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- Pubblicato Giovedì, 30 Maggio 2013 14:23
Novembre a maggio
La notizia del giovane ingegnere italiano assassinato barbaramente al centro di Monaco ha scosso l’opinione pubblica tedesca e in particolare la nostra comunità
Junger Italiener in München ermordet. Eine unfassbare Tat, die sprachlos macht.Pasquale Episcopo
Monaco, 30 maggio 2013.
La notizia è di quelle che lasciano sgomenti. Martedì sera un giovane italiano è stato brutalmente ucciso con una coltellata al cuore. Il fatto è accaduto alle dieci di sera sul ciglio della pista ciclabile che costeggia l’Isar a pochi metri di distanza dal Deutsches Museum e dall’Ufficio Europeo Brevetti. Martedì è stata una bella giornata di sole a Monaco.
Una giornata finalmente primaverile, in questo mese di maggio freddo e piovoso come non capitava da trent’anni. Ora questo bruttissimo maggio ce lo ricorderemo anche per questo fatto di cronaca.
Domenico Lorusso era in bicicletta con la sua fidanzata, italiana pure lei. 32 anni lui, 28 lei. Forse Domenico precedeva la fidanzata e forse non si è accorto del gesto balordo di un uomo balordo che ha sputato in faccia alla ragazza. Naturale che la ragazza riferisse l’accaduto al suo fidanzato, naturale la reazione di Domenico che è tornato indietro e che ha avvicinato lo sconosciuto per chiedere spiegazioni. La fidanzata ha osservato da lontano la scena. Pochi istanti dopo ha visto Domenico accasciarsi al suolo mentre l’aggressore si allontanava. È accorsa e ha chiesto aiuto. Subito è arrivata un’autoambulanza. Ma non c’è stato niente da fare.
Questi i fatti, per quel poco che è possibile ricostruire.
Il nostro giornale non si occupa di cronaca e qui non è la cronaca che importa.
Importano piuttosto i sentimenti e gli stati d’animo. Importano la coesione sociale e lo spirito di convivenza. Importa la solidarietà umana. Monaco è una città modello dove tutto ciò esiste. E non possiamo pensare e consentire - nel nostro animo prima di tutto - che tutto ciò non continui, non continuerà ad esserci. Monaco di Baviera è una città che unisce e armonizza quegli elementi che ne fanno uno dei luoghi in Europa e nel mondo dove la qualità della vita raggiunge i livelli più alti. Una città dove la parola “paura” è praticamente assente grazie ad una combinazione vincente di cultura, lavoro, benessere e sicurezza. Il tutto, nella cornice della sua bellezza, del suo verde, dei suoi parchi. Delle sue piste ciclabili.
Era una bella giornata, martedì 28 maggio, la prima giornata di sole, dopo tanto freddo e dopo tanta pioggia. La città si era animata e la gente sorrideva felice, passeggiava lieta per le strade e nei giardini. Tra loro anche Domenico e la sua ragazza. Forse erano stati in uno dei tanti Biergärten, altra particolarità di questa città, espressione del lieto vivere che qui è possibile più che altrove.
A Monaco Domenico era arrivato due anni fa. Meridionale di Potenza, una laurea in ingegneria, tanti sogni nel cassetto. Sogni che non era riuscito a realizzare in Italia e che aveva portato con sé e con la sua ragazza in Germania. Aveva trovato lavoro in una azienda aeronautica. Aveva portato in Germania e a Monaco la sua intelligenza, il suo entusiasmo, la sua voglia di vivere, il suo sorriso. Lui come tanti di noi. Povero Domenico.
Domenico era uno dei tanti giovani italiani qualificati che hanno deciso di lasciare in nostro Paese a causa della crisi che attanaglia l’Italia e buona parte dell’Europa del Sud. È la nuova emigrazione qualificata che caratterizza questi nostri tempi e che negli ultimi due anni ha conosciuto un picco con decine di migliaia di arrivi, in particolare in Germania. Ma nella storia che stiamo raccontando non sono le qualificazioni che contano. Quel che conta sono piuttosto il significato della vita umana e il desiderio di vivere una esistenza felice. Quel che conta è che ogni persona è qualificata a vivere una vita degna a prescindere da titoli e nazionalità.
Una giovane vita spezzata in un modo inspiegabile e inaudito è cosa che lascia sgomenti e attoniti, sbigottiti e addolorati al tempo stesso. Come italiani europei cittadini di Monaco piangiamo la perdita di Domenico e condividiamo il dolore di chi ha conosciuto e amato il nostro connazionale.