bruxelles dove aveva mostrato di essere un uomo al di sopra delle parti, qualità che faceva di lui un possibile candidato alla Presidenza della Repubblica.
Quella dell’ascesa al Colle è una partita di straordinaria importanza per la politica italiana. Che la questione rivesta un’importanza grandissima lo avvertono, al di fuori dei palazzi del potere, anche i cittadini italiani. Lo scorso 7 dicembre al tradizionale appuntamento di inizio stagione del teatro più importante d’Italia, la Scala, tempio della musica e della cultura italiane, Sergio Mattarella è stato accolto da una calorosa ovazione del pubblico. Durante il lungo applauso tanti hanno gridato “bis”, un segno inequivocabile di ciò che molti italiani vorrebbero: l’accettazione di un secondo mandato o di un prolungamento della permanenza al Quirinale fino al termine dell’attuale legislatura, nel 2023. Mattarella ha però escluso tale possibilità e anche nel messaggio di fine anno lo ha ribadito con un esplicito riferimento al dettato costituzionale. Il quale dice che il Presidente è eletto per sette anni e non contempla la possibilità di una rielezione. Ma neppure la esclude. Saulės parkai ir elektrinės estsolar.lt
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- Categoria: lettres italiennes
- Pubblicato Mercoledì, 29 Agosto 2018 07:55
Dagli all’untore!
Lettres italiennes
Monaco, 29 agosto 2018.
Nel XXXIV capitolo dei Promessi Sposi Renzo, alla ricerca di Lucia, rintraccia finalmente la casa in cui questa ha soggiornato. Rischia però di fare una bruttissima esperienza quando, volendo farsi sentire dalla donna che dalla finestra gli ha fornito alcune superficiali informazioni, picchia ripetutamente il battente della porta. Un'altra donna, insospettita da quel suo maneggiare quello che Manzoni chiama “il martello”, esplode allora in un grido che a Milano in quei giorni poteva costare la vita: Dagli, dagli, dagli all'untore!Il popolino riteneva infatti che il morbo pestifero fosse diffuso ad arte per mezzo di un unguento malefico che gli “untori”, agenti pagati dai nemici della Spagna cui il ducato di Milano in quegli anni apparteneva, spalmavano sui portoni degli edifici e sui banchi delle chiese.
Tale diceria causò non poche vittime, la più famosa delle quali fu il barbiere milanese Gian Giacomo Mora, reo confesso sotto tortura, il quale, una volta condannato, fu giustiziato nel modo atroce che la cosiddetta “ruota” prevedeva, vale a dire spezzandogli con una mazza le braccia e le gambe e dandogli poi il colpo di grazia dopo ore di esposizione alla folla che, come sappiamo, apprezzava non poco in quei tempi tali spettacoli.
La casa del Mora fu abbattuta e al suo posto fu elevata una colonna, la famosa Colonna Infame (abbattuta a sua volta nel 1778), alle spalle della quale una lapide ricordava il delitto e il processo.
Ovviamente l'atroce supplizio non quietò il morbo, ma placò la folla che credette di aver finalmente trovato uno dei responsabili della diffusione di una malattia che, trasmessa in realtà dalle pulci dei ratti, l'avrebbe in buona parte risparmiata, se essa fosse vissuta in migliori condizioni igieniche.
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- Categoria: Mito
- Pubblicato Domenica, 13 Agosto 2017 09:05
Dal gioco degli astragali alla “teoria dei giochi” di John Nash
Logos e Mythos
Como, 3 agosto 2017.
Con il termine “astràgalo” (lat. astragălus, gr. ἀστράγαλος) si intende in anatomia un ossicino di forma vagamente cuboide che fa parte dell’articolazione del piede; chiamato anche "talo" è un osso breve situato nel tarso che trasmette tutto il peso del corpo. Nel bue e nel montone ha proporzioni particolarmente regolari e si presta per ciò ad essere utilizzato per ottenere risultati casuali, esattamente come un dado a quattro facce. La maggior parte degli archeologi suppone che sia nato probabilmente in Asia Minore e che poi si sia diffuso in Grecia, in Magna Grecia e poi a Roma.
