Dettagli

Europa sì, Europa no

A Bruxelles si accende il dibattito anche per gli eurodeputati italiani

Nicoletta Curradi

Firenze, 24 giugno 2013.
Gli Stati Uniti d'Europa, che vorrebbero ispirarsi all'omologo modello d'oltreoceano, stanno attraversando una grave crisi economica e finanziaria, forse la peggiore degli ultimi anni. Il tema economico è comprensibilmente al centro del dibattito politico nel Parlamento Europeo, dato che i cittadini italiani, e non solo, stanno cominciando a nutrire dubbi sull'opportunità di rimanere o meno nella compagine dei 28 stati. Sì, 28, perché l'Unione Europea conta uno stato in più dal 1° luglio, la Croazia.

I sacrifici richiesti alle tasche dei cittadini dei Paesi membri sono stati e continuano ad essere enormi, mentre i risultati del pareggio di bilancio imposto dall'Unione non ha prodotto risultati apprezzabili in fatto di crescita economica e di occupazione. Questi sono i capisaldi del lavoro delle varie Commissioni del Parlamento Europeo.

Nei giorni scorsi alcuni europarlamentari hanno preso parte alla trasmissione di Rai3 Agorà, condotta da Gerardo Greco in uno studio tv allestito all'interno della sede del Parlamento a Bruxelles. Il titolo non poteva essere più emblematico: "Uno spettro si aggira per l'Europa", di matrice shakespeariana e poi marxista. Si parla molto di euroscetticismo in questo periodo di campagna elettorale: infatti il mandato attuale scade nel 2014. Ma gli occhi sono tutti puntati anche sulle imminenti elezioni politiche tedesche che si terranno a settembre. La Germania infatti è il maggior responsabile del rigore imposto all'Europa.

Per seguire da vicino quanto sta accadendo ora nell'enorme palazzo di vetro che a Bruxelles ospita gli eurodeputati, siamo andati ad incontrare i politici eletti da noi, proprio nelle stanze in cui lavorano. Uno è il fiorentino Niccolò Rinaldi, vicepresidente dell'ALDE, gruppo dei democratici e liberali, che si occupa di commercio internazionale. Nella sua commissione si decide molto riguardo all'occupazione, tema "caldo" del momento, dato che un italiano su quattro è senza impiego. Un altro suo incarico riguarda i fondi europei e l'europrogettazione. In questo campo sono notevoli le differenze tra l'Italia e gli altri paesi dell'UE, in quanto noi beneficiamo di fondi europei che non riusciamo a spendere. Riusciamo così ad ottenere solo il 10% delle risorse disponibili. Questo dato è stato ignorato dalla stampa italiana e non si riesce ad aprire un dibattito sull'utilizzo dei fondi. In Irlanda sono stati utilizzati molti fondi stornati da quelli italiani. Il Trentino è l'unica provincia che utilizza pienamente i fondi europei, oltre l'85%. Il Friuli il 26%. La media nazionale è del 38%, quella europea del 67%.

"Com'è possibile?" si chiede l'on. Rinaldi. C'è troppa burocrazia nel nostro paese che si somma a quella europea. Rinaldi ha pubblicato un libro di "Istruzioni per l'uso dei fondi europei" con indicazioni pratiche su come leggere i bandi e come “europrogettare“. Inoltre cura una newsletter con tutti i bandi europei per le regioni Toscana, Umbria, Marche e Lazio. Non si possono sprecare simili risorse, ribadisce Rinaldi. Solo grazie all'azione del ministro Barca siamo saliti alla percentuale del 38%. Questo lavoro andrebbe svolto dalle amministrazioni regionali: il compito dell'eurodeputato è un altro.

Un altro deputato che si è reso disponibile a rendere noto il suo impegno politico è Gianni Pittella, primo vicepresidente dell'Europarlamento, che ha parlato di tre pilastri da votare in Consiglio d'Europa entro il 2013: supervisione bancaria, schema di garanzia suo depositi fino a centomila euro e sistema di governo dei fallimenti bancari.

Si è parlato anche di fondo di garanzia per i giovani, sei miliardi in sette anni: pochissimo! All'Italia toccano duecento milioni, cifra quasi offensiva. Occorre modificare il patto di stabilità che blocca l'economia, la crescita e l'occasione negli stati.

Dello stesso avviso sono anche gli altri europarlamentari intervistati, gli onorevoli Roberta Angelilli, Susy De Martini, Carlo Casini, Gianni Pittella, Paolo De Castro, Giommaria Uggias, Francesca Barracciu, Giovanni La Via e Giuseppe Gargani. Gli altri temi toccati sono il bilancio, la sanità e la prevenzione, l'agricoltura, la legge elettorale, gli aiuti alle regioni.

Riusciranno i 72 eurodeputati italiani a convincere l'elettorato della validità del loro lavoro, visto che a settembre comincia la campagna elettorale?

Info: www.europarl.it

 

 

Joomla Plugin
   
Cookies make it easier for us to provide you with our services. With the usage of our services you permit us to use cookies.
More information Ok Decline