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Categoria: Salute
Pubblicato Mercoledì, 24 Novembre 2010 17:19

Tempo di influenza

 

L’influenza umana è meno pericolosa di quella dei polli?

Die “Vogelgrippe“ geistert durch die Medien und sorgt bei vielen Patienten für Angst und Schrecken. Die echte „Influenza“, die bislang weit gefährlicher ist, wird dagegen oft unterschätzt. Da das Virus häufig erst zum Jahreswechsel zu uns kommt, sollte die Impfung vor dem Auftreten der Grippe in der Bevölkerung, also im Dezember, abgeschlossen sein.
 
Stephan Guggenbichler

Da alcuni mesi i mass media diffondono ad ondate notizie più o meno allarmistiche riguardo nuovi focolai di influenza aviaria e ad ondate si discute sulla possibilità che essa venga trasmessa all’uomo e che si trasformi in una pandemia, cioè in una epidemia così diffusa da colpire un gran numero di persone in molti paesi.

L’influenza aviaria è una malattia virale dei volatili ben conosciuta da quasi cent’anni, ma gli scienziati temono che possa ripetersi quanto successe nel 1918, quando il virus si trasmise all’uomo provocando una “grande epidemia”, “la spagnola”. Il rischio che il virus si trasformi in virus “umano” sembra sia comunque minimo anche secondo fonti autorevoli.

L’influenza umana permane comunque una malattia grave con circa 15.000 decessi in Germania solo nel 2004 dovuti soprattutto alle complicazioni. Nel periodo autunnale e invernale
gli studi medici sono affollati da malati affetti da raffreddore, mal di gola, malessere generale, tosse e a volte con febbre fino ai 38°C. Si tratta di pazienti con infezioni delle vie aeree superiori di origine batterica o virale parainfluenzale. Tali casi devono esser distinti dalla influenza vera e propria (Grippe in tedesco) che è invece caratterizzata da una serie di disturbi tipici ed intensi come la febbre alta, di solito sopra i 38.5 fino a 39-40°C, insorta improvvisamente (a ciel sereno) con forti dolori muscolari e agli arti, notevole spossatezza, mal di gola e tosse secca stizzosa senza escreato.
Il contagio avviene per via aerea per mezzo di goccioline di saliva emesse nell’aria dalle persone infette. È necessario distinguere questa malattia dalle banali infezioni delle vie aeree superiori molto più frequenti dell’influenza, come il raffreddore, la faringite o la tracheite.
La pericolosità dell’influenza consiste nel fatto che essa può colpire persone debilitate da malattie croniche come malattie del cuore e dei reni, diabete e bronchiti croniche: tutte condizioni che aumentano la vulnerabilità individuale e comportano un abbassamento delle difese immunitarie dell’organismo. Se il virus colpisce tali individui esso può facilmente portare a severe complicazioni come polmoniti, otiti e, a volte, mio pericarditi (l’infezione da parte del virus del cuore e dei tessuti limitrofi), tutte malattie che possono provocare gravi menomazioni fino alla morte. La prevenzione migliore consiste nella vaccinazione che va fatta all’inizio della stagione fredda. Nello scorso autunno ci sono stati però problemi di reperibilità del vaccino in farmacia
che per alcuni periodi non è stato disponibile. Il vaccino, che viene somministrato con una normale iniezione, si consiglia a tutte le persone al di sopra dei 60 anni e a persone e bambini che soffrono di malattie croniche e con un sistema immunitario debilitato.
Da qualche anno sono inoltre a disposizione medicine che devono essere prese nell’arco delle prime 48 ore dall’inizio dell’influenza e possono migliorarne il decorso. Si tratta di farmaci che inibiscono l’attecchimento del virus sulle cellule del corpo umano e possono rallentare la diffusione del virus nel nostro organismo e, di conseguenza, mitigare il decorso della malattia. Secondo uno studio recente tali farmaci riducono statisticamente di un giorno e mezzo l’incapacità al lavoro nonché la mortalità e l’uso degli antibiotici. Importante comunque rimane la visita medica che deve confermare la diagnosi ed eventualmente, se ancora in tempo, raccomandare tali nuovi farmaci. Le persone infette devono seguire alcune misure terapeutiche: in particolare si consiglia di stare per qualche giorno a riposo fisico. L’assunzione di liquidi e bevande calde è essenziale, la dieta dovrebbe essere leggera e soprattutto liquida (minestrine, pollame o altre carni bollite).

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