Dettagli
Categoria: Varie
Pubblicato Lunedì, 16 Novembre 2015 17:40

Valeria

Il ricordo della nostra connazionale uccisa a Parigi nelle parole dei suoi genitori

Pasquale Episcopo

Monaco, 15.11.15.
Tra i morti di Parigi c’è anche Valeria Solesin, 28 anni, veneziana. Venerdì sera era col fidanzato e due amici all’ingresso del teatro Bataclan proprio nel momento dell’irruzione dei terroristi. Fidanzato e amici sono riusciti a salvarsi, lei no. Nella giornata di sabato era stata data per dispersa e ciò aveva alimentato la speranza che fosse ancora viva. Domenica mattina sono stati i suoi stessi genitori a dare la notizia, dopo averla appresa dal console italiano a Parigi. Lo hanno fatto in una breve intervista rilasciata ai giornalisti di Rainews24. 

Nell’intervista padre e madre consegnano agli intervistatori, e agli italiani tutti, un ricordo della figlia che è una lode estrema, lucida e pacata, dolce e commovente al tempo stesso. Una lode che colpisce per la grande compostezza nonostante l’immenso dolore che pur traspare. 

“Nostra figlia è morta” ha detto subito il padre. “Probabilmente venerdì. Poi il giorno dopo, siccome Valeria secondo l’unità di crisi non risultava negli elenchi, abbiamo sperato fino alla sera - vuoi continuare tu?” e qui Alberto Solesin, forse non sentendosela più di parlare, ha ceduto la parola alla moglie  “... quello che a me preme, anche a mio marito sicuramente, è un ricordo di nostra figlia che era una persona meravigliosa. Voi avrete letto la sua biografia, avete saputo di lei. Se questo ricordo può essere diffuso, questo, questo forse è l'unica cosa che ci preme da dire, perché tanto, voglio dire, quello che è successo verrà poi appurato, ci sarà modo di accertarlo. (...) Noi porteremo sempre nel cuore nostra figlia nel suo essere figlia e anche persona, cittadina, studiosa. Ecco potrei parlare delle mille sfaccettature, era una persona meravigliosa che ci mancherà molto, potrei dire che mancherà molto anche al suo paese. Persone così sono persone importanti. Sì, era un cervello in fuga, ed era simpatica e spiritosa". 

Quattro anni fa Valeria si era laureata in sociologia a Trento. Poi si era trasferita a Parigi per frequentare un dottorato di ricerca in demografia all’università della Sorbona. Da ragazza aveva fatto attività di volontariato partecipando a delle iniziative di Emergency. 

I genitori hanno raccontato che appena arrivata a Parigi aveva lavorato con i barboni della metropolitana, che voleva conoscere da vicino la nuova realtà, “voleva in qualche modo integrarsi in questa città, anche non tanto facile. Era una persona che voleva conoscere e aveva una grossa spinta etica e morale perché le cose andassero bene, perché funzionassero”. 

Come italiani che vivono all'estero comprendiamo le parole dei signori Solesin e ci uniamo al loro dolore. E, come per Valeria, esprimiamo cordoglio per tutte le vittime degli attentati di Parigi.

Joomla Plugin
Cookies make it easier for us to provide you with our services. With the usage of our services you permit us to use cookies.
More information Ok Decline