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- Pubblicato Mercoledì, 24 Novembre 2010 17:21
Funghi proibiti als Risotto oder mit Knödel
Kulinarischer Kulturaustausch zwischen Italien und Deutschland
Come è noto, in alcune regioni italiane è necessario avere un’autorizzazione per raccogliere i funghi. La regolamentazione è abbastanza complicata anche poiché possono essere rilasciati permessi di vario tipo. E può dunque accadere, specialmente per chi viene dall’estero, di trovarsi nel bosco ai limiti della legalità, sperando che gli eventuali agenti del Corpo Forestale “chiudano un occhio”. Il nostro esperto ci riporta le sue esperienze a questo proposito e ci fornisce la ricetta per un risotto particolare: quello, appunto, ai funghi “proibiti”.Ernesto Haase, Amateurkoch und
Slow Food Anhänger
und Naturschutz (BUND), die offensichtlich ein Referent aus der “August- Schublade” holt und unverändert in die Presselandschaft trompetet: Wir wüssten wenig darüber, ob das Sammeln den Pilzen schadet und dass man deshalb, bitte schön, sich sehr zurückhalten oder noch besser ganz auf ein Pflücken verzichten möge. Natürlich hält das niemanden davon ab, sich der Leidenschaft dieses
Hobbys hinzugeben. Der deutsche Pressereferent hat offenbar keine Ahnung, dass wir sehr genaue Kenntnisse über die Folgen selbst exzessiven Pilze-Sammelns haben.
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- Pubblicato Mercoledì, 24 Novembre 2010 07:55
Involtini, Rouladen, Kalbsvögel
Kulinarischer Kulturaustausch zwischen Italien und Deutschland
Caratteristica della Schnitzel tedesca è quella di essere spessa come il pollice del macellaio. Fa eccezione la Rindsroulade, che viene tagliata molto sottile. In questo numero vi proponiamo una variante molto particolare della Roulade: gli uccelli scapati
Ernesto Haase (Amateurkoch und Slow Food Anhänger)
Schon bei Ravioli und Maultaschen habe ich über den weltweit verbreiteten, atavistischen Trieb des Menschen geschrieben, bei der Zubereitung von Nahrungsmitteln geradezu zwanghaft die besten Zutaten bis zur Unkenntlichkeit zu zerkleinern und in eine selbstgemachte Tasche zu stopfen oder einzuwickeln. Bei den Teigtaschen ging es um das Stopfen, dieses Mal soll vom Einwickeln und Rollen die Rede sein, wobei wir nur Lappen von Fleisch betrachten und das Gemüse außer Acht lassen. Die beliebtesten Rouladen der Deutschen sind die Rindsrouladen, vielleicht wegen der vielen Möglichkeiten für die Füllung.
Am weitesten verbreitet ist eine Füllung mit Speck, Zwiebeln und Gewürzgurken und die finde ich nun geschmacklich wirklich nicht attraktiv. Wenn überhaupt, dann mag ich als Fleischfüllung Kompositionen mit Bratwurstbrät und als Gemüsefüllung nur die, die auch getrocknete Steinpilze enthält. Interessanterweise sind Rouladen
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- Pubblicato Martedì, 23 Novembre 2010 08:48
Kulinarischer Kulturaustausch zwischen Italien und
Deutschland
Italienische Küche und Cucina Tedesca in Büchern und Internet
Per un proficuo scambio culturale culinario tra Italia e Germania è necessario informarsi sui testi "reciproci”. Mentre esistono innumerevoli libri di cucina italiana in lingua tedesca, i libri di cucina tedesca in italiano sono invece rarissimi e difficili da reperire. L’autore ci parla di questa sua faticosa ricerca dove incappa tra l’altro in curiose traduzioni come ad esempio Würstel sformato per Leberkäse e Birra al frumento torbida per Weißbier.Ernesto Haase, Amateurkoch und Slow Food Anhänger
die Aufmachung. Mehr als bloße Rezeptsammlungen wollen sie italienische Lebensart vermitteln. Viele sind eher geeignet, auf dem Couchtisch Lifestyle zu demonstrieren, als jemals auf der Arbeitsplatte einer Küche zu landen. Als kulinarische Touren durch italienische Regionen aufgezogen, sparen sie nicht mit Klischees mediterraner Lebensart und suggerieren Werte, die in der modernen Gesellschaft vom Aussterben bedroht sind: Familiäre Geselligkeit und Solidarität wie die Nonna am Herd eines italienischenClans.
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- Pubblicato Domenica, 21 Novembre 2010 20:26
Ravioli, Schlutzkrapfen, Maultaschen
Kulinarischer Kulturaustausch zwischen Italien und Deutschland
Ernesto Haase (Amateurkoch und Slow Food Anhänger)
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- Pubblicato Domenica, 21 Novembre 2010 17:50
Schupfnudeln, Maggerunsen, Gnocchi
Kulinarischer Kulturaustausch zwischen Italien und Deutschland
La ricetta e la storia degli "gnocchi tirolesi” raccontate da un appassionato di cucina.
