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La fine ebbe inizio in Baviera

Esattamente settant’anni fa, in Baviera si scriveva una pagina nera della storia italiana

Claudio Cumani, presidente del Comites di Monaco di BavieraGaleazzo Ciano e Benito Mussolini passano in rassegna un reparto militare al rientro in Italia di Ciano dall'Africa Orientale Italiana - Brindisi, 17 maggio 1936 (Wiki)

Monaco, 12 settembre 2013

“In quell’angolo della Baviera furono gettate le prime basi della Repubblica Sociale” 
Rachele Mussolini, “La mia vita con Benito”, Mondadori, 1948

“La Repubblica di Salò vide la luce [...] a Monaco di Baviera ed ebbe termine [...] in piazzale Loreto, a Milano”
Mario Monicelli, “La Repubblica di Salò”, Tascabili Newton, 1995

 

Dopo il voto del Gran Consiglio del Fascismo - che nella notte fra il 24 ed il 25 luglio 1943 approvò l’ordine del giorno Grandi, sancendo la caduta del fascismo - e dopo il successivo arresto di Benito Mussolini, sono una dozzina i gerarchi che scappano a Monaco di Baviera. Fra questi Alessandro Pavolini (ex Ministro della Cultura Popolare), Renato Ricci (ex Ministro delle Corporazioni), Roberto Farinacci (ex segretario Partito Nazionale Fascista), Giovanni Preziosi (ex Ministro di Stato, ideologo del razzismo e dell’antisemitismo), Vittorio Mussolini (figlio secondogenito del duce). Dopo il proclama dell’armistizio dell’8 settembre, vengono trasferiti alla “Wolfsschanze”, il quartier generale di Hitler presso Rastenburg, in Prussia Orientale. Qui Hitler mette a disposizione di Vittorio Mussolini e di Preziosi una stazione radiofonica, che viene ritrasmessa su tutto il territorio italiano dalle sedi della Reichs-Rundfunk-Gesellschaft di Monaco di Baviera e Stoccarda: è “Radio Monaco”, che resterà in funzione fino al natale del 1944.

Nel frattempo in Germania è arrivato anche Galeazzo Ciano, con la moglie Edda (figlia primogenita del duce) ed i figli Fabrizio, Raimonda e Marzio. Il 27 agosto la famiglia Ciano era stata trasportata da un commando tedesco a Monaco di Baviera, e da qui ad Oberallmannshausen, sullo Starnberger See, in una villa del drammaturgo Hanns Johst – il presidente del Reichsschrifttumskammer - nella proprietà del Freiherr von Wittgenstein. Da qui Edda parte per incontrare personalmente Hitler al suo quartier generale, il 31 agosto ed il primo di settembre, nell’estremo, inutile tentativo di ottenere un salvacondotto per la Spagna e salvare così il marito, che nazisti e fascisti intendono condannare a morte per tradimento, a causa del suo voto a favore dell’ordine del giorno Grandi. Ed è qui che Galeazzo incontra Hildegard Burkhardt – alias Frau Felizitas Beetz – la traduttrice affidatagli dai servizi segreti del Reich con l’obiettivo di impossessarsi dei suoi diari. Questa si innamorerà invece di lui e gli sarà vicina fino alla fine, aiutando poi Edda Ciano a fuggire in Svizzera insieme ai figli. Dopo la guerra diventerà un’affermata giornalista col nome di Hilde Purwin.

Arrivano l’8 settembre e la dichiarazione da parte del Capo del Governo, maresciallo d'Italia Pietro Badoglio dell’armistizio con gli Alleati anglo-americani. “Radio Monaco” trasmette la sera stessa un appello a sostegno di Mussolini, di Ricci, Farinacci, Pavolini e Preziosi, ed il giorno dopo annuncia la costituzione del governo nazionale fascista. Nei suoi diari Joseph Goebbels annota freddo e distaccato che questo “cosiddetto” (“sogenannte”) governo non ha altre alternative che obbedire agli ordini nazisti (“was bleibt den Herren anderes übrig, als für uns zu arbeiten!”).

Il 12 settembre Rachele, Romano, Anna Maria Mussolini ed altri familiari vengono prelevati da soldati ed ufficiali tedeschi alla Rocca delle Caminate (il castello, residenza estiva dei Mussolini, presso Forlì), dove erano stati confinati. Partiti in aereo da Forlì per andare a Vienna, sopra Verona devono cambiare rotta per evitare una formazione nemica ed atterrano a Monaco di Baviera, dove pernottano all’Hotel “Vier Jahreszeiten”.

Lo stesso giorno Benito Mussolini - agli arresti presso il Campo Imperatore sul Gran Sasso - viene liberato da un commando di paracadutisti tedeschi. Trasportato dapprima in aereo a Pratica di Mare, è poi portato - di nuovo in aereo - a Vienna.

