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- Categoria: Salute
- Pubblicato Domenica, 21 Novembre 2010 17:38
Mal di schiena
Cause e prevenzione
Rückenschmerz ist eine der häufigsten Erkrankungen überhaupt. Dr. L. Chen, niedergelassener Orthopäde in München, gibt uns wertvolle Ratschläge zur Vorbeugung.Leonardo Chen
Per prevenire il mal di schiena è necessario conoscere il proprio corpo e fare attenzione che alcuni mobili ed oggetti con cui veniamo a contatto tutti i giorni, come il letto in cui dormiamo o il tavolo da lavoro, non siano motivo di affaticamento per la schiena.
Il Dott. Leonard Chen, ortopedico, ci indica, qui di seguito, le cause del mal di schiena e pratiche soluzioni per prevenirlo.
Colonna Vertebrale (fig. 1)
La funzione fondamentale del rachide è di sostenere proprio come un pilastro il nostro corpo. La seconda funzione della colonna è di proteggere il midollo spinale racchiuso nel canale vertebrale. La terza è quella di funzionare come una molla per ammortizzare i colpi verticali subiti dal nostro corpo come ad esempio quelli dovuti alle sospensioni di un’auto.
La colonna è costituita da piccole ossa sovrapposte: le vertebre.
La struttura tipica di una vertebra è formata da più parti (fig. 2.) 1. Il corpo. (1)
2. L’arco posteriore, che delimita un foro centrale in cui passa il midollo (2)
3. Le apofisi articolari (3,4)
4. Le apofisi trasverse (5,6)
5. L’apofisi spinosa (7)
Tra due corpi vertebrali adiacenti si trovano i dischi cartilaginei intervertebrali. Il disco consiste in un anello cartilagineo con una sostanza gelatinosa al centro chiamata il nucleo polposo. Quando si forma una fessura o avviene una rottura dell’anello cartilagineo, la sostanza gelatinosa può fuoriuscire dal centro del disco e comprimere i nervi circostanti causando la cosiddetta ernia del disco che colpisce spesso quando, nel sollevare un peso eccessivo, si piega la schiena con le gambe dritte. Ciò avviene per diversi motivi:
1) perché il movimento con cui si afferra il peso trasmette la pressione sul disco in modo asimmetrico. (fig.3.1);
2) nel momento in cui il tronco si raddrizza, la pressione dovuta al peso e alla contrazione dei muscoli, schiaccia il disco posteriore, provocandone erniazione. (fig. 3.2)
3) Il frammento di disco fuoriuscito dalla sua sede naturale va a comprimere e irritare le radici del nervo. (fig.3.3)
In posizione supina
La pressione sui dischi è minima, ma non per questo da sottovalutare. Si tratta di una pressione di circa 50 kg, dovuta alla tensione di un muscolo molto forte, lo psoas iliaco, che si inserisce sulle vertebre lombari e sul femore. Quando è teso, lo psoas, esercita una tensione notevole sui dischi, comprimendoli (fig.4). Per rilasciare questo muscolo e ridurre la sua azione, è necessario flettere le ginocchia mettendo il femore perpendicolare al bacino, cioè a 90 gradi di flessione dell’anca. Questa è la posizione di minore pressione, circa 25kg e di conseguenza è il modo migliore per far riposare la zona lombare, dando sollievo ai dischi.(fig.5)
Si consiglia di sdraiarsi in questa "posizione psoas” per circa 10 – 15 minuti al giorno con le gambe su due cuscini oppure di distendersi su di un tappeto con le gambe sulla poltrona o sul divano.
A letto
Di sera siamo un po’ più bassi rispetto al mattino; questo accade perché, stando in piedi o seduti durante il giorno, la compressione dei 23 dischi fa penetrare una parte del
liquido del disco nella vertebra sovrastante e in quella sottostante, riducendo lo spessore del disco durante le ore diurne.(fig. 6) È perciò fondamentale dormire un numero sufficiente
di ore su un letto adatto a permettere ai nostri dischi di riacquistare il loro spessore originario e di mantenere la loro efficienza ed elasticità. Per il letto è importante prendere in considerazione la sua altezza da terra perché sdraiarsi, alzarsi e rifare il letto richiede molta fatica. Un letto che aiuti a prevenire i disturbi, per una persona di altezza media, deve essere alto circa 65cm.
La rete
Una rete cedevole ed un materasso troppo morbido possono essere dannosi per la schiena perché:
1) Se si dorme in posizione supina, si accentua la cifosi dorsale e si altera la lordosi lombare.(fig.7) B
2) Se si dorme sul fianco, si forma un atteggiamento scoliotico.(fig.8) A
3) Se si dorme in posizione prona, si accentua la lordosi lombare e si comprimono i dischi posteriori.(fig.9)
Le reti metalliche giuste sono quelle che danno un piano d’appoggio abbastanza rigido in maniera da mantenere le curve fisiologiche della colonna spinale. Le reti a doghe di legno (Lattenrost), sia con doghe rigide sia con doghe flessibili, rappresentano una soluzione ottimale, poiché, essendo le doghe flessibili ed indipendenti l’una dall’altra, si modellano sul corpo, seguendone le curve naturali.
Il materasso
Un materasso troppo duro provoca un’eccessiva pressione sui tessuti molli sovrastanti comprimendo i vasi sanguigni, perciò ideale è quello che si adatta perfettamente alla rete e alle curve fisiologiche del corpo. Il materasso a molle è quello adatto, a patto che ci sia un numero elevato di molle, che devono essere sufficientemente rigide ed indipendenti l’una dall’altra. (fig. 10 – ABC)
Il guanciale o cuscino
Il cuscino serve a dare un supporto alla colonna cervicale ed a mantenere le vertebre cervicali in posizione fisiologica. Un cuscino troppo alto dà uno stiramento eccessivo alla colonna vertebrale ed alle strutture ad essa collegate (fig.11).
