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Vento d’Italia allo Steckenberg

Intervista al direttore di origini italiane di una rinomata scuola di sci presso Unterammergau

INTERVenti ha einen erfolgreichen Skilehrer mit italienischen Ursprung interviewt. Peter Frey, Direktor einer erfolgreichen Skischule in Unterammergau, erklärt uns seine Geschichte und die Grunde seines Erfolgs.

Gianni Minelli

 

Nell’edizione invernale INTERVenti presenta il giovane direttore di una scuola di sci presso Unterammergau, a sud di Monaco. Di origini italiane, Peter Frey ci parla di sé e della sua esperienza di sportivo “di razza” e ci spiega perché la sua scuola sta avendo tanto successo.

 

INTERVenti (IV): Peter, raccontaci un po’ la tua storia. Come si spiega che conosci così bene l’italiano?

Peter Frey (PF): Io sono nato e cresciuto a Monaco.È stata la mia nonna materna, che era veneta, ad insegnarmi l’italiano, che poi ho studiato anche per conto mio. La mia passione era però lo sport ed ho partecipato a diversi campionati internazionali giovanili di sci alpino: le mie discipline preferite erano lo slalom gigante e la discesa libera. Dopo le scuole superiori ho frequentato a Monaco i primi tre anni dell’Università dello sport e nell’’89 sono andato a Roma, dove ho studiato per un anno all’ISEF. Qui ho preso il diploma di insegnante di educazione fisica. A Roma ho potuto approfondire la mia conoscenza della lingua ed apprezzare la cultura italiana.

 

(IV): Poi sei tornato in Germania?

(PF): Sì, qui ho lavorato come insegnante di educazione fisica e come allenatore della squadra nazionale di sci alpino. Poi nel 1998 ho aperto la scuola di sci dello Steckenberg presso Unterammergau.

 

(IV): Perché proprio qui?

(PF): Primo perché conoscevo da più di vent’anni il proprietario delle piste e degli skilift: questi aveva già cominciato agli inizi degli anni ’80 a sperimentare i cannoni per la produzione della neve artificiale ed è stato il primo nella zona a sfruttare questa tecnica a fini turistici. E poi Unterammergau è facile da raggiungere dai grandi centri bavaresi, come Monaco, Landsberg ed Augsburg, e non è soggetta alle code autostradali del fine settimana, come succede invece a Garmisch. Oltretutto è un posto tranquillo e relativamente meno caro rispetto alle località sciistiche limitrofe. Le sue piste rimangono per quasi tutta la giornata all’ombra e permettono lunghi periodi di attività sciistica. Insomma si tratta di un posto ideale per una scuola di sci. Particolarmente comodi sono anche i parcheggi proprio accanto alle piste e agli impianti di risalita.

 

(IV): In cosa consiste la tua attività di direttore? Continui a dare lezioni di sci?

(PF): Da quando è stata aperta la scuola di sci ho dato forse due lezioni all’anno a qualche cliente “particolare” che aveva detto: “o col capo o niente!”. Come direttore mi occupo in particolare dell’organizzazione delle lezioni, dell’aggiornamento dei maestri e delle pubbliche relazioni.

 

(IV): Quanti maestri di sci compongono la tua equipe?

(PF): Dipende dal periodo: a Natale e durante le vacanze di Carnevale gli insegnanti sono di solito una quarantina, durante la settimana ne sono attivi una decina, il fine settimana invece circa 25.

 

(IV): Qual è secondo te la peculiarità della tua scuola?

(PF): Oltre al fatto della facilità con la quale è raggiungibile, come ti dicevo, e la sicurezza di poterci trovare la neve mentre nel resto della regione si vede il verde dell’erba, la caratteristica più importante è che noi offriamo i cosiddetti “Intensivgruppe” cioè garantiamo lezioni con quattro persone al massimo. Tali corsi consistono di due ore di lezione giornaliere per tre giorni: il maestro può seguire i suoi tre o quattro allievi con molta più attenzione rispetto ai normali gruppi di 6-10 allievi. Specialmente per i bambini ciò è particolarmente importante. Siamo quasi gli unici ad avere gruppi di allievi così piccoli. E ad un prezzo “giusto”. In nove anni non abbiamo mai trasgredito questa regola.

 

(IV): Complimenti per come parli l’italiano. E a casa? Guardi la televisione italiana?

(PF): Con mio figlio Gianni parlo solo e sempre italiano, leggiamo insieme libri italiani e guardiamo qualche volta i programmi televisivi della RAI. Mio figlio ha quasi sette anni ed a lui piace parlare questa lingua, proprio come piaceva a me alla sua età.

 

(IV): Nel 2011 si terranno le Olimpiadi Invernali proprio a Garmisch. Che effetto ti aspetti da questa manifestazione?

(PF): Come tu sai Garmisch-Partenkirchen è già stata sede delle IV Olimpiadi invernali nel 1936. Allora ciò portò a questa città un forte impulso e una popolarità a livello mondiale di cui continua a godere ancora dopo più di 70 anni. L’essere stata di nuovo scelta rappresenta una fantastica opportunità per tutta la regione. Le Olimpiadi avranno sicuramente un effetto positivo per il turismo e l’economia di tutto il nostro territorio. Saranno necessari investimenti e si creeranno molti posti di lavoro per allestire nuove piste e migliorare gli impianti tecnici.

 

(IV): Che effetto ti aspetti per la tua scuola da questa manifestazione?

(PF): Anche la nostra valle e la scuola sicuramente ne approfitteranno: ci saranno più turisti e risentiremo anche noi dell’impulso dato dai Giochi olimpici. In quel periodo la nostra zona sarà al centro dell’attenzione di tutto il mondo sportivo.

 

(IV): Allora Peter concludiamo augurandoti un inverno lungo e freddo. Ma vai qualche volta anche al sole in Italia?

(PF): Eccome! Io sono un vero “patito” del windsurf e, per via del vento, in estate sono spesso con la mia famiglia, e anche a lungo, in Sardegna, o nelle isole del mar Egeo.

Ma adesso che l’estate è lontana, invito i lettori di INTERVenti a venirmi a trovare sulle piste dello Steckenberg!

2008-1 pg 4

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