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Una visita da non perdere in Puglia: Bitonto 

Die apulische Stadt ist berühmt für ihre Olivenbäume, ihre Landschaften, aber auch für ihre zahlreichen architektonischen Schätze, darunter die Kathedrale.

Nicoletta Curradi

Firenze 8 novembre 2023.
Poco conosciuta tra le varie località della Puglia, Bitonto ha invece molto da offrire al visitatore amante della storia e dell’arte. Il territorio bitontino è costellato di oliveti e lo stemma della città raffigura un ulivo, simbolo di pace. Le origini sono molto antiche: il primo insediamento umano risale ad alcuni millenni prima di Cristo e si colloca nei pressi del torrente Tiflis. Divenne presto un importante centro pagano dei Peucezi, al pari di città come Metaponto, Taranto e Siponto.

Nel III secolo vi si diffuse il Cristianesimo, divenendo meta classica di pellegrinaggio. Invasa da Goti, Longobardi, Slavi e Saraceni, fu sottomessa al governo bizantino, a cui si ribellò aderendo alla lega dei Comuni di Puglia. A questo periodo risale una vera fioritura artistica e civile. Con i Normanni Bitonto si trasformò in un importante centro e fu iniziata la costruzione della nuova Cattedrale, sulle vestigia di quella paleocristiana.

Federico II le concesse lo status di “civitas specialis”. Carlo I d’Angiò, che introdusse una nuova nobiltà dedita al commercio, che tra i secoli XIII-XIV la trasformò nella seconda città in terra di Bari per ricchezza dopo Barletta. Nel 1670 divenne la seconda città per abitanti e attività intellettuale, dando vita a circoli, accademie e botteghe d’arte. Una data memorabile per Bitonto è il 25 maggio 1734, quando avvenne una battaglia fra austriaci e spagnoli, il cui esito fu determinante per la guerra di successione polacca e per il recupero dell’indipendenza del Mezzogiorno sotto Carlo III di Borbone.

La visita inizia dalla sua Cattedrale, una delle più importanti chiese romaniche pugliesi, la più complessa ed evoluta espressione di questo stile. La data di fondazione è incerta, compresa tra la fine del secolo XI e l’inizio del secolo XII. Il portale è riccamente scolpito e il rosone è il primo in Puglia con sovrarco sormontato da una sfinge e fiancheggiato da due leoni su colonnine pensili. Nella cripta è stato rinvenuto un mosaico raffigurante un grifone. 

Porta Baresana era un’opera di difesa, riedificata nel 1621 secondo sobri canoni rinascimentali e ristrutturata nel sec. XIX. È una delle cinque porte della cinta muraria. Su di essa poggia la Vergine Immacolata, Patrona di Bitonto. 

L’obelisco Carolino fu innalzato a ricordo della battaglia tra spagnoli e austriaci del 1734, determinante per la guerra di successione polacca e per la ricostruzione del regno meridionale. 

Il Torrione Angioino è una torre cilindrica del XIV secolo che faceva parte di una piazzaforte con 28 torri e cortine. Fu utilizzata come torre di avvistamento e di difesa, e i suoi sotterranei furono adibiti a prigione. Oggi ospita una galleria d’arte contemporanea allestita nelle casematte.

La Galleria Nazionale della Puglia “Girolamo e Rosaria Devanna” comprende una cospicua serie di opere: da Pietro Negroni al “Maestro dell’Annuncio ai pastori” da Vaccaro a Giaquinto e a Bardellino, da Solimena a Luca Giordano. Il patrimonio della Galleria include esempi finissimi dell’arte bolognese, genovese, marchigiana, veneta e romana.

La chiesa di San Gaetano è di chiaro stampo controriformistico con influenze romaniche. Fondata nel 1609, fu consacrata solo nel 1730. Per la sua costruzione fu abbattuta l’antichissima chiesa battistero di S. Giovanni che sorgeva dove inizia l’attuale scalinata. La facciata è ripartita in due ordini e scandita da ampie nicchie. 

La chiesa dell’Annunziata è una perla del barocco bitontino con tipico ingresso a bugnato, eretta su disegno dell’architetto e ingegnere bitontino Vito Valentino nel 1741. All’interno vi sono splendidi affreschi di scuola napoletana arricchiti da stucchi dorati e strutture lignee.

Per soggiornare si consiglia il B&B Palazzo Antica Via Appia, situato in pieno centro. È un palazzo del 1843, costruito su resti medievali, sede del podestà di Bitonto Serafino Santoro dal 1928 al 1938. Del 2008 è adibito a b&b e nei suoi sotterranei si può vedere un tratto di uno dei due rami della via Appia, detta Appia-Traiana. 
www.palazzoanticaviappia.it

Per gustare la cucina locale, ecco il ristorante Al Medusa, appena fuori Porta Baresana.
www.almedusarestaurant.it

#weareinpuglia

 

 

 

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