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Magenta, va in scena la celebre Battaglia a mezz'ora da Expo

"Fuori EXPO": Visita alla città di Magenta

Valentina Pagani

Cosa vi ricorda la parola Magenta? Un colore, il rosso per precisione. Ma è anche una cittadina, a due passi dall'Expo e con una storia particolare. È qui che, nel 1859, fu combattuta la celebre Battaglia, nell'ambito della seconda guerra d'indipendenza italiana, e che, ancora oggi, viene rievocata. La data è quella del 4 giugno, ma per opportunità si celebra la domenica antecedente o successiva. E il traffico quotidiano lascia spazio alla storia. Magentini e franco-piemontesi contro austriaci, il film si ripete ogni anno: costumi d'epoca, rombi di cannone, fumo e spettacolo che conquista sempre grandi e piccini.

E così, se il prossimo weekend siete a fare un giro all'Expo, vi consigliamo una tappa fuori porta, a meno di 15 chilometri (comodissima la linea S6 del passante ferroviario, che vi lascia a due passi dal palcoscenico della Battaglia). La storia parla di duri scontri in tutta la zona, soprattutto in prossimità del Ponte sul Naviglio: i francesi spingono gli austriaci alla ritirata verso Magenta. Qui, l'ultimo attacco, nei pressi della stazione ferroviaria (non a caso, proprio lì a fianco, sorge il Parco della Battaglia) e della celebre Casa Giacobbe (sede del Museo del Risorgimento), dove venne ferito anche il generale Espinasse.

Alla sera del 4 giugno, dopo la vittoriosa battaglia, l'imperatore Napoleone III nomina il generale Mac Mahon Maresciallo di Francia e Duca di Magenta. In occasione del 150º anniversario dello scontro, la battaglia è stata spostata in campo aperto, in un'area periferica della città per consentire agli oltre 300 figuranti di avere maggior manovrabilità nelle posizioni, ma tradizionalmente viene combattuta nel centro storico. La tradizione vuole che il color Magenta, una mistura prodotta per la prima volta nel 1859, debba il proprio nome proprio all'omonima battaglia in ricordo del sangue versato sul campo dagli zuavi francesi. Nel 2015 Magenta festeggia il 156° anniversario e la 21esima rievocazione, con la realizzazione degli accampamenti e la ricostruzione delle fasi della Battaglia, cui prendono parte gruppi storici da tutta Europa, oltre che autorità dei Paesi “coinvolti” nella Battaglia del 1859. Tanti gli eventi collaterali del 7 giugno: la 16esima edizione delle “Stampe Storiche della Battaglia”, nel cortile di casa Giacobbe, con stampe originali, le “Cartoline Storiche” e l'annullo filatelico. La sera prima una Notte Rossa, con musica, degustazioni e negozi aperti in attesa della giornata “campale”.

Cosa vedere
Domenica 7, alle ore 9.30, nel Cortile Palazzo Comunale, saranno ricevute le autorità e prenderà il via il corteo con la partecipazione della Fanfara dei Bersaglieri in congedo "Nino Garavaglia" di Magenta, della Banda "4 giugno 1859" della "Banda Civica", del Corpo Musicale "Santa Cecilia" e di gruppi in uniformi storiche provenienti dall´Italia e dall'Europa. Alle 12.30 in Casa Giacobbe, apre l'imperdibile mostra ‘Da Casa Giacobbe a Vittorio Veneto. I Magentini dall'Unità alla Grande Guerra´, creata dalla Pro loco locale, che riunisce i cimeli e i documenti raccolti tra i cittadini. Alle 16.30, in piazza Liberazione, la rievocazione e in serata alle 21 il concerto della fanfara.

I monumenti
Macchina fotografica alla mano, cosa visitare? Ecco il percorso della Battaglia, imperdibile per chi ama la storia. Se arrivate in treno, alla vostra destra trovate il parco della Battaglia, con il monumento a Mac Mahon, e l'Ossario ai caduti. Dalla parte opposta, il teatro Lirico e Casa Giacobbe, simbolo della Battaglia, con i segni dei bombardamenti ancora visibili. Qui fate una sosta nello splendido parco, ne vale la pena. Non perdete il Museo della Battaglia, scrigno dei tesori e cimeli dell'evento che ha reso celebre la cittadina. E ancora le chiese: la basilica si S. Martino, imponente, la raccolta chiesa dell'Assunta e, poco più in là, il monumento della Vittoria Alata. Godetevi, infine, un po' di shopping (le vetrine, in questi giorni, sono tutte a tema Battaglia) e qualche chicca enogastronomica.

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