- Dettagli
- Categoria: Recensioni
- Pubblicato Martedì, 07 Dicembre 2010 10:13
La scrittura è il nostro porto …
Il terzo quaderno di scripta manent
Am 6. Dezember wurde das dritte Heft von „scripta manent“ in der Seidlvilla in Schwabing vorgestellt. Der junge Dichter Matteo Di Stasio aus Rom wurde von Emilia Sonni-Dolce interviewt. Das interkulturelle Magazin sammelt Beiträge von verschiedenen Autoren zu Themen aus der Geschichte, der Philosophie, und der Archäologie
Miranda Alberti
Nell’introduzione Giuseppe Scuto ha colto mirabilmente il nostro stato di naufraghi (ché tutti nel grande mare della vita, prima o poi, si fa naufragio) che pur sanno di veleggiare sicuri verso una spiaggia amata. La lontananza ce l’oscura, ma la nostra anima l’intuisce prossima.
Il nostro nocchiero è stato Hans Reichelt, che ha curato con maestrìa e generosità il quaderno, ammonendoci ogni volta che, per una ragione o per l’altra, si rischiava di deviare dalla rotta prefissata.
Alla presentazione ha partecipato anche il “giovane poeta” Matteo Di Stasio, giunto da Roma per parlarci del suo grande amore, ella presente e leggiadra, che gli ha ispirato insospettati versi di pura chiarezza. Poeta per amore: e in questa profonda esperienza spirituale, in cui la vita si fa poesia, non è certo solo nel panorama dei più grandi, ma raro, purtroppo, fra i giovani contemporanei. Per sua gentile concessione abbiamo potuto pubblicare alcune sue composizioni nel nostro quaderno (in Italia sono stati pubblicati dalla casa editrice Il Filo) e farne dono agli amici presenti.
Emilia Sonni-Dolce, a cui si deve l’idea di questa manifestazione, ha intervistato Matteo Di Stasio, ponendo l’accento sul fatto che una nuova sincera poetica dell’amore sta nascendo da una realtà che, finalmente, riconosce ad ambedue gli amanti pari dignità.
Il nostro volumetto è una “metropoli” di voci e di temi che spaziano dalla storia all’esperienza personale, dall’archeologia all’utopia, dalla filosofia alla critica giornalistica, dal racconto di viaggio alla fiaba. Assaporarlo con simpatia e rispetto può rivelarsi un vero piacere, e anche l’occhio può rallegrarsi ai colori dei quadri di Serena Granaroli che vi appaiono.
2009-1 pg 35