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- Categoria: Cultura italiana a Monaco
- Pubblicato Martedì, 23 Novembre 2010 22:23
Una grande passione
Intervista al tenore napoletano Giuseppe Del Duca
Giuseppe Del Duca, neapoletanischer Tenor in München, ist ein wahrer „figlio d’arte“. Geboren wurde er im Herzen von Neapel, dem rione Mercato, wo viele seiner Verwandten als Sänger und Mandolinenspieler ihre Lieder in den Gassen, in Theatern und auf Plätzen verkündeten. Seit fast 20 Jahren lebt der Künstler in Deutschland und ist nun auch in seiner Wahlheimat bekannt.
Gianni Minelli
INTERVenti: Giuseppe, ma tu la canzone napoletana ce l’hai proprio nel sangue?
Giuseppe Del Duca: Sì, già da piccolissimo sentivo sempre cantare mia madre mentre faceva i lavori di casa. Mio nonno era anche lui un appassionato tenore e organizzava insieme ai suoi quattro figli rappresentazioni musicali anche a Roma. I miei zii lo accompagnavano alla chitarra, alle percussioni e al mandolino, mentre intanto un altro zio faceva la macchietta. Mio padre non cantava, ma era anche lui un appassionato di musica napoletana. Da lui ho imparato moltissimo sulle correnti musicali e sui personaggi. Un amico di famiglia fu il mio maestro quando stavo a Napoli.
IV: E a Monaco?
Del Duca: Qui sono venuto quando avevo 21 anni. A Monaco ho avuto la fortuna di diventare allievo di Giuseppe Boraros, tenore italo ungherese e maestro di interpretazione tra gli altri di Brendel, che mi ha seguito per 10 anni. All’inizio del mio soggiorno ho lavorato prima in un caffè della Residenzstrasse e poi in un negozio di articoli musicali proprio accanto al Nationaltheater dove mi occupavo del reparto di musica classica: in questo modo ho avuto la possibilità di conoscere di persona i grandi cantanti che venivano a cantare a Monaco, come William Matteuzzi, Piero Cappuccilli e Wolfgang Brendel. Inoltre avevo libero accesso alle quinte del teatro: per diversi anni non mi sono perso quasi nessun concerto.
IV: Allora non è stato difficile inserirti nella scena artistica di questa città? Del Duca: Al contrario, qui ho potuto fare importanti amicizie, ad esempio con il Dr. Volker Helwing, studioso della musica napoletana, e a partire dal ’98 ho partecipato a numerosi concerti che sono stati molto apprezzati dal pubblico tedesco. Ho cantato insieme a diversi gruppi e ho avuto molte soddisfazioni.
IV: Qual’è la tua specialità?
Del Duca: Certamente la canzone napoletana classica, che cerco di interpretare anche con l’atmosfera e il carattere della mia città. Per questo mi sono utili anche altri interessi ed esperienze che ho sempre coltivato anche con passione come il teatro, la macchietta, le imitazioni. Quando salgo sul palco mi trasformo. Comunque del mio repertorio fanno parte anche le canzoni italiane classiche. L’amore più grande rimane però per me sempre l’opera.
IV: Più grande di quello per la musica napoletana?
Del Duca: Cantare l’opera è l’obiettivo che mi sono sempre preposto e sto lavorando per raggiungerlo. La musica napoletana invece mi accompagna da quando sono nato.
IV: Dove hai cantato negli ultimi tempi?
Del Duca: Le esperienze più importanti le ho fatte nel 2003 alla Nacht der Musik a Monaco e alla Musikschule di Landshut. Nel 2004 al Parktheater di Göggingen e alla Stadthalle di Germering. Questi concerti hanno riscosso molto successo e ora siamo stati invitati a ripeterli e c’è molta attesa.
IV: Che cosa ne pensi della canzone napoletana moderna?
Del Duca: È un’altra cosa. Si tratta di un mondo nuovo, diverso, che secondo me non rappresenta la Napoli della canzone classica. Anzi la musica che propongono alcuni cantanti “neomelodici“ è un affronto a quella antica della quale non ha l’anima. Il cantante napoletano deve non solo essere bravo, ma deve anche conoscere la tradizione napoletana e deve avere un pubblico che lo apprezza. Per questo mi piacciono cantanti come Edoardo Bennato, Pino Daniele e De Crescenzo. Pavarotti dice che è più difficile cantare una canzone napoletana che un’aria d’opera.
IV: I tuoi prossimi concerti?
Del Duca: Il 18 novembre saremo di nuovo a Germering nella Orlandosaal, questa volta con il coro di 30 voci dell’Istituto Italiano di Cultura e l’orchestra di mandolini Vivaldi di Karlsfeld sotto la direzione del maestro Matthias Utz. Inoltre siamo stati inseriti nel programma 2005-2006 al Parktheater di Göggingen dove parteciperò insieme al gruppo Ensamble Canta Napoli e al gruppo Jazz Napoli. Prossimamente uscirà il mio primo CD dal titolo Recitativo Napoletano.
(2005/4 pg 12)