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Un tuffo nel Salento, terra di due mari

Nicoletta Curradi   

Firenze, 5 giugno 2013.
La bella stagione ha indugiato ad arrivare, ma presto sarà giocoforza pensare alle meritate vacanze. Una proposta allettante per chi ama il caldo e il mare è senz'altro rappresentata dalla Puglia. La punta estrema del “tacco” d’Italia è occupata dalla splendida zona del Salento, territorio proteso verso sud-est e bagnato da due mari, il mar Adriatico e il mar Ionio, le cui onde s’incontrano e si mescolano davanti al capo di Santa Maria di Leuca.

È proprio da questo luogo, che definirei magico, in cui sorge un magnifico ed imponente santuario, che inizia il nostro itinerario in una terra bellissima ricca di cultura, di profumi e di sapori, mèta ideale per una vacanza, soprattutto nel periodo estivo, ma non solo.

Il santuario Finis Terrae è sorto su di un antico tempio dedicato alla dea Minerva ed è stato distrutto e ricostruito più volte fino all’edificio attuale risalente al ‘700. All’interno si può ancora ammirare nel transetto un frammento originale della Madonna e del Bambino bruciati da pirati algerini: infatti la chiesa, così esposta, è stata spesso attaccata da pirati nei secoli passati.

Le radici della devozione alla Madonna di Leuca sono antiche e pellegrini sono giunti qui perfino dalla Polonia, dal Belgio e dalla Francia. Anche i cavalieri crociati pregavano la Madonna prima di imbarcarsi per la Terrasanta.  
Il passaggio dall'antico culto pagano al cristianesimo è testimoniato da una scritta posta all'ingresso del santuario. Secondo la leggenda popolare la visita al santuario è il primo passo per entrare in paradiso. Un'alta colonna con un capitello corinzio e in cima una croce in pietra, rievoca il pellegrinaggio giubilare del 1900 e il passaggio di San Pietro.

Spostandosi verso nord, lungo la costa orientale, non può mancare una visita a Castro, definita non a caso la "perla del Salento" proprio perché costituisce un prezioso gioiello che racchiude in sé tante attrattive, come il Castello Aragonese nella parte alta della cittadina. Proprio in questi luoghi è stata rinvenuta una statuetta della dea Minerva e ciò ha condotto ad affermare che Castro è la Castrum Minervae del III libro dell'Eneide di Virgilio. Pare che sia quindi proprio qui che Enea, fuggito da Troia in fiamme, sia approdato, provando conforto nel vedere il tempio dedicato alla dea Minerva. Questa costa non era abitata da selvaggi, ma da gente civile che professava la sua stessa religione: erano i Messapi.
Il borgo medioevale di Castro è di una bellezza suggestiva, con la cripta bizantina e la chiesa dalla facciata romanica.

Recandosi verso il capoluogo di provincia, Lecce, a pochi km si incontra il paese di Cavallino. in cui si trova uno dei siti archeologici più importanti del Salento. Nel museo diffuso (aperto tutti i giorni tranne il lunedì, dalle ore 9 alle 19) si ammirano i resti della città arcaica abitata dai Messapi dal IX al V secolo avanti Cristo, poi abbandonata nel 470 a.C. per motivi misteriosi. Vi si ammira ancora la grande cisterna comune di raccolta delle acque, la grande via principale, il centro abitato con le case messapiche in pietra e argilla.

Tanti gli eventi previsti nei prossimi mesi in Salento, e davvero da non perdere!

 

Info: www.comunedicastro.it www.salento.it

 

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