Senza cuscino la colonna cervicale sta in una posizione di iperlordosi (fig.12).
L’altezza ideale è quella che consente una posizione in cui gli occhi guardano al soffitto cioè in direzione perpendicolare al letto. In questa posizione la colonna cervicale mantiene una curvatura fisiologica (fig.13).
Camera da letto
Per riposare bene è necessario, oltre ad un buon letto, che l’ambiente in cui si dorme sia sano. Elementi importanti sono temperatura e umidità, ventilazione, colori, assenza di agenti nocivi, quali vernici, colle, e di fattori di disturbo come rumori, campi elettrici ed elettromagnetici, etc.
In piedi
Quando siamo in piedi, la pressione sui dischi è di circa 80 Kg. Perciò la posizione in piedi è ideale per conservare una lordosi fisiologica. (fig. 14 - 4.3). Quando questa posizione viene mantenuta a lungo, la normale lordosi, per effetto della gravità, tende ad accentuarsi, (fig. 15 - 4.1). È perciò
consigliabile, ogni tanto, sollevare la compressione naturale della parte posteriore dei dischi, piegando leggermente gli arti inferiori e facendo la retroversione del bacino. (fig.16 - 4.2)
Il piano di lavoro
Il piano di lavoro deve essere ad un’altezza giusta, poiché, durante il lavoro in piedi, è frequente che il busto sia inclinato in avanti. Questa posizione aumenta la pressione sui dischi da 80 Kg. fino a circa 120 kg. e causa anche l’inversione della lordosi normale diminuendo la resistenza e la stabilità della colonna lombare. È allora utile alzare il piano di lavoro per stare diritti. Per esempio, nel pulire il pavimento si può diminuire la pressione sui dischi usando una scopa con un bastone lungo. Quando il piano di lavoro è troppo alto, il lavoro in piedi mette in tensione le spalle e la colonna vertebrale. Per correggere questa situazione, è utile usare un rialzo.
Seduti
L’uomo non è nato per stare seduto, perché questa è la posizione più dannosa se confrontata con quella sdraiata o in piedi. Quando siamo seduti senza schienale, la pressione sulla colonna è di circa 110 Kg., più di quella di quando siamo in piedi. Il centro di gravità del corpo si sposta in avanti rispetto alla colonna, per cui siamo costretti ad usare di più i muscoli per stare diritti. Ciò nonostante, molte attività lavorative ci costringono a stare seduti per molte ore e in questa posizione la tensione muscolare si accumula, causando stanchezza e un indolenzimento al collo, alle spalle ed alla schiena. Per evitare i danni causati dalla posizione seduta, si deve:
1) Mantenere la lordosi lombare
2) Ridurre al minimo la pressione sui dischi.
L’unità di ricerca "Ergonomia della postura e del movimento” di Milano ha stabilito 6 criteri per scegliere correttamente il sedile ergonomico:
Sicurezza: il sedile non deve essere causa o strumento di infortunio; deve avere un’ampia base che eviti il ribaltamento.
Praticità: deve avere i comandi di regolazione accessibili e facilmente azionabili, deve essere rivestito in materiale traspirante e non scivoloso.
Adattabilità: le diverse parti del sedile devono essere regolabili in modo da poter essere adattate alle misure di ciascuna persona.
Confort: la forma del sedile e dello schienale deve adattarsi alle curve del soggetto, ovvero accogliere senza comprimere l’incavo delle ginocchia; adattarsi ai glutei impedendo lo scivolamento in avanti; costituire un giusto supporto per la lordosi e la cifosi dorsale.
Solidità: deve essere resistente all’usura e deve durare nel tempo.
Conformità: deve essere adatto al tipo di lavoro e di ambiente cui è destinato.
Dimensioni del piano del sedile
Il sedile deve essere sufficientemente largo, in modo da accogliere comodamente anche le persone in soprappeso.
La larghezza minima è di 44 cm.
La profondità ottimale è di 41 cm.
Altezza del sedile
L’altezza del piano del sedile da terra deve essere regolata in modo che le ginocchia formino un angolo di circa 90°.
Schienale
Quando la sedia ha uno schienale basso, esso va posizionato in modo da mantenere la lordosi lombare. Quando la sedia ha uno schienale alto, esso sostiene anche la cifosi dorsale fino al suo apice, ed è particolarmente indicato quando si lavora a lungo in posizione seduta. Quanto più aumenta l’inclinazione dello schienale tanto più diminuisce la pressione sui dischi. (fig.17)
Braccioli
Anche l’uso dei braccioli diminuisce la pressione sui dischi.
Rotelle
La sedia girevole permette di evitare i movimenti di torsione del busto
Computer
Chi lavora al computer deve avere una sedia ergonomica e un tavolo adatto.
Tastiera: mobile, di basso spessore, inclinabile, dotata di caratteri ben leggibili. Lasciare tra la tastiera e il bordo anteriore del tavolo un po’ di spazio in modo da poter digitare con gli avambracci appoggiati al tavolo.
Così si riduce l’intensità della contrazione muscolare.
Monitor: deve essere dotato di un supporto stabile e regolabile in modo da posizionarlo alla giusta altezza davanti agli occhi e alla giusta distanza dal viso, ca.50-70 cm.
Leggio: orientabile e stabile, su cui poter appoggiare i fogli da ricopiare.
Poggiapiedi: mobile, inclinato e antiscivolamento, utile per le persone di bassa statura.
(2005-1 pag 23)