Gli scrittori antichi non mancano di citarlo. In una versione alternativa del mito che noi conosciamo, presente nel libro IV de “Le Argonautiche” di Apollonio Rodio (295 -215 a.C.), Teti, per rendere immortale il figlio Achille, lo ungeva di giorno con l'ambrosia, mentre di notte, di nascosto dal marito Peleo, ne bruciava le parti mortali del corpo nel fuoco per renderlo invulnerabile. Una notte, però, Peleo si svegliò improvvisamente e, vedendo il figlioletto agitarsi tra le fiamme, lanciò un urlo: Teti, adirata, gettò il bambino a terra e se ne andò, immergendosi nel mare, senza fare più ritorno. Peleo, con l'aiuto del centauro Chirone, sostituì il tallone di Achille, rimasto ustionato, con l'astragalo del gigante Damiso, celebre per la sua velocità nella corsa. Plutarco (46 d.C./48 d.C. –125 d.C./127 d.C.) narra che lo stratega ateniese Alcibiade, ancora fanciullo, giocava nel bel mezzo della strada quando pregò un carrettiere di fermarsi perché stava schiacciando i suoi astragali. Dinnanzi al rifiuto dell'uomo, il bimbo si sdraiò sul selciato e gli disse che sarebbe dovuto passare sul suo corpo. Il conducente del carro, quindi, spaventato, fermò i cavalli.
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- Categoria: Varie
- Pubblicato Domenica, 05 Febbraio 2017 17:31
L'Europa della paura
Romano Prodi ospite all'Istituto Italiano di cultura di Monaco
Monaco, 30 gennaio 2017.
Dopo il benvenuto del direttore Francesco Ziosi, Romano Prodi, intervistato da Carmen Romano, Projekt Manager della Georg-von-Vollmar-Akademie, ha risposto a domande afferenti ai temi dell’economia, dei rapporti internazionali e delle prospettive per l’Europa.
Ma ha subito gelato il numeroso pubblico: “Non sono venuto a parlarvi di rose e fiori”. Queste le parole, inquietanti, con cui l'ex-presidente della Commissione Europea ha voluto sottolineare la gravità dello stato di salute in cui versa l'Europa a sessant’anni dalla firma dei trattati istitutivi della Comunità Europea.
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- Categoria: Cultura italiana a Monaco
- Pubblicato Mercoledì, 08 Luglio 2015 16:19
Giornata degli artisti all'Istituto Italiano di Cultura
Una bella atmosfera e molti interventi interessanti hanno premiato chi ha sfidato il caldo torrido. Impressioni di una ospite
Monaco, 6 luglio 2015
Sabato quattro luglio si è tenuta all’Istituto di Cultura di Monaco la seconda edizione della Giornata degli artisti che ha visto una mostra collettiva con gli artisti italiani attivi in Baviera e una scaletta di interventi musicali e presentazione di libri e iniziative. La lista di tutti i partecipanti è riportata in calce.
L'evento era di tutta la giornata e visto il caldo, molti, come me si sono decisi per andare solo a una parte, io nel pomeriggio. Vincendo la pigrizia e l'arsura di quella giornata sono arrivata all'IIC verso le 16:30 e sono quindi riuscita a coglierne unicamente delle impressioni.
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- Categoria: Turismo
- Pubblicato Venerdì, 01 Ottobre 2021 07:28
A Palazzo Strozzi brillano le opere di Jeff Koons
Ein Künstler, der ironisch den „American Way of Life“ und seinen Hang zum Konsum illustriert
Firenze, 30 settembre 2021.
Palazzo Strozzi si apre ad un altro grande evento: la mostra di uno degli artisti più chiacchierati di tutti i tempi: Jeff Koons. Curata da Arturo Galansino e Joachim Pissarro, l’esposizione Jeff Koons. Shine dal 2 ottobre porta a Firenze un’ampia selezione di opere di colui che ha rivoluzionato il sistema artistico internazionale.
Tra le figure più note e discusse della scena globale del contemporaneo, Jeff Koons trova nell’idea di lucentezza il principio di molte delle sue sculture e installazioni, nate per mettere in discussione il nostro rapporto con la realtà insieme al concetto stesso di opera d’arte.
La rassegna si compone di importanti prestiti e collezioni internazionali e fonda il suo essere sul concetto di Shine, inteso come lucentezza, come gioco ambiguo tra splendore e abbagliamento, tra essere e apparire. Il percorso della mostra è stato concepito e progettato dai curatori come un dialogo serrato con l’artista: il visitatore sarà il vero protagonista dello spazio espositivo, concretamente e simbolicamente. Di fronte ad uno specchio sarà chiamato a guardarsi in infiniti riflessi.
Il lavoro dell’artista consiste in un gesto con l’obiettivo di mostrare alle persone qual è il loro potenziale. Non si tratta di creare un oggetto o un’immagine; tutto avviene nella relazione con lo spettatore. È qui che avviene l’arte.
