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La sfida del biologico di Lorenzon: ripartire dal passato per  garantire il futuro del pianeta

Fysi ist geboren, die erste bioresistente Mischung aus einem historischen friaulischen Weingut

Nicoletta Curradi 

Firenze, 3 giugno 2021.
Il Friuli è una terra di confine. Un insieme di culture trasportate da uno dei suoi fiumi, l’Isonzo. Una terra unica protetta dall’altipiano aspro del Carso e su cui soffia la brezza del mare.
Tutto ha avuto inizio da una scommessa. Oggi continua la ricerca dell’eccellenza, di nuovi prodotti capaci di raccontare l’azienda e di conquistare nuovi mercati 
La tecnologia è legata alla crescita, alla tipicità del vino, al basso impatto ambientale. Qui, tra legno e acciaio, si conferisce complessità alla materia prima: l’uva.

Una famiglia unita dal sogno di nonno Severino, i cui contorni hanno continuato a definirli suo figlio Enzo e i suoi nipoti, Nicola e Davide. Perché essere una famiglia è il vero segreto, insieme al rapporto di fiducia creato negli anni con l’entourage di collaboratori. 

Più di 500.000 bottiglie vengono esportate in 24 Paesi: se la distribuzione dei vini è importante, lo è ancora di più adottare un metodo di viticoltura ragionata: rispetto dell’ambiente e riduzione degli sprechi.

La vera rivoluzione? Ripartire dal passato per garantire un futuro al nostro pianeta. È con questa filosofia che la cantina Lorenzon ha lanciato la sua prima cuvée bioresistente: Fysi, che in greco significa natura, un vino biologico ottenuto da uve bianche di varietà che proteggono l’ecosistema perché permettono di ridurre al minimo l’impatto sull’ambiente. Una cuvée di Rytos e Kretos (famiglia del Sauvignon) insieme a Soreli (famiglia del Friulano) prodotta sotto il marchio “I Feudi di Romans“, la linea più prestigiosa della cantina che ha sede a San Canzian d’Isonzo, in provincia di Gorizia e nel cuore della DOC Friuli Isonzo.

È con lungimiranza e coraggio che i fratelli Davide e Nicola Lorenzon, rispettivamente winemaker e sales and marketing director de I Feudi di Romans, gettano il cuore oltre l’ostacolo investendo su un vino bioresistente da viti PIWI ("pilzwiderstandsfähig" in tedesco), piante in grado di difendersi dalle principali malattie della vite. Questo significa: trattamenti ridotti al minimo con un bassissimo impatto sull’ambiente e una maggiore tutela della salute delle persone per un risultato sorprendente sul bicchiere.

Fysi è futuro, ma è anche un vino che nasce dal passato. Una storia fatta di padri e figli che hanno girato il mondo per poi tornare alle loro radici. Davide e Nicola sanno che la strada intrapresa è quella giusta: scelte sempre più sostenibili per arrivare, insieme, alla costruzione di un mondo più sano e più green per i loro figli. «Una sfida fatta di ricerca, etica, passione e dedizione, tra passato e presente, che impara dall’agricoltura contadina di una volta, quella dei nostri nonni, per aprirsi al mondo contemporaneo», spiegano.

L'agronomo friulano Giovanni Bigot, noto per aver brevettato l’"Indice Bigot" che misura in nove parametri la qualità di un vigneto, è stato incaricato di seguire il terreno Lorenzon Cassegliano, situato nella sottozona Rive di Giare, dove nascono i preziosi grappoli di Fysi.

«Abbiamo iniziato la fase di indagine e di monitoraggio dei vigneti - ha spiegato Bigot -, valutato la produzione, misurato la superficie fogliare esposta e il rapporto tra foglie e produzione. Il risultato è molto positivo, vicino a valori ottimali. Abbiamo poi determinato l’età del vigneto, formato da piante giovani, e studiato il microbioma del suolo con l’analisi di tutto il DNA della componente organica del terreno. Questo parametro ha dato un risultato molto interessante: sono emerse 520 specie diverse di microrganismi e altri fattori positivi come la stabilità e la resistenza del terreno agli stress ambientali. Questo lavoro è molto importante perché ci consente di intervenire adesso per andare a migliorare ulteriormente i parametri qualitativi in vigna».

Fysi ha colore giallo paglierino con riflessi verdognoli,  profumo penetrante di fiori bianchi e frutta tropicale: ibisco, gelsomino, litchi, lime e frutto della passione. In bocca è lungo, intenso e persistente. Estremamente gradevole  e versatile, è perfetto per qualsiasi  piatto e occasione, soprattutto in primavera ed estate. 
«Per la prima volta abbiamo scelto una bottiglia trasparente - spiegano Davide e Nicola Lorenzon - proprio per riprendere il concetto di trasparenza ossia poter vedere attraverso le cose. Questo vino, infatti, è immediato, fresco e va ad intercettare le scelte dei consumatori più giovani, i ragazzi che saranno il nostro futuro».

L’Azienda Agricola Lorenzon Srl si trova nel comune di San Canzian d'Isonzo (GO), nel cuore della DOC Friuli Isonzo, a cento chilometri ad est di Venezia, alla stessa latitudine del sud della Borgogna, del Cognac e dell’Oregon, una posizione di grande pregio vitivinicolo che beneficia degli influssi del microclima mediterraneo. La cantina, a conduzione familiare, è stata fondata nel 1974 ed è gestita da Enzo Lorenzon, insieme ai figli Davide e Nicola. 


Info: www.ifeudidiromans.it

 

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