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- Categoria: Cultura
- Pubblicato Giovedì, 03 Ottobre 2024 09:16
Le opere dell'artista cinese Yu Ming all'Accademia delle Arti del Disegno di Firenze
Bis zum 26. Oktober 2024 ist im Ausstellungssaal der Akademie der Zeichenkünste in der Via Ricasoli in Florenz die persönliche Ausstellung des chinesischen Künstlers und Akademikers Yu Ming mit dem Titel „DAS AXIOM DER WAHRHEIT“ bei freiem Eintritt geöffnet. Claudio Rocca und Giovanna Uzzani sind die Kuratoren.
Firenze 2 ottobre 2024.
Organizzata dall’Accademia delle Arti del Disegno in collaborazione con Beijing Jin Shangyi Art Foundation, l’esposizione comprende 51 opere realizzate con tecnica ad olio e dodici disegni e offre l’opportunità di seguire l’interessante percorso artistico di Yu Ming nell’ultimo suo decennio di ricerche. Artista autorevole nel panorama del realismo contemporaneo, Yu Ming, nato nel 1977 a Qiqihar, la città più settentrionale della Cina, nella provincia di Heilongjiang, cresce a Benxi, nella provincia di Liaoning, circondata da belle montagne, ruscelli e fiumi, e forse proprio questa esperienza ha determinato il suo interesse verso la pittura paesaggistica.
Uno degli elementi ricorrenti nelle opere è la raffigurazione dei paesaggi e del popolo del Tibet, infatti sin dal 1995 Yu Ming compie molteplici viaggi attraverso le regioni selvagge ed estreme del Tibet, abitate da un’umanità ancora immersa nella vita rurale, alla ricerca dei valori di vita espressi da minoranze etniche che vivono un rapporto forte e autentico con la natura. Torna ripetutamente in Tibet, vivendo con le popolazioni indigene che di buon grado si prestano a posare per lui, ne cattura le espressioni più intime e si fa spedire i loro abiti.
Yu Ming sottolinea che “l’altopiano innevato è un ambiente difficile per la sopravvivenza umana, ma la gente è piena di sole e forza. Si avvicinano alla vita con entusiasmo, lavorando e recitando preghiere ogni giorno. Hanno fiducia nella vita e forti credenze religiose. Dal mio punto di vista di straniero, il loro modo di vivere appare naturalmente sano e potente. Sia l’aspetto fisico del popolo tibetano che i paesaggi locali sono soggetti ideali per la pittura a olio”.
Come sottolinea Cristina Acidini, Presidente dell’Accademia delle Arti del Disegno, siamo in presenza di un artista affermato, che “con il suo studio e i suoi viaggi in Europa e in America, coronati da meritati riconoscimenti, ha conquistato una cifra espressiva di alto rango” e “all’occhio dello storico dell’arte viene naturale discernere nei suoi cieli annuvolati e spaziosi i ricordi della pittura olandese del Secolo d’Oro, nei paesaggi verdi e acquatici vibranti di effetti luminosi il sapere pittorico degli Impressionisti, nei ritratti esatti e silenti il pensoso psicologismo di Hopper.