- Dettagli
- Categoria: Gastronomia
- Pubblicato Lunedì, 28 Marzo 2022 08:28
Le anteprime dei vini toscani 2022
In der Toskana wurden die Präsentationen der neuen Weinjahrgänge gerade beendet
Firenze, 26 marzo 2022.
Dopo i notevoli risultati di BuyWine 2022, nei giorni scorsi si è tenuta a Firenze “PrimAnteprima 2022”, la giornata inaugurale della Settimana delle “Anteprime di Toscana”, un ricco calendario di eventi di presentazione delle nuove annate dei vini toscani, organizzati sotto un’unica regia con il coinvolgimento della stampa specializzata del vino italiana ed estera.
Gianna Nannini, rockstar toscana internazionale e viticoltrice, è stata testimonial d’eccezione per PrimAnteprima ed è salita sul palco del Cinema La Compagnia a Firenze per raccontare la propria esperienza nel mondo del vino. È infatti proprietaria della Certosa di Belriguardo costruita nel 1348 da monaci cattolici che si insediarono nella zona del senese.
PrimAnteprima è stata l’occasione per presentare i dati relativi al vino toscano. L’export evidenzia un incremento del 7% circa su base annua, portando così il volume a circa 800 mila ettolitri. Sul valore il dato è ancora più lusinghiero: incremento del 15% circa, con valore di 625 milioni di euro. All’estero la Toscana si conferma "rossista": i vini rossi costituiscono il 97% circa del totale.
I primi dati disponibili per il 2021 indicano un trend molto positivo perché il prodotto imbottigliato è cresciuto nelle DOP dell’8% circa rispetto al 2020 attestandosi sopra 1,4 milioni di ettolitri. Il Chianti da solo rappresenta circa la metà del totale del volume imbottigliato, seguito da Chianti Classico con 20%.
Il 2021 si conferma un anno positivo per le etichette toscane certificate DOP. Ottengono incrementi addirittura superiori a quelli del settore vino nel complesso, che già evidenziava il miglior dato degli ultimi dieci anni. In volume, vengono superati gli 800.000 ettolitri (+7,4%), mentre i 625 milioni di euro (di cui 604 nel segmento dei rossi) hanno messo a segno un incremento del 15% su base annua raggiungendo il più alto livello di sempre.
Le antenne sono partite con "Chianti Lovers e Rosso Morellino" alla Fortezza da Basso, dove le etichette in degustazione erano oltre 400, di cui 50% di nuove annate in anteprima, per un totale di 110 imprese. Le aziende produttrici di Chianti e Morellino hanno proposto in degustazione nuove annate di Chianti D.O.C.G. 2021, Superiore 2020 e Riserva 2019, in uscita nel 2022 e Morellino di Scansano D.O.C.G. 2021 e Riserva 2019, in uscita nel 2022.
"È stata una bellissima giornata – ha dichiarato il presidente del Consorzio Vino Chianti Giovanni Busi – perché dopo due anni siamo finalmente potuti tornare davanti al pubblico, proponendo ai 'Chianti lovers' gli assaggi dei nostri vini. Dopo due anni di restrizioni, necessarie per via dell'emergenza Covid, per noi è stata una liberazione: il lavoro nelle nostre aziende non si è mai fermato, ma non poteva essere condiviso e questo ci ha fatto soffrire. Non è solo una questione economica, perché il vino va ben oltre i fatturati: il vino è socialità, è cura dell'ambiente e del paesaggio, in una parola è un pezzo di vita”.
I migliori assaggi al Chianti Lovers e Rosso Morellino:
Castello di Gabbiano Chianti DOCG Cavaliere d’oro 2021,
Massi di Mandorlaia Morellino di Scansano DOCG 2021.
La settimana delle anteprime è poi proseguita con la 29/a edizione della Chianti Classico Collection: dopo quella saltata nel 2020 e quella dello scorso anno in formato ridotto, la manifestazione è tornata a svolgersi alla Stazione Leopolda, con la presenza di 180 produttori di Chianti Classico. Un’edizione di successo se si considerano i numeri importanti dei partecipanti: sono stati infatti oltre duemila i rappresentanti del “trade” e della stampa nazionale e internazionale che hanno potuto degustare le ultime annate del Gallo Nero.
Le etichette più apprezzate tra i Chianti Classico DOCG 2020 Castello di Meleto e Collazzi - Bastioni.
Per il 2019: Colle Bereto, Cantina Castelvecchi Capotondo, Tenuta di Nozzole, Concetta Mori Morino
Per il 2018: Renzo Marinai e Casaloste
Le migliori Gran Selezione 2019: Antinori Badia a Passignano
Le degustazioni si sono poi spostate a San Gimignano per la Vernaccia e a Montepulciano per il Vino Nobile.
Non solo le denominazioni più conosciute. Ha debuttato, nell’ultima giornata del calendario delle Anteprime, l’evento L’Altra Toscana che, per la prima volta, ha acceso i riflettori su una proposta enologica inconsueta che si è svolta all’interno del complesso museale di Santa Maria Novella, con un ricco programma di degustazioni e masterclass. Sono stati dieci i Consorzi rappresentanti le tredici denominazioni “alternative”: Carmignano, Chianti Rufina, Colline Lucchesi, Cortona, Maremma Toscana, Montecucco, Orcia, Terre di Casole, Terre di Pisa, Valdarno di Sopra. “L’Altra Toscana è un caleidoscopio di gusti e terroir, di aree vocate alla vitivinicoltura da secoli che vanno dal mare alle colline interne che hanno incuriosito gli appassionati, specie quelli alla ricerca di qualcosa di nuovo, come ha spiegato Francesco Mazzei alla guida della Associazione L’Altra Toscana, presidente del Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana e presidente di Avito.
Dare una cornice comune a questi Consorzi, che comunque sono sempre stati presenti all’evento fiorentino, mostra la volontà di valorizzare sempre di più la loro unicità in maniera coesa, oltre che il desiderio di far sperimentare e scoprire delle nicchie ancora poco esplorate.
“Un bel debutto per questo evento che vuole essere un punto di partenza” spiega Francesco Mazzei, aggiungendo che “si tratta di un percorso che ha l’obiettivo di mettere in luce le diversità e le potenzialità di uno spaccato dell’enologia toscana estremamente variegato e interessante, soprattutto per i consumatori più curiosi”.
In degustazione oltre 330 etichette di 13 diverse DOC e DOCG rappresentate dai 10 Consorzi di Tutela.
“Il Museo di Santa Maria Novella, concesso grazie alla collaborazione del Comune di Firenze, con il suo incredibile patrimonio artistico si è rivelato cornice perfetta per sottolineare il forte legame tra vino, cultura e territorio” spiega Francesco Mazzei presidente dell’Associazione L’Altra Toscana. “Nei calici speriamo che oggi i nostri ospiti siano riusciti a cogliere proprio la forza delle biodiversità e il carattere distintivo di ognuno dei territori presentati, uno spaccato della viticoltura toscana molto ampio e diversificato, tutto ancora da esplorare e con punte di qualità sempre più alte, circa dodici milioni di bottiglie che ogni anno sui mercati – specie quelli più attenti alle novità – si sanno far apprezzare”, ha concluso Mazzei.
“Se alcune denominazioni hanno confermato il loro status, tipo Carmignano e Chianti Rufina, attraverso soprattutto le vecchie annate, gli emergenti – non i minori – hanno dimostrato di meritarsi grande attenzione con uno stile più contemporaneo e proiettato ad intercettare i consumatori più giovani. L’Altra Toscana sicuramente rompe un po’ il campanilismo toscano portando avanti il messaggio dell’importanza del fare sistema”, ha raccontato Gabriele Gorelli, Master of Wine che ha guidato le tre masterclass in programma.
Tra le migliori etichette di questi consorzi:
Pratesi Carmignano Riserva DOCG Il circo rosso 2019, Colognole Chianti Rufina DOCG 2020, Fattoria Lavacchio Chianti Rufina DOCG Cedro Bio 2020.