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C'è sempre un buon motivo per tornare a Ravenna!

Ravenna ist nicht nur eine prächtige Stadt, sondern sie ist auch reich an Kunstwerken und UNESCO-Welterbestätten. Darüber hinaus bewahrt sie das reichste Erbe an Mosaiken der Menschheit aus dem 5. und 6. Jahrhundert und die Gebeine von Dante Alighieri auf.

Nicoletta Curradi

Firenze, 1 maggio 2023.
Di Ravenna ho già ampiamente scritto su questo magazine qualche anno fa. Ma non ci si stancherebbe mai di descrivere le numerose ricchezze di questa città che vanta una storia millenaria prestigiosa.

Per approfondire la conosce si consiglia una visita al Mercato Coperto di Piazza Andrea Costa, un edificio di stile classico dei primi del ’900, riconosciuto come Mercato Storico e di interesse storico-artistico. È da sempre il polo commerciale più importante del centro, riaperto da poco, dopo il lungo restauro voluto dalla famiglia Spadoni. 

Anche il gusto vuole la sua parte e per assaggiare la cucina tradizionale romagnola e la tipica piadina si faccia una sosta all'enoteca Ca’ de Vèn, situata in un palazzo quattrocentesco. Qui si respira un’atmosfera d’altri tempi grazie agli arredi originali ottocenteschi in cui trovano posto le bottiglie dei più prestigiosi vini romagnoli, oltre ad una collezione di libri dedicata alla storia e alle tradizioni locali.
(www.cadeven.it)

Oggi Ravenna si può raggiungere con molti mezzi, ma sicuramente il più suggestivo è il Treno di Dante, il convoglio storico "Centoporte" della Fondazione Fs italiane, che conduce alla città lungo l’Appennino attraversato dal Poeta nel suo esilio in Romagna.
Si parte da Firenze, città dove l'Alighieri è nato nel 1265, e si arriva a Ravenna, luogo dei suoi ultimi anni, ospite dei Da Polenta, fino alla morte nel 1321, seguendo un percorso che coniuga cultura, artigianato, enogastronomia tipica e slow tourism, con soste a Faenza e a Brisighella. È un’ottima opportunità per visitare Ravenna, che accoglie la tomba dell'autore della Divina Commedia, costruita alla fine del 1700 dall’architetto Camillo Morigia preso la chiesa di San Francesco, nel cuore medievale della città. Le ossa del Sommo Poeta sono sempre rimaste a Ravenna, nonostante le ripetute richieste dei fiorentini.  

Dante si è certamente ispirato per alcuni suoi versi agli splendidi mosaici ravennati, che non si smetterebbe mai di ammirare. Meglio farlo con una visita guidata ai cinque luoghi patrimonio UNESCO di rara bellezza: Giustiniano e Teodora nell’oro maestoso della Basilica di San Vitale; il piccolo Mausoleo di Galla Placidia dove prevale il blu cobalto; i Martiri di Sant’Apollinare Nuovo e gli Apostoli nel Battistero Neoniano; l’avorio della Cattedra di Massimiano nella Cappella di Sant’Andrea.

Soggiornare a Ravenna offre anche la possibilità di conoscere un altro personaggio, certamente meno noto di Dante, ma che ha lasciato un segno nella vita culturale della città.  Si tratta di una nobildonna, la contessa Augusta Rasponi del Sale, chiamata Gugù, nomignolo nato in ambito familiare. Era l’unica  figlia del Conte Lucio Rasponi del Sale e Amelia Campana ed è vissuta a cavallo tra 1800 e 1900. Studi classici e lingue francese e inglese padroneggiate alla perfezione, tanto che in età adulta tradurrà anche Kipling: ma il suo maggior talento era il disegno coltivato fin da piccola firmandosi da subito con il suo nome d’arte, che l’accompagnerà per tutta la vita nelle sue pubblicazioni dedicate solo ai tanto amati  bambini.
Esordisce nel 1899 con Il Calendario di Gugù, per poi pubblicare moltissimi altri libri illustrati. Accanto alle immagini dei più piccoli, nei suoi libri, c’è sempre una buffa oca che gioca e si diverte con loro.  Perché un’oca? Augusta era stata introdotta alla corte della Regina Margherita ma all’incontro con la regina si dimostrò molto impacciata tanto da farsi definire da un’amica una vera "oca".  Quell’appellativo rimase per sempre legato alla sua vita: l’oca divenne un personaggio di tanti suoi disegni.
Ha dedicato l’intera vita alle persone più bisognose, in particolare ai bambini meno fortunati.

In onore del suo straordinario impegno anche in ambito pedagogico in un’epoca molto complessa, le è stato intitolato un elegante e raffinato Room&Breakfast, ideale per un soggiorno in città.
(Casa Gugù  www.casagugu.it)

La struttura, in pieno centro storico, è una casa padronale ristrutturata con le migliori tecnologie, ma conservando l'originalità, l’atmosfera e il fascino dell’epoca.
In una sala dotata di libreria viene servita agli ospiti la colazione su tovagliette che recano il simpatico simbolo dell'oca e si gustano torte, biscotti e altri prodotti forniti da un'azienda di famiglia, Tenute Tozzi di Casola Valsenio, situata lungo la Vena del Gesso Romagnola. Seguendo la passione della sua famiglia, Virginia Tozzi, giovane viticoltrice, si dedica agli otto ettari di proprietà, dove sorgono, a quasi 500 metri di altitudine, i vitigni chardonnay, manzoni bianco, pinot nero e merlot, ma soprattutto le vigne dell’autoctona DOCG Albana e naturalmente il Sangiovese. 

I vini sono dedicati ai nipoti di Franco Tozzi. Il Romagna Albana Secco 'Tantalilli' in onore di Natalia, un vino di buona beva. La versione passita di Albana è 'Ally, dedicato ad Allegra, con spiccate note dolci. Il Pinot Nero 'Vivì', dedicato a Virginia, ha carattere ed è molto intenso.

Non solo vini: il Caseificio del Buon Pastore con sede a Sant’Alberto produce una vasta scelta di pecorini freschi e stagionati, affinati al vino ed erborinati, a cui aggiungere anche marmellate e miele millefoglie di produzione propria. 
(Info: www.tenutetozzi.it)

 

 

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