Il 13 settembre, alle ore 14:00, i Mussolini incontrano Benito all’aeroporto di Monaco e pernottano con lui al Prinz-Carl-Palais (oggi residenza ufficiale del Primo ministro bavarese). Dal settembre 1937 – proprio per ospitare Benito Mussolini in occasione della sua prima visita in Germania - il palazzo era stato adibito a residenza per i capi di Stato stranieri e Mussolini vi era stato ancora ospite nelle sue successive visite del settembre 1938 (per la Conferenza di Monaco) e del giugno 1940 (dopo l’ingresso dell’Italia in guerra). Ed è al Prinz-Carl-Palais che Edda incontra una prima volta suo padre, per convincerlo a ricevere il genero.

Il giorno successivo, Mussolini parte per il quartier generale di Hitler, dove incontra il dittatore tedesco ed i gerarchi fascisti lì presenti. Il 15 settembre 1943 alla “Wolfsschanze” Mussolini fonda il Partito Fascista Repubblicano e ne nomina segretario Alessandro Pavolini. “Radio Monaco” annuncia “Benito Mussolini ha ripreso la suprema direzione del fascismo in Italia”. Una nuova trasmissione di “Radio Monaco” comunica il 16 settembre i primi “ordini del giorno” del nuovo governo mussoliniano, tra i quali l’ordine agli uffici del ricostituito partito fascista di “appoggiare efficacemente e cameratescamente l’Esercito tedesco” ed “esaminare la situazione dei membri del Partito, in relazione alla loro condotta di fronte al colpo di stato, [...], di segnalare i vili e di punire esemplarmente i traditori”.

Rientrato a Monaco di Baviera il 17 settembre, in una saletta preparata al Prinz-Carl-Palais Mussolini registra il suo primo discorso agli italiani, che verrà trasmesso il giorno dopo da “Radio Monaco“.

A causa delle incursioni aree alleate, il 19 settembre Mussolini e i suoi familiari sono trasferiti vicino a Weilheim in Oberbayern, al castello di Hirschberg, sullo Haarsee (il castello ospiterà un anno dopo il dittatore ungherese Miklós Horthy e sarà nel dopoguerra sede di una scuola del Bundesnachrichtendienst, l'agenzia di intelligence "esterna” della Repubblica Federale Tedesca).

Numerosi sono i gerarchi fascisti che arrivano in Baviera per incontrare il capo del fascismo: Roberto Farinacci, Nicola De Cesare (segretario particolare del duce), Guido Buffarini Guidi (ex sottosegretario agli Interni), Mario Candelori (Console della Milizia), Raffaello Riccardi (ex ministro Scambi e Valute), Filippo Anfuso (ambasciatore in Ungheria), Attilio Teruzzi (ex Governatore della Cirenaica), Telesio Interlandi (direttore de “La difesa della razza”, punto di riferimento della politica razzista ed antisemita fascista), il figlio Vittorio Mussolini, Orio Ruberti (cognato di Bruno Mussolini), Alessandro Pavolini, Giovanni Preziosi e Cesare Rivelli (questi ultimi quattro sono tutti attivi a “Radio Monaco” assieme a Felice Bellotti, già inviato de “La Stampa” al fronte russo).

Scrive Rachele Mussolini a proposito del castello di Hirschberg: “In quell’angolo della Baviera furono gettate le prime basi della Repubblica Sociale”.

È probabilmente al castello che Mussolini il 21 settembre incontra finalmente Galeazzo Ciano (anche se Rachele e Vittorio Mussolini nelle loro memorie parlano del Prinz-Carl-Palais), nel primo dei colloqui tra suocero e genero che avvengono in terra bavarese, sempre alla presenza fredda e ostile di Rachele, che non perdona a Galeazzo il suo “tradimento”.

Il 23 settembre 1943 Benito Mussolini rientra in Italia, mentre Rachele, i figli ed i nipoti restano al Castello di Hirschberg. Rachele annota nel suo diario: “In quel periodo di relativa quiete, Romano e Anna Maria visitarono i dintorni del castello di Hirschberg, facendo escursioni sulle montagne, recandosi a pescare, oppure spingendosi fino a Monaco”.

In ottobre, Edda Mussolini Ciano rientra in Italia per difendere il marito presso il padre. Quando Galeazzo deve subire un’operazione all’orecchio, i loro figli vengono ospitati al castello di Hirschberg, dove arrivano anche la nuora Orsola (moglie di Vittorio Mussolini) con i figli Guido ed Adria.

Ogni tentativo di salvare Galeazzo Ciano fallisce: il 13 ottobre il Consiglio dei Ministri della Repubblica Sociale Italiana accusa Ciano e gli altri del 25 luglio di “alto tradimento” ed il 19 ottobre Galeazzo viene riportato in Italia, a Verona, dove viene arrestato (condannato a morte il 10 gennaio 1944, sarà fucilato il giorno successivo).

Rachele Mussolini, i figli e gli altri familiari resteranno al Castello di Hirschberg fino al 2 novembre, quando rientreranno in Italia per riunirsi con Benito alla Rocca delle Caminate il giorno successivo.

Gli unici italiani che fino alla fine della guerra arriveranno sempre più numerosi in Germania saranno ormai i cittadini di origine ebraica, i partigiani, i militari internati, gli oppositori al fascismo ed al nazismo che finiranno nei campi di concentramento nazisti, molti dei quali non torneranno più a casa.

 

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