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- Categoria: Salute
- Pubblicato Mercoledì, 24 Novembre 2010 22:37
La terapia delle cistiti
I consigli del farmacista per curare questa fastidiosa e diffusa malattia
Dott. Francesco Spanò
La cistite, l’infiammazione della mucosa della vescica urinaria, è una malattia molto diffusa e talvolta invalidante. I sintomi più frequenti sono: minzione frequente, dolorosa e talvolta difficile, tenesmo urinario (dolore e stimolo) ed emissione di urina torbida con odore forte o mista a sangue. Il 40% delle donne in età fertile è colpito da questa malattia: i germi responsabili dell’infezione possono provenire dall’esterno, attraverso l’uretra, o, più raramente, dai reni. Le cistiti batteriche sono per la maggior parte dei casi provocate da microrganismi tipici della flora intestinale come l’Escherichia Coli o altri Enterobatteri. Fattori predisponenti alle cistiti sono, oltre all’insufficiente introduzione di liquidi, tutte le condizioni che si pongono ad ostacolo allo svuotamento della vescica come stretture e malformazioni e la congestione pelvica dovuta, in alcuni casi, ad un’intensa attività sessuale.
Nell’uomo dopo i cinquant’anni possono sorgere dei problemi urinari legati all’ipertrofia prostatica che, provocando talvolta ristagno urinario, predispone alla cistite. Talvolta sono le infiammazioni della prostata, le cosiddette prostatiti, ad essere all’origine di tale patologia. Approccio terapeutico
Alla terapia antibiotica delle infiammazioni batteriche della vescica si affianca la fitoterapia, cioè la cura con principi attivi vegetali che, di solito senza effetti collaterali, sono molto efficaci e ben tollerati. In particolare nelle donne, che soffrono di frequenti cistiti, la fitoterapia può rappresentare un’importante opzione terapeutica. Per la cura delle cistiti dovute a disbiosi intestinale (alterazione della flora batterica intestinale) e di origine metabolica, come quelle legate all’eccessiva introduzione di alimenti alcalinizzanti (che favoriscono la proliferazione dei batteri), si consiglia una dieta ricca di alimenti che abbassano il PH dell’urina. Tra gli alimenti alcalinizzanti, cioè sfavorevoli, si ricorda il latte, le castagne, le mandorle, tutte le verdure e in particolare i cavoli e gli spinaci, inoltre tutti i tipi di frutta tranne mirtilli e prugne. Gli alimenti acidificanti, cioè favorevoli, sono il pesce, i formaggi, le uova, le noci, il pane, la pasta, il riso, le lenticchie, le prugne e i mirtilli. Questi tipi di cistite possono inoltre essere trattate con Pilosella e Cranberry. La Pilosella si usa nella fase acuta ed è utile per la spiccata azione diuretica e antibiotica. L’azione protettrice del Cranberry, sostanza a forte azione acidificante, permette alle persone soggette a cistiti frequenti di evitare fastidiose ricadute. Per il trattamento dei dolori vescicali consigliamo l’estratto di radice di ortica e di echinacea, delle quali si è dimostrato l’effetto di riduzione dell’irritazione vescicale e delle infezioni batteriche. Da non dimenticare l’uva ursina con le sue proprietà antinfiammatorie e disinfettanti delle vie urinarie. Ovviamente i principi attivi di queste piante possono essere associati tra loro e somministrati anche assieme ad altri farmaci, con un’ottima azione coadiuvante. Molto importante è, infine, nelle persone che soffrono di cistiti acute o recidivanti un’introduzione generosa di liquidi che possono drenare e contribuire ad eliminare i germi responsabili dell’infiammazione.
(2006-2 pg 33)