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Categoria: Gastronomia
Pubblicato Martedì, 27 Febbraio 2024 14:55

Bettona capitale dell’olio extravergine di oliva in Umbria 

Nicoletta Curradi

Firenze, 26 febbraio 2024.
L’Umbria è celebre per essere una delle regioni italiane più vocate all’olivicoltura. Basta osservare i suoi paesaggi verdeggianti per capire che in questa terra la coltivazione dell’ulivo vanta origini molto antiche, come testimoniato dalle numerose piante secolari, tra cui l’olivo di sant’Emiliano a Trevi stimato intorno ai 1700 anni di età.

I primi a praticare la coltivazione in questa terra furono gli Etruschi e molte città umbre che gravitavano nell’orbita dell’antica Etruria prosperarono proprio grazie alla produzione dell’olio.

Poi ci furono i Romani, che apprezzavano molto l’olio umbro per le sue particolari caratteristiche organolettiche, tanto che iniziarono vere e proprie esportazioni lungo il fiume Tevere verso Roma.

Nel I secolo d.C. la produzione di olio in Italia diminuì a causa della concorrenza a basso costo degli oli provenienti dalla Spagna e dell’Africa. Nel Medioevo le grandi congregazioni religiose ripresero l’olivicoltura e a partire dal 1400 un decreto obbligò gli agricoltori a impiantare e innestare annualmente una quota di olivi. Nel XVI e XVII secolo si manifestò un crescente interesse per la coltura. Ma è nel 1800, grazie allo Stato Pontificio, che si ha un grande aumento della coltivazione dell’olivo.

Venendo ai giorni nostri, l’Associazione Strada Olio DOP Umbria  presieduta da Paolo Morbidoni, dal 2004,senza scopo di lucro, si occupa della valorizzazione e promozione del territorio ad alta vocazione olivicola della regione. 

L’anteprima olio DOP, giunta alla terza edizione, ha avuto nei giorni scorsi come location Bettona, delizioso borgo di origine etrusca, costruito sulle sponde orientali del Tevere su un colle ricoperto di ulivi. Gli Etruschi la chiamarono Vetumna, cioè “Paese degli Antichi”, ma dopo la conquista romana nel 90 a.C. fu ribattezzata Vettona. Il suo aspetto è quello tipico dei borghi medievali, ma con tracce antiche come tratti di mura etrusche incastonati nella cinta muraria medievale. È la storia che si respira qui tra i vicoli, i palazzi, le chiese e i conventi, i lavori all’uncinetto che decorano tutto il paese.

La Chiesa di Santa Maria Maggiore del XIII secolo ospita una cappella in stile gotico dedicata a Santa Rita. Secondo la leggenda fu edificata dove avvenne un miracolo di San Crispolto, patrono di Bettona, a cui è dedicata un’altra chiesa dell’VIII secolo che conserva le reliquie del Santo. 

L’Oratorio di Sant’Andrea conserva uno splendido affresco della scuola di Giotto raffigurante la Passione di Cristo. Nel Palazzetto del Podestà del 1371 si trovano la pinacoteca Comunale e il Museo della Città.

La campagna olearia 2023 della Dop Umbria si è consolidata rispetto alle annate precedenti, con una superficie olivata in controllo pari a 6.969 ettari, un numero complessivo di 1.183 olivicoltori e una filiera comprendente anche 113 frantoiani, 112 confezionatori e 4 intermediari. I dati produttivi indicano come le olive umbre molite destinate a DOP Umbria siano state, nella campagna olearia 2023, quasi 4.220 tonnellate, generando in frantoio circa 686.000 litri con un dato quantitativo di olio potenzialmente certificabile che, pur in lieve flessione rispetto all’annata precedente, consente di soddisfare le richieste di mercato con quantitativi ben superiori rispetto a quelli da record della campagna 2020.

Già a fine gennaio 2024 sono stati certificati circa 225.000 litri di DOP Umbria, confermando il trend dell’annata 2022. Le peculiarità di questa annata rappresentano un elemento di grande attenzione per il mercato degli oli EVO di qualità tutelata capace di destare interesse per l’oro verde della regione Umbria.

In Umbria l’oleoturismo esiste da molti anni, ma è importante restituire valore all’olio, prodotto che, spesso, è stato considerato un complemento. 

Ci sono tutte le condizioni oggi per valorizzare l’olio e restituirgli il protagonismo che merita. Per questo sono stati ideati itinerari specifici che uniscono paesaggio olivato, arte e enogastronomia. Molto interessante è il tour del Moraiolo (la cultivar più diffusa qui) nei Colli Assisi – Spoleto e dei siti UNESCO. La proposta comprende la visita, nella Chiesa di Santa Maria Maggiore, della Cappella Baglioni, commissionata nel 1500 da Troilo Baglioni a Bernardino di Betto detto il Pinturicchio (1452 -1513). È interamente decorata ad affresco dall’artista, a partire dalle vele della volta con le sibille sedute in trono; alla parete sinistra l’Annunciazione con autoritratto e firma dell’artista. Alla parete di fondo, Adorazione dei pastori e arrivo dei Magi, alla parete destra Disputa tra i dottori nel Tempio.

A Trevi ecco il Museo dell’Olio e della civiltà dell’Olivo che conserva reperti archeologici, una pinacoteca e strumenti dell’olivicoltura. 

Il santuario della Madonna delle Lacrime fu edificato dopo il miracolo del 1485, quando l’immagine di una Madonna con Bambino sulla facciata della casa di un cittadino trevano venne vista piangere lacrime di sangue. 

La cappella Valenti fu affrescata dal Perugino all’età di 76 anni, nel 1522, con una bellissima Adorazione dei Magi, i Ss. Pietro e Paolo, l’Annunciazione.  

Una panoramica passeggiata tra gli oliveti conduce all’olivo secolare di Sant’Emiliano. 

I siti Patrimonio Mondiale dell’Umanità sono: Assisi, esempio unico di città-santuario perfettamente inserita nello scenario naturale, con lo straordinario complesso architettonico della Basilica di San Francesco e gli altri siti francescani. A Campello sul Clitunno il Tempietto del Clitunno e a Spoleto la Basilica di San Salvatore sono due notevoli testimonianze di arte longobarda inserite nel sito seriale UNESCO “I Longobardi in Italia: