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Aglio: non solo in cucina

L'esauriente introduzione di un farmacista all'uso di questa nota pianta commenstibile dalle proprietà medicinali

Francesco SpanòAglio (Wiki)

Avio, 1 maggio 2013

Aglio (Allium sativum L.)

Famiglia:
Liliaceae

Droga: bulbi (freschi o essiccati)

Costituenti principali:
composti solforati (allicina, S-allilcisteina, garlicina, glucosidi solforati), adenosina, inulina, aminoacidi, vitamine e minerali.

Attività principali: 
antipertensivo, antiaggregante piastrinico, procircolatorio, antidislipidemico, ipoglicemizzante, antisettico intestinale e delle vie urinarie, antifermentativo, carminativo, colecistocinetico, vermifugo 

Impiego terapeutico:
ipertensione, ipercolesterolemia, alterazioni del quadro lipidico generale, disturbi digestivi e fermentazioni intestinali, infezioni delle vie urinarie.

Attività farmacologica:
La pianta dell'aglio è una delle piante a più antica origine in fitoterapia, oltre a essere assai diffusa per il suo impiego culinario; infatti, fin dall'antichità, l'aglio è largamente usato in cucina come condimento e aromatizzante per il suo sapore intenso e caratteristico. I bulbi dell'aglio contengono al loro interno una complessa serie di sostanze solforate, responsabili delle sue moltissime attività farmacologiche.
I benefici effetti dell'aglio sono infatti legati all'intera gamma dei suoi componenti per i quali si ipotizza un'azione sinergica. L'aglio contiene principalmente allicina, aminoacidi, steroidi e adenosina.
Il caratteristico odore e sapore dell'aglio è dovuto invece ai solfuri di allile. L'allicina, che concorre principalmente al caratteristico odore dell'aglio, è però una molecola instabile e difficilmente isolabile. L'olio essenziale, ottenuto per distillazione in corrente di vapore, è un derivato che presenta al suo interno diverse frazioni derivate dall'allicina.
Sono numerose le evidenze scientifiche a supporto delle proprietà tramandate dall'uso tradizionale dell'aglio, soprattutto a livello cardiocircolatorio e come antisettico. L'Organizzazione Mondiale della Sanità ritiene che l'aglio possa essere utile nella prevenzione dell'aterosclerosi vascolare legata all'età, nel trattamento dell'iperlipidemia e dell'ipertensione di tipo lieve. La riduzione della pressione arteriosa prodotta dall'aglio sembra sia tuttavia un effetto transitorio, legato all'assunzione, e che scompare con la sospensione del trattamento. L'azione anti-ipertensiva dell'aglio sembra essere dovuta a un'azione modulatrice sui fattori sia vasodilatatori che vasocostrittori.
L'azione antiaggregante piastrinica è da attribuire principalmente a una componente dell'olio volatile, così l'azione dell'aglio sarebbe assimilabile a quella dell'acido acetilsalicilico (aspirina). L'azione ipolipidemizzante sebbene sia stata osservata in diversi studi clinici, si ritiene che sia transitoria e che comunque l'effetto sia modesto. In conclusione, pur essendo stato oggetto di numerosi studi farmacologici e clinici, tutti concordano nel ritenere che gli effetti cardiovascolari dell'aglio siano legati all'assunzione e che quindi esso non abbia nessun effetto benefico significativo né sulla colesterolemia né sull'aterosclerosi. Rimangono invece importanti le indicazioni come antibatterico ad ampio spettro.
La lunga tradizione d'uso e gli studi disponibili indicano l'aglio come una pianta sicura e ben tollerata. Alle consuete dosi d'uso non si riscontrano tossicità né effetti collaterali significativi, fatta eccezione per l'ipersensibilità individuale (disturbi digestivi, reazioni allergiche, asma o reazioni cutanee da contatto). Gli effetti collaterali si manifestano ad alti dosaggi e più gravi nei bambini: nausea, vomito e diarrea.
È noto l'effetto sgradevole sull'alito in seguito al consumo e della pelle per trattamenti prolungati. Non associare con farmaci anticoagulanti, per un potenziale pericolo di interferenza con aumento del tempo di emorragia. Non usare in caso di pregresse allergie di qualsiasi tipo, epatopatie; insufficienza renale, gravidanza e allattamento.

Aspetti botanici:
L'aglio è una pianta perenne, erbacea, originaria degli altipiani dell'Asia centrale. Si è poi diffusa in tutto il mondo, dove è oggi ampiamente coltivata, e predilige le zone a clima temperato. È alta circa cinquanta centimetri con infiorescenze ad ombrella e fiori bianchi.
Il frutto, il bulbo, è l'ispessimento carnoso, sotterraneo delle foglie inferiori del caule ed è composto da una decina di "bulbetti" carnosi, biancastri, ovali, di odore e sapore caratteristici. Esistono differenti specie di aglio (Allium vineale, Allium ursinum, Allium fragrans, Allium oreaceum, eccetera) e tutte sembrano avere qualità medicinali. Tuttavia, l'aglio comunemente usato anche in cucina è quello che ha ricevuto le maggiori attenzioni dalla comunità scientifica ed è usualmente utilizzato per le sue proprietà medicinali. Dai bulbi si ottengono le polveri e gli estratti a scopo fitoterapico. 

Forme farmaceutiche e posologia:
Aglio fresco: 4 grammi di aglio fresco /1 volta al giorno
Infuso: 4 grammi in 150 ml di acqua /1 volta al giorno
Estratto secco: 300 mg estratto tit. 13% di allicina / 2-3 confetti al giorno. Prendendo uno o due confetti si ottiene l'equivalente di quattro o cinque spicchi di aglio, il confetto va deglutito intero per avere la massima efficacia e non alterare l'alito. L'aglio contenuto in questi confetti, viene delicatamente essiccato con particolari processi per evitare l'alterazione dei componenti e nello stesso tempo viene rimosso il 60% del contenuto in acqua, in modo tale da avere una concentrazione di allicina tre volte superiore a quella dell'aglio fresco.
Aglio cotto: È ovvio che qualsiasi fonte di calore non opportunamente controllata tipo cottura o frittura alterano anche del tutto le proprietà fitoterapeutiche del prodotto.

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