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Visitare la Boemia

Boemia nord-occidentale, dove la cura e la salvaguardia dell’ambiente sono priorità 

Nicoletta Curradi

Firenze, 29 settembre 2015.
Oggi parliamo di Boemia, questo  stupendo angolo della Repubblica Ceca che con il suo nome evoca trasparenze di cristallo. Ma tante sono le risorse e i nostri lettori saranno sorpresi dalla sua varietà e bellezza paesaggistica che si percepisce già a bordo dell'aereo che conduce all'aeroporto di Praga.  Da Monaco sono solo cinquanta minuti di volo.  

Settembre e ottobre sono mesi ideali per visitare questo Paese, prima che l’inverno ricopra tutto di una bianca coltre. Il verde ora prevale in tutte le sue tonalità nei campi arati e nei giardini che si estendono sotto gli occhi mentre si atterra. Iniziamo un itinerario nel romantico Parco nazionale della Svizzera Ceca, che esiste dal duemila ed ha una superficie di 79 kmq. Sul territorio del parco, habitat di animali e piante rare, sono attualmente disponibili percorsi segnalati con tre sentieri didattici e 45 km di percorsi ciclistici.

I luoghi più frequentati sono il Portone di Pravčice, il più grande portone roccioso naturale dell’Europa, monumento naturale bellissimo, il comune di confine di Hřensko, porta d’ingresso nella zona, gli stretti del torrente Kamenice, le Pareti di Jetřichovice, castelli rocciosi, la valle di Kyjov. Veramente suggestivo ed emozionante è il percorso in battello lungo il torrente Kamenice tra stretti canyon ed impressionanti e ripide pareti rocciose. Scesi dal battello si prosegue poi a piedi o in bicicletta su sentieri di montagna, adatti a chi ha un buon allenamento, se si vuole arrivare in cima alla collina e gustare buon cibo innaffiato dall'ottima birra locale. Per chi non è avvezzo alla fatica c'è comunque la possibilità di arrivare in auto. La salvaguardia dell'ambiente nella Boemia nord-occidentale è diventata un obbligo di legge: nella zona posta quasi al confine con la Sassonia, alle pendici dei Monti Metalliferi, si trova l'antico paese di Horni Jiretin, che conta duemila abitanti e che rischia di sparire a causa della necessità di sfruttare per esigenze energetiche un grande giacimento di lignite che si trova sotto l’abitato stesso.

Al centro del paese si trova la settecentesca Chiesa dell'Assunzione in stile barocco, ricostruita vicino al luogo originario, come testimoniano le foto esposte nel piccolo museo adiacente. L’atmosfera è spettrale, non si vede anima viva in giro. All'orizzonte si stagliano solo enormi escavatori che sbancano il terreno simili a grossi dinosauri. Forse presto le necessità energetiche del paese costringeranno gli sbitanti a lasciare le loro case. Ma con il "Coal safari" si cerca di sensibilizzare l'opinione pubblica dei cittadini cechi e dei turisti di ogni provenienza. Di cosa si tratta? È un percorso da effettuare su grandi mezzi, camion non certo confortevoli, anzi un po' scomodi, ma adatti a percorrere strade accidentate come quelle che conducono al sito minerario. Si indossa un caschetto per proteggere il capo e via! a girare per la miniera a cielo aperto per approfondire la conoscenza di questa attività e degli interventi a salvaguardia dell'ambiente. È la Severni Energeticka che gestisce il sito minerario intitolato all'Armata cecoslovacca e che coordina il piano di salvataggio dell’impianto minerario di Most. Il carbone estratto qui è il più adatto per il riscaldamento multifunzionale e per generare energia. L'attività estrattiva, così importante per il paese, dovra' essere interrotta dal 2022 se non sarà decisa una riduzione dei limiti imposti dalla risoluzione stabilita dal governo ceco nel 1991. La Vrsanska Uhelnà estrae lignite nel sito Vrsany nel bacino carbonifero della Boemia settentrionale ed ha firmato nel 2013 un contratto cinquantennale per fornire carbone, offrire occasioni di investimento e mantenere posti di lavoro.

Sono tre i percorsi di visita: il primo mostra la miniera a cielo aperto CSA, il secondo la miniera a cielo aperto Vrsany, il terzo l'ippodromo, il lago di Most, la terrazza panoramica Vrsany e l'area della chiesa, classico di zona bonificata. L'azienda è obbligata per legge a bonificare a sue spese il suolo sfruttato industrialmente. Occorre un piano di recupero del paesaggio che sia funzionale e ben delineato, recuperando boschi, prati, campi e specchi d'acqua e creando un ecosistema accettabile in termini sociali e di salute pubblica. Un'area di settemila ettari è stata già bonificata nella zona di Most nel corso degli ultimi sessant’anni. Info: www.sev-en.cz

Prima di lasciare la Repubblica Ceca non si può perdere il giro in battello sul fiume Moldava nella struggente Praga.

 

 

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