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- Categoria: Dall'Italia
- Pubblicato Martedì, 13 Settembre 2016 12:59
La pesca Regina
Un frutto ritrovato a Londa
Firenze 13 settembre 2016.
La pianta Prunus persica, più nota come pesco, trae le sue millenarie origini dalla Cina, in cui è simbolo di lunga vita ed immortalità. La maturazione della pesca, dolce e succoso frutto che non manca mai sulla tavola estiva, a seconda della zona di produzione, avviene da metà maggio fino a settembre. Ed è proprio in quest'ultimo mese, alla fine dell'estate, che dà il meglio di sé la pesca Regina di Londa, paese della Val di Sieve, a circa quaranta chilometri da Firenze, che deve il suo nome all'onda formata alla confluenza di due torrenti, il Rincine e il Moscia.
È doveroso precisare che la pesca in Toscana vanta una storia antica: il merito della sua coltivazione e diffusione va alla Casata dei Medici, che, nel XVI secolo, le introdussero nei “pomari”, o frutteti, delle ville gentilizie toscane. In particolare nel Mugello, i Medici e lo stesso Lorenzo il Magnifico lasciarono notevoli segni del loro potere non solo negli edifici, ma anche nell’agricoltura. E forse non a caso, proprio qui, nel Mugello e Val di Sieve, si sono conservate cultivar storiche di pesca. Le prime informazioni sulla pesca Regina di Londa risalgono alla metà del secolo scorso, quando un coltivatore locale, Alfredo Leoni, ha fatto conoscere questa cultivar pregiata scoperta casualmente: la migliore tra le pesche a polpa bianca presenti sul mercato fiorentino a settembre inoltrato. La coltivano ancora alcuni agricoltori sui versanti soleggiati esposti a sud, a mezza costa, riparati dal vento di tramontana, ad un’altezza che varia tra i cento e i settecento metri. Come tutte le varietà tardive, cresce benissimo in località poco umide nelle ore notturne, come l’Appennino toscano, asciutto e arieggiato, terreno ideale incontaminato e quindi adatto a coltivazioni biologiche. E' un frutto a "km zero" perché non deve sopportare né un lungo trasporto, né una lunga refrigerazione.
Londa, come ogni anno, ha dedicato ai primi di settembre una festa a questo frutto, anzi la tradizionale festa di settembre è stata ribattezzata "festa della pesca Regina di Londa". Con la “Pesca d’argento” è stata premiata la migliore cassetta di “Regine” ed è stata eletta la prima Miss Pesca Regina di Londa, madrina del frutto per un anno. Molto interessanti i convegni-dibattiti sulla necessità di recuperare frutti antichi e sulle normative regionali sulla trasformazione dei prodotti agricoli, ai quali hanno preso parte, tra gli altri, il Sindaco di Londa Aleandro Murras, il Prof. Walter Nencetti, esperto di pomologia dell'Università di Firenze e le Consigliere Regionali Serena Spinelli e Fiammetta Capirossi. Nonostante la coltivazione delle pesche tardive abbia scongiurato l'abbandono delle campagne della Val di Sieve e del Mugello fiorentino, gran parte dei produttori ha smesso nel tempo di coltivare queste varietà, che sono impegnative e anche “rischiose” in quanto un'estate meno calda può influire negativamente su un raccolto tardivo. Grazie al contributo determinante degli operatori del Centro per la formazione forestale di Rincine, località montana nei pressi di Londa, sono stati recuperati spazi per vivai che consentono di salvaguardare le piante di Pesca Regina e di altre specie arboree in via di estinzione. (Vivaio di Rincine, tel. 055/8354016 - Unione Comuni Valdarno e Valdisieve www.formazioneforestale.it)
Ricordiamo quali sono le caratteristiche peculiari delle pesche Regine di Londa: sono profumatissime, grandi e rotonde, leggermente schiacciate ai poli, con buccia di colore bianco-verde chiaro e marezzature rosso intenso, mentre la polpa color bianco crema, con venature rosso vivo vicino al nocciolo, è soda, dolcissima e aromatica.
È un frutto ancora sottoutilizzato, quindi non va destinato solo a dolci e marmellate, ma pure ad altri piatti, anche salati, ome quelli proposti nel Food Contest Pesca&Friends a cui hanno partecipato numerosi food bloggers.