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Sicilia bedda

Viaggio nella Sicilia meridionale alla scoperta di una terra ricca di arte e cultura che cela storie e voglia di riscatto e rinascita

Die Reise führt uns in den südlichsten Teil Siziliens. Ein Gebiet, in dem sich Städte im Barockstil befinden, welche von der UNESCO auf die Liste des Welterbes gesetzt worden sind. Besonders sehenswert ist das historische Zentrum von Ragusa Ibla, das als Bühnenbild für viele Filme gedient hat, wie beispielsweise „Der Kommissar Montalbano“. Hier findet alljährlich die sogenannte „Ibla Buskers“, das Fest der Straßenkünstler statt. Es ist ein Ort an dem sich Geschichten und Leidenschaften kreuzen. Dieser Ort lässt begreifen, dass Sizilien seit Jahrhunderten eine Schmiede multiethnischer Kulturen ist.

Gianfranco Caccamo

A metà ottobre ogni anno nella Sicilia orientale si svolge la Ibla Buskers, Festa di artisti di strada. Lo scenario è quello del centro antico di Ragusa, straordinaria cittadina dichiarata patrimonio mondiale dall’Unesco, nonché luogo in cui vanno in scena le storie televisive che hanno come protagonista il Commissario Montalbano, il noto personaggio uscito dalla penna di Andrea Camilleri. Ragusa Ibla è un posto davvero unico, nel quale per una settimana intera si ritrovano saltimbanchi, musicisti, mangiafuoco, attori per dar vita a spettacoli e attrazioni lungo le stradine barocche. I vicoli, le piazze e i giardini al calar della sera si animano di spettatori rapiti dai lampi, dai cerchi di fuoco, dalle melodie e dai movimenti scenici.

A far da sfondo alle performance, le facciate barocche slanciate verso la luna con i loro ghirigori decorativi. A svettare su tutto l’abitato sono il cupolone e la facciata del duomo di San Giorgio, che fa bella mostra nella piazza principale dietro al filare di palme che rendono lo scenario ancor più esotico. Uno scenarioesplosivo che si ripete piazza dopo piazza, chiesa dopo chiesa, via dopo via.

Una scenografia architettonica unica al mondo dietro alla quale si nascondono storie inaspettate, amore e passione per una terra ricca di cultura, scaldata dal sole e animata da un desiderio di emergere. All’ombra degli edifici barocchi, all’interno di bar, botteghe e ristoranti, non si può che fare incontri unici ed emblematici di una terra, di una Italia, che a volte riesce ancora a sorprendere. Capita quindi di incontrare un giovane imprenditore locale che assomiglia come una goccia d’acqua all’attore Luigi Lo Cascio, che ha come missione promuovere la sua terra, far giungere turisti da tutto il mondo per far scoprire gli scenari mozzafiato del suo centro. Il giovane ragusano si prende cura dei suoi clienti con amichevole affetto, mettendo a disposizione i deliziosi appartamenti dell’“Apparthotel”, una serie di casette dal sapore antico, restaurate e immerse nel tessuto urbano. Camere con vista, con una vista davvero spettacolare; al di là delle balconate si stende un intero paese, un presepe che al calar del sole si illumina, dando vita a giochi di luci e ombre che evidenziano i chiaroscuri delle facciate.

Può capitare anche di entrare in un bar e scoprire che chi ti serve è nato e cresciuto in Padania e che per amor della figlia, allergica all’aria “malsana” lombarda, ha deciso di percorrere all’inverso la rotta che molti figli di Sicilia ogni anno intraprendono per cercare lavoro. Il barista può allora raccontare che l’aria marina del ragusano ha donato una vita sana alla sua piccola e che nella parte estrema della penisola è stato accolto con calore e affetto dagli abitanti, che da secoli e secoli accolgono il forestieri con i quali convivono e si mischiano. Turchi, ebrei e cristiani per secoli in queste terre hanno convissuto in armonia, dando vita ad una cultura unica: arte, architettura, letteratura, tutto è stato creato dal connubio di culture diverse, un mix che oggi si ritrova perfino nei sapori e negli odori della tradizione culinaria.

A chi prenderà spunto da questo scritto e si recherà ad ammirare il barocco ragusano, ecco un consiglio appassionato: non c’è miglior prima colazione che stare all’ombra di una palma, sfiorati dai raggi del sole, ammirando il barocco che svetta su nel cielo, il tutto gustando una fresca granita siciliana accompagnata da una brioche appena sfornata e dal sapore unico. Chi ama il salato, non può non assaggiare gli arancini, da mangiare rigorosamente in una rosticceria, magari sbirciando nella cucina, scoprendo così il segreto di come quelle palle di riso restino compatte e croccanti, basta infatti impanarle nel pangrattato e passarle in un “intruglio” di albume e farina.

Per chi è goloso di cioccolato, invece, a pochi chilometri da Ragusa Ibla, c’è un altro meraviglioso centro antico: Modica, nel quale viene realizzato il “cibo degli dei” con una ricetta che si dice essere arrivata in Sicilia direttamente dalle terre dei Maya per mezzo degli spagnoli. Ma Modica non è nota solo per questa bontà ma anche per la sua struttura urbana, il centro abitato si adagia infatti sulle pendici di alcune colline che formano una sorta di canyon dove si trovano le vie principali. Su una delle colline svetta il Duomo con una splendida facciata e una lunga scalinata che arriva fino alle strade centrali. Anche in questo presepe barocco è possibile far incontri particolari, come la titolare della trattoria “All’Arco”, una mamma che accoglie i clienti come se fossero amici o parenti che le fanno visita. La signora offre ai suoi ospiti tutta una serie di assaggi e delizie tipiche della cucina modicana che rendono i pranzi uno spasso.

Tra un bicchiere di vino e una delizia culinaria, gli animi dei commensali si aprono e si confidano storie, idee, desideri. Si scopre allora che la voglia di cambiamento e di riscatto preme sempre di più, cresce il desiderio di vedere una così bella terra tornare ad essere davvero il centro del Mediterraneo, il desiderio pulsante del liberarsi da piovre opprimenti di ogni forma e colore che tengono schiavo un popolo che ha tanto da dare a sé e al mondo intero. Desideri che si concretizzano con l’agire, con il fare la propria parte, rimboccandosi le maniche e cercando di resistere tra un lavoro da promoter e l’altro; aiutando il padre a portare avanti l’azienda di famiglia, o aprendo a pochi metri dal mercato storico palermitano della Vucciria, “La Fuitina”, un bed and breakfast dall’arredamento eclettico e dal nome evocativo. Storia antica, ricchezze eterne, desideri e speranze odierne mi fanno dire: u sicilianu sugnu e mi nni vantu, picchì la terra mia jè china china d’incantu (sono siciliano e me ne vanto, perché la mia terra è piena piena d’incanto; da Ciuri Ciuri di Roy Paci & Aretuska) e mi fanno sperare che un giorno sorgerà il sole e scaccerà le nubi del malaffare.

(2010-1 pg 10)

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