Egle Maguolo-Wenzel
B.D.: Sarebbero interessati a parlare con gli italiani, purtroppo però, i soci di nazionalità italiana sono una minoranza quasi trascurabile.
IV: Come mai questo poco successo tra gli italiani? Sono gli italiani poco interessati ad avererapporti con i tedeschi?
B.D.: In base alle mie esperienze, posso dire che sono ancora pochi gli italiani che padroneggiano la lingua tedesca, e questo li porta a preferire i contatti con i connazionali.
IV: Ma nell’associazione si parla solo tedesco?
B.D.: Nelle assemblee il tedesco è la lingua ufficiale, una volta al mese abbiamo un incontro in lingua italiana e l’interesse per la lingua italiana è grande, tant’è vero che quest’anno abbiamo organizzato per la seconda volta un corso di lingua italiana in Italia.
IV: Tu gestisci anche l’Associazione Emiliano-Romagnoli, che ruolo svolge oggi un’associazione regionale all’estero?
B.D.: Il ruolo di un’associazione regionale non è più quello di creare un angolino di Italia per emigrati che soffrono di nostalgie, ma quello di diventare veramente una risorsa per la regione di provenienza
IV: Tu sei anche presidente del collegio dei revisori dei conti del COMITES. Questa funzione ti ha sicuramente dato la possibilità di farti un’opinione basata su conoscenze da ”insider” e nello stesso tempo obiettiva di questo Comitato. Ce la puoi sintetizzare?
B.D.: Il mio parere come revisore si può leggere sui verbali di revisione, come presidente di un’associazione ho dovuto constatare che nel passato il Comitato ha trascurato uno dei suoi compiti principali e cioè quello di promuovere iniziative in vari campi in collaborazione con le associazioni. Ultimamente c’è stato un miglioramento, come ha dimostrato l’importante manifestazione organizzata a Germering dalla nostra associazione in collaborazione con il Comites, il Circolo dei Trentini nel Mondo ed il Circolo Sardo su Gennargentu. Speriamo che si prosegua per questa strada.
IV: Quali sono secondo te i motivi per cui finora questo Comitato non gode di molta popolarità tra gli italiani in Baviera?
B.D.: Il problema non è soltanto quello della Baviera, ma generale. Praticamente il Comites viene eletto quasi solamente da soci di associazioni, mentre la maggioranza degli italiani non sa nemmeno che esiste. E purtroppo il Comitato risulta poco rappresentativo e quindi poco popolare.
IV: Entro l’anno ci saranno le elezioni per il rinnovo del Comites. Anche se la partecipazione lascia molto a desiderare, non si può negare che le occasioni di eleggere i nostri rappresentanti non mancano: consigli comunali tedeschi e italiani, parlamenti tedeschi, italiani ed europei. Quale ruolo concreto può svolgere ancora il Comites in questo contesto?
B.D.: Il Comites è l’organismo che dovrebbe avere il contatto più diretto con la comunità italiana locale e quindi conoscerne con più precisione le necessità. Suo compito è quindi risolvere i problemi che sono alla sua portata e, per gli altri, farsi da portavoce verso le istituzioni competenti.
IV: I tuoi vari ruoli ti hanno portato certo molti amici e sostenitori. Ultimamente, però, sei stato anche oggetto di dure critiche, per esempio nella tua funzione di revisore dei conti del Comites...
B.D.: Vorrei chiarire che le critiche non sono state mosse solo a me, ma anche agli altri due revisori e solo da parte di alcuni componenti del Comites. Guarda caso, proprio da coloro a cui avevamo contestato rimborsi viaggi contrari alla legge e alle disposizioni del ministero.
I.: Che cosa motiva il tuo impegno nell’associazionismo e che cosa ti porta?
B.D.: Qui non esiste ancora, a differenza dei Paesi di vecchia emigrazione, una comunità italiana integrata in tutte le sue diverse componenti che abbia un ruolo importante nella vita culturale e sociale del Paese ospitante. Dare un contributo affinché questa comunità nasca è la motivazione principale del mio impegno nell’associazionismo. Dal punto di vista personale sono i contatti umani e il piacere di trovare nuove amicizie.
Ing. Bruno Diazzi: Arrivato a Monaco nel 1970 per fare due anni di esperienza alla Siemens. Ci è rimasto fino al
1996. Da allora si dedica con ancora maggior energia ad attività associazionistiche. È presidente dell’Ausländerbeirat di Germering, dell’Associazione Emiliano-Romagnoli, della Deutsch-italienische Gesellschaft e del collegio dei revisori dei conti del COMITES.
(INTERVenti 2003-2 pag 19)