Jeff Koons. Shine è promossa e organizzata da Palazzo Strozzi ed è stata realizzata grazie al sostegno di partner quali Intesa Sanpaolo.
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- Categoria: lettres italiennes
- Pubblicato Mercoledì, 21 Febbraio 2018 08:44
L’incubo
Lettres italiennes
Monaco, 20 febbraio 2018.
Tutti voi sapete cos'è un incubo, perché non c'è nessuno, credo, che non ne abbia avuti e perché, nel caso improbabile che mi sbagli, l'incubo è uno dei fenomeni più sfruttati da sempre nel cinema. Da quando infatti i modi della rappresentazione mimica hanno avuto la possibilità di truccare le apparenze (cosa questa che era possibile solo in parte e in modo complicato e dispendioso nel teatro) la cosiddetta settima arte è ricorsa spesso all'immagine orrifica. Da quando poi il cinema, da muto che era è diventato sonoro, musica, scricchiolii e voci si sono uniti alle immagini provocando nello spettatore quella tensione che è nota con il nome di suspense, uno stato d'animo di attesa angosciosa destinato, esattamente come avviene negli incubi notturni, a interrompersi bruscamente.
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- Categoria: Mito
- Pubblicato Martedì, 04 Luglio 2017 14:57
Il silenzio che parla
Como, 27 giugno 2017.
…E come il vento
odo stormir tra queste piante, io quello
infinito silenzio a questa voce
vo comparando: e mi sovvien l'eterno,
e le morte stagioni, e la presente
e viva, e il suon di lei
(G. Leopardi “l’infinito”)
“Infinito” ed ”Eterno”: queste due parole richiamano rispettivamente la dimensione dello spazio e del tempo, della perpetuità sia in riferimento al passato sia in riferimento al futuro, ma non al presente perché questo è solo un attimo, un impercettibile movimento d’ali di una farfalla, un battito di ciglia… lo spazio e il tempo uniti creano l’immensità che il pensiero umano non riesce a sostenere, poiché non è in grado di racchiudere in sé questa grandezza incommensurabile, ma tuttavia perdersi in questa dimensione, in queste riflessioni è bellissimo.
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- Categoria: Varie
- Pubblicato Mercoledì, 21 Dicembre 2016 16:22
Gli italiani a Monaco preferiscono Facebook
Intervista a Fabio Sogni, da qualche anno al timone del gruppo Facebook Italiani a Monaco insieme all’astrofisica Paola Mucciarelli che lo coadiuva nella gestione del gruppo
Monaco di Baviera, 23 novembre 2016.
I circa 26 mila italiani che vivono a Monaco di Baviera formano una delle comunità più corpose del capoluogo bavarese e sono in continuo aumento. Se in passato gli italiani si spostavano con valigie di cartone e senza avere idea alcuna del Paese ospitante, oggi grazie ad internet è possibile comunicare utilizzando piattaforme mediali come Facebook per racimolare notizie utili da chi il vecchio Stivale lo ha lasciato da tempo: che si tratti di gruppi di svago e divertimento o di pagine con offerte di lavoro, lo spirito collaborazionista degli italiani a Monaco non delude. A spiccare tra tutte le pagine dedicate agli italiani a Monaco, è con 12.462 iscritti (ultimo aggiornamento 20/12/2016) il gruppo Italiani a Monaco, la cui particolarità risiede non solo nel vasto numero degli iscritti, ma anche nell’amministratore del gruppo, Fabio Sogni, da tutti conosciuto per la sua ironia, il suo pugno di acciaio che alterna ad una fine strategia comunicativa (anche contro i troll).
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- Categoria: Cultura italiana a Monaco
- Pubblicato Domenica, 10 Maggio 2015 18:39
La legge della donna
La compagnia teatrale “I-Talìa” diretta da Luigi Tortora mette in scena l’opera “Filumena Marturano” di Eduardo De Filippo con una nuova formazione tutta esordiente
Monaco di Baviera, 9 maggio 2015.
Il giorno 8, 9 e 10 maggio (presso l’Anton-Fingerle Zentrum per le prime due date e al Pepper Theater di Monaco di Baviera il 10) torna in scena il teatro partenopeo di De Filippo con la passione della compagnia teatrale dello stimato regista Luigi Tortora. “Filumena Marturano” conferma l’attualità del teatro napoletano di De Filippo e il talento attoriale della compagnia di emergenti - soprattutto di Enrico Apicella - diretta dal maestro Tortora.
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- Categoria: Cultura
- Pubblicato Domenica, 03 Aprile 2022 16:28
Renato Rascel: un saggio di Elisabetta Castiglioni, lo ricorda al pubblico
Rascel war Originalautor, raffinierter Interpret und unverwechselbarer Sänger. Ein neues Buch erinnert daran
Firenze, 31 marzo 2022.
Il 2 gennaio di 31 anni fa, ho letto sul profilo social del figlio, ci lasciava Renato Rascel, un grande uomo di spettacolo. Ed ecco l'occasione per riscoprirne la memoria con il saggio di Elisabetta Castiglioni appena uscito per i tipi di Jacobelli editore.
Autore originale, interprete raffinato e inconfondibile cantante, Renato Rascel seppe creare nelle sue imprevedibili performance un personalissimo stile, giocoso e riflessivo, incanalato sul fil rouge del surrealismo.
In libreria, e sulle principali piattaforme digitali, è appena arrivato un saggio che ne ricostruisce in dettaglio l’arte attraverso un viaggio contestuale nella storia dello spettacolo italiano. Elisabetta Castiglioni, che oltre venti anni fa ne ha ricercato le tracce per archivi pubblici e privati, dedica ora al “Piccoletto” nazionale questo lavoro, convinta che la scrittura creativa rasceliana sia ancora attuale ed estremamente comunicativa.
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- Categoria: Dall'Italia
- Pubblicato Giovedì, 02 Settembre 2021 09:22
Le leggende dello sport brillano a Castiglion Fiorentino con il XXV Premio Fair Play Menarini
Das der Ethik und dem Fairplay gewidmete Festival feierte sein 25-jähriges Bestehen mit einem bemerkenswerten großen Finale, zusammen mit den wirklich großen Namen des italienischen und internationalen Sports
Firenze, 1 settembre 2021.
Una vera e propria pioggia di emozioni è quella che, tra ospiti illustri e grandi leggende dello sport italiano e mondiale, ha accompagnato la cerimonia di premiazione del XXV Premio Internazionale Fair Play Menarini. Un’edizione 2021 davvero speciale che ha visto la kermesse dedicata all’etica e al fair play tornare in pista, dopo le restrizioni del 2020, con un programma completo e ricco di eventi collaterali, per celebrare in grande spolvero il venticinquesimo anniversario della sua fondazione. A Castiglion Fiorentino, nella suggestiva cornice del Loggiato Vasariano di piazza del Municipio, impreziosita per l’occasione da una spettacolare scenografia, hanno infatti brillato le più luminose stelle del panorama sportivo italiano ed internazionale facendosi portatrici, attraverso le loro storie, di messaggi di fiducia, impegno e grande umanità.
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- Categoria: lettres italiennes
- Pubblicato Martedì, 03 Ottobre 2017 14:42
Vaccini
Lettres italiennes
Monaco, 2 ottobre 2017.
Esattamente cinquant'anni fa (anno scolastico 1967-68) in questi giorni mi preparavo a frequentare il primo anno di liceo. L'istituto era lontano da casa per cui, per evitare di dover prendere due autobus (il secondo dei quali passava con scarsa frequenza) ricorrevo, come molti altri studenti, a un servizio privato di pullman. Quando salivo alla mia fermata, la prima persona che vedevo nella vettura era una ragazza della mia età che calzava uno scarponcino ortopedico. La poveretta aveva avuto la poliomielite, una malattia che proprio in quegli anni stava diventando rara, ma che evidentemente colpiva ancora. Stava diventando rara a causa dell'allora recente vaccino al quale anch'io, come i miei coetanei, qualche anno prima mi ero sottoposto.
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- Categoria: Varie
- Pubblicato Lunedì, 14 Novembre 2016 15:16
Buscar el levante por el poniente
Alessandro Gambaro
Roma, 13 novembre 2016.
...cioè trovare una "scorciatoia" marittima per arrivare al mitico Catai evitando le lunghe traversate carovaniere: questo era l'obiettivo di Cristoforo Colombo quando si mise per mare nell'Oceano a metà del millennio scorso.
In realtà Cristoforo Colombo dopo qualche mese di mare trovò, è vero, una terra mai vista prima e, secondo quanto racconta Pascarella, trovò anche un tale che si presentò dicendo: "e chi ho da esse’? so’ un servaggio". "Un servaggio", disse, non "un cinese". In realtà Cristoforo Colombo, con tutta la buona volontà, non riuscì mai a spacciare per Catai, per Cina voglio dire, il mondo nuovo che aveva scoperto.
Leggi tutto: Buscar el levante por el poniente - Colombo Trump
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- Categoria: Cultura italiana a Monaco
- Pubblicato Martedì, 03 Marzo 2015 20:28
Perché se vinco è una disgrazia, ma se non vinco è una fortuna!
“Quelli che il teatro…” tornano in scena con la prima di una pièce di Edoardo De Filippo “Sogno di una notte di mezza sbornia”
Monaco, 3 marzo 2015.
Sabato 28 febbraio presso la sala Black Box del Gasteig, l’affermata compagnia teatrale di Monaco nata nel 1998 da un progetto di Aurelio Ferrara “…Quelli che il teatro…”, è stata accolta da un pubblico che non le ha negato né i meritati applausi, né la numerosa presenza. Il teatro di De Filippo è stato anche questa volta riproposto, con alcune variazioni dal testo originale, in maniera egregia. La prima di “Sogno di una notte di mezza sbornia” può dirsi un successo: il pubblico, che ha riempito la sala a due piani del Gasteig, ha risposto con risate e applausi scroscianti.
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- Categoria: Turismo
- Pubblicato Venerdì, 30 Luglio 2021 06:35
Alla scoperta del territorio di Catanzaro, lambito da due mari
Firenze, 28 luglio 2021.
In Calabria la provincia di Catanzaro si affaccia su due mari: lo Ionio a est e il Tirreno a ovest, con l'istmo di Catanzaro, stretta valle che collega il Golfo di Squillace al Golfo di Sant'Eufemia, punto più stretto dell'intera penisola italiana. Nelle giornate più limpide, da alcuni punti si può vedere contemporaneamente il Tirreno, lo Ionio, le Eolie e la cima dell'Etna.
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- Categoria: Dall'Italia
- Pubblicato Mercoledì, 07 Luglio 2021 15:03
Rodo Firenze presenta una nuova collezione in occasione di Pitti Immagine Uomo 100
Firenze, 2 luglio 2021.
Dal 1956 la ricerca di Rodo Firenze ha l’obiettivo di ideare e realizzare prodotti con un alto livello di stile ed eleganza e al tempo stesso adatti a tutte le occasioni, integrando tradizione e orientamento al futuro.
La bellezza per Rodo è fatta a mano, nel rispetto della natura e della tradizione. I valori sono artigianalità, creatività e alta qualità.
Il sapere artigiano è conoscenza del mestiere e di padronanza del gesto: una manualità che si pone a servizio dell’idea, della forma, della proposta creativa. L’idea creativa è razionalità ed estro, capaci di generare un segno che si traduce in progetto, affidato con complicità alla manualità dell’artigiano.
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- Categoria: lettres italiennes
- Pubblicato Sabato, 15 Luglio 2017 14:08
Buchi neri
Lettres italiennes
Monaco, 15 luglio 2017.
“E qui comando io” cantava Gigliola Cinguetti negli anni '70. “A casa mia faccio quello che mi pare” sostengono in parecchi (dimenticando che la propria libertà, anche fra le quattro mura domestiche, non è infinita). “A casa mia io sono il Duce” sentii dire anni fa in tv da un energumeno ospitato in una di quelle tristi trasmissioni in cui le crisi di coppia diventavano spettacolo.
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- Categoria: Varie
- Pubblicato Giovedì, 25 Agosto 2016 19:32
Siamo tutti vittime e responsabili di un mondo sempre più violento e indifferente
Un commento sul recente attentato di Monaco
Monaco, 9 settembre 2016.
Sono passate alcune settimane dall'ultimo triste episodio che ha colpito e stupito i cittadini di Monaco, la cosiddetta città a criminalità zero della Germania.
La percezione della sicurezza per le strade e nei luoghi pubblici è cambiata: molti continuano a chiedere e si domandano se possono prendere i mezzi di trasporto senza pericolo o andare a visitare una città, un museo senza incorrere in qualche atto scellerato e perdere la propria vita o quella delle persone care. Non siamo abituati a sentirci dire"non uscite di casa... non sappiamo quanti e chi sono gli attentatori... " e ascoltare i rumori di elicotteri e sirene con un dispiegamento di forze dell'ordine mai visto prima.
Improvvisamente ci si sente assediati in un coprifuoco irreale, impauriti e preoccupati per familiari ed amici.
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