Ernesto Haase, Amateurkoch und Slow Food Anhänger
Zwar sind die Alpen ein gewaltiges Verkehrshindernis zwischen Italien und Bayern, doch ihre Überquerung ist für die Menschen beiderseits der Alpen seit 2000 Jahren eine Herausforderung geblieben. Dabei trafen sie immer auf die Tiroler. Deshalb ist die Geschichte Tirols (als kultureller Einheit) seit 1000 Jahren geprägt von der Stellung zwischen Papst und Kaiser, Habsburg und Napoleon, Italien und Deutschland, Polenta und Knödeln.
Zunächst war der Verkehr etwas einseitig, doch dürften schon Caesar’s Legionäre in Cambodunum oder Augusta Vindelicorum wegen des Mangels an Wein und Zitrusfrüchten das gleiche gedacht haben wie der Schriftsteller Herbert Rosendorfer: "Ein Leben nördlich des Alpenhauptkammes ist schon aus klimatischen Gründen praktisch unmöglich". Deshalb zog es auch Goethe in das Land, wo die Zitronen blühen, aber so richtig in Schwung kam die Liebe der Deutschen zu Italien erst nach dem letzten Krieg mit der Invasion der Touristen an die Strände der Adria und des Tyrrhenischen Meeres.
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- Pubblicato Sabato, 20 Novembre 2010 21:03
Barilla – Pasta und mehr
Ein Traditionsunternehmen erschließt neue Märkte
Il terzo tra i più grossi produttori di generi alimentari in Italia conquista nuovi mercati. Barilla, l’azienda familiare investe nella ricerca, nell’ecologia e nel marketing. Diventa un marchio mondiale e qui in Germania acquista addirittura la Kamps AG
Daniel Vetró
Ein Weltkonzern in Familienhand. Diese Bezeichnung ist für Barilla wohl zutreffend. In Deutschland als Hersteller italienischer Teigwaren und Saucen bekannt, verbirgt sich hinter der Marke Barilla mehr als auf den ersten Blick erwartet. Umfragen in Italien haben ergeben, dass Barilla zu den bekanntesten Unternehmen neben dem staatlichen Fernsehen RAI und dem Automobilkonzern FIAT zählt.
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- Pubblicato Sabato, 20 Novembre 2010 21:00
Quei cari sapori di una volta!
Un excursus storico attraverso le abitudini alimentari degli italiani
Italienische Küche heute: kostspielig arm. Der Trend kehrt zu ihren Ursprüngen zurück.
Pino Mencaroni 
Si comincia con lingua di fenicottero, fegato di cervo e vino addolcito con miele. Disgustoso? Per niente: era il menù dei Vip dell’Antica Roma. Invece, agli schiavi toccavano gli avanzi e le erbacce: il tipico destino di chi nasce dalla parte sbagliata. Con l’avvento del cattolicesimo e fino all’anno Mille, diminuiscono banchetti e feste, fioriscono i monasteri e iniziano le penitenze. Prima fra tutte, quella di astenersi dal mangiare carne, alimento considerato troppo energetico e pericolosamente afrodisiaco: “vade retro sesso”.
Arriva il Rinascimento e la fantasia non ha più limiti: principi, dogi e duchi banchettano con teste di capriolo, arrosto di fagiani, dessert di panna montata e marzapane ed altri prodotti arrivati da terre esotiche. Il tutto su tavole ricoperte di oro e perle. Con qualche nobile eccezione, come in Toscana, dove i Medici, contrari alle esagerazioni, raccomandavano piatti della tradizione popolare preparati con ingredienti esclusivamente locali, a partire dall’olio di oliva. È in questo periodo che diventano popolari piatti come le pappardelle, le lasagne, i maccheroni, mentre a Napoli fanno la loro comparsa i vermicelli alla salsa di pomodoro.
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- Pubblicato Mercoledì, 10 Novembre 2010 20:43
Dal sorbetto al cornetto
Il gelato, un’abitudine antica
Wer hat das Eis erfunden? In der Antike waren gekühlte Getränke beliebt und Marco Polo berichtet, dass die Chinesen das Eis damals schon gekannt haben. Es waren jedoch die Eis-Hersteller aus Sizilien, die das Eis in Europa und in Amerika bekannt machten.
Gianni Minelli
"Sorbetto” contiene la radice della parola araba "sharab” che significa bere, sorbire. E infatti fino all’invenzione delle prime sorbettiere e dell’ice-cream in America verso il 1700, il gelato aveva una consistenza più liquida di quella odierna e si "beveva”.
Come riferisce Marco Polo furono i cinesi che, per primi, produssero e consumarono il gelato. Ma si sa che anche gli antichi egizi, Alessandro Magno e gli antichi romani amavano bere bevande alla frutta ghiacciate. Ma come si faceva allora per la refrigerazione?Semplice, si pressava la neve delle montagne in apposite anfore che venivano trasportate e conservate così nelle città in profonde cantine o in grotte. Furono gli arabi a utilizzare una miscela con capacità refrigeranti a base di cloruro di sodio e salnitro, la cui formula sembra fosse stata inventata in India. Questi portarono il gelato in Sicilia e da lì i primi gelatieri italiani lo fecero conoscere nel resto dell’Europa.
I grandi nomi dei gelatieri storici sono tutti italiani.


