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L‘innegabile bellezza dei laghi di Lesina e Varano

Diese Seen in Apulien sind authentische Schätze überraschender Anziehungspunkte für Flora und Fauna

Nicoletta Curradi

Firenze, 20 novembre 2018.
Una realtà suggestiva che si incontra appena si tocca il suolo pugliese: i laghi di Lesina e di Varano, i quali non sono solo due fra i laghi più grandi e importanti dell'Italia meridionale, ma anche autentici scrigni di sorprendenti attrattive di flora e fauna che meritano di essere svelate agli occhi dei visitatori. Non basta ammirare esternamente questi affascinanti specchi d'acqua, con i loro colori cangianti nelle varie ore del giorno: è importante conoscerne bene le caratteristiche e le ricchezze naturali e per farlo abbiamo rivolto alcune domande al dottor Raffaele D'Adamo, biologo marino e  ricercatore all’ISMAR Lesina, l'Istituto di Scienze Marine del Consiglio Nazionale delle Ricerche. 

- "Dottor D'Adamo, ci può raccontare la sua esperienza a Lesina?" -"Lavoro qui dal 2001, all'inizio per lo sfruttamento biologico della laguna, poi per lo studio degli ecosistemi costieri."
-"Ci spieghi nel dettaglio in cosa consistono le sue ricerche."
-"Il CNR dal 1968 ha dato una svolta agli studi sulla valorizzazione della pesca e sulla qualità delle acque del lago, nel rispetto della sostenibilità. Io conduco ricerche, per esempio, sul ciclo riproduttivo dell'ostrica nostrana piatta e dell'orata. Studio anche la bottarga, la cui quantità è in aumento. Grazie alla bassa salinità della laguna la bottarga rimane più integra, non si sbriciola. L'anguilla è invece ritenuta la regina del lago di Lesina. Oltre al pesce mi occupo anche di salicornia, cioè l'asparago di mare, una pianta tipica di questi litorali. Si raccoglie in estate, è molto usata in cucina, anche con il pesce, ed è ricca di sali minerali e vitamine, ideali per la salute. "

-"Ha pubblicato anche libri su questi temi?"
-"Sì, sono autore di numerose pubblicazioni scientifiche su tematiche del mare e delle lagune". 

Ringraziamo il Dr. D'Adamo e andiamo alla scoperta di questo ambiente naturale così attraente. 

Per godere appieno della bellezza del lago di Lesina, è consigliabile utilizzare il servizio Lagobus, cioè un trasporto che permette ai turisti e ai cittadini lesinesi di navigare sul lago e sul canale Acquarotta, uno dei canali che collegano il lago al mare, per poter osservare e conoscere la fauna e la flora autoctona. Nelle ore mattutine può capitare di incontrare i pescatori ed assistere alla pesca di cefali, orate, granchi e anguille, pesci che vengono poi sistemati per la vendita al piccolo, ma fornito mercato del pesce sul lungolago.  
Il lago di Lesina può vantare un bellissimo lungolago, sul quale si può passeggiare e pure sostare per un caffè o un aperitivo nei locali. 

Il lago di Varano non ha un lungolago, ma il paesaggio è ugualmente bello e nelle sue vicinanze si possono visitare luoghi sacri come la grotta di San Michele e la chiesa della SS. Annunziata con il Crocifisso di Varano. 

I pescatori utilizzano reti diverse a seconda della specie da pescare: bertovelli per le anguille e paranze per altri pesci. Appunto alla paranza
è dedicata una festa che ormai è un’istituzione a Lesina. Quest’anno, per la terza edizione, ha calamitato tanti visitatori in un weekend soleggiato e piacevole sul lago. Molto gradite le proposte agli stand dell’artigianato e dell’agroalimentare a chilometro zero (si può dire centimetro zero!). Indiscussa protagonista dell’evento, organizzato dalla sezione provinciale della Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa, è stata l’anguilla, cotta alla brace dai pescatori. In cucina anche l’Associazione Cuochi Gargano e Capitanata che ha preparato un intero menù a base di prodotti lacustri. Non poteva mancare la paranza, latterini e gamberetti rigorosamente fritti. E non è mancata tanta musica ad allietare la festa.

La pregiata anguilla di Lesina rappresenta la fonte di una florida attività e la sua notorietà ha superato i confini della sua terra, non solo perché si è conquistata i palati dei buongustai, grazie al suo sapore delicato, ma perchè i ristoratori, di ottimo livello e molto numerosi a Lesina, hanno saputo valorizzarla, tramandando per generazioni modi tipici di cucinarla e inserendola nei loro menù.
Nelle terre garganiche il sodalizio tra pescatori e contadini è assai stretto; spesso i due mestieri sono esercitati dalla stessa persona ed è inevitabile, allora, che anche l’anguilla si unisca agli ortaggi, quasi a suggellare un'unione frequente nel Gargano quella tra i sapori del mare e quelli della terra.
È il caso della minestra d’anguilla, una vera e propria sinfonia di sapori. Si racconta che abbia origini antiche e derivi dalla necessità di nascondere l’odore dell’anguilla ai  padroni, i latifondisti proprietari della laguna e ai quali i pescatori, loro dipendenti, la sottraevano per sfamarsi. 
L’anguilla, tagliata a pezzi e scottata in acqua, si unisce a patate, melanzane, peperoni, pomodori e altre verdure di stagione, spontanee e non, fra cui anche le cicorielle e il sedano selvatico. Alla fine olio al peperoncino e due fette di pane abbrustolito completano il piatto. 

Chi vuole conoscere meglio la realtà di Lesina ha a disposizione il Centro Visite, ben organizzato e gestito, che custodisce il Museo Etnografico “Casa del Pescatore” e un suggestivo acquario di acqua salmastra collegato con la laguna di Lesina per vie sotterranee, il primo in Europa, con numerose specie di pesci e  testuggini.

Info: https://centrovisitelesina.wordpress.com

Nicoletta Curradi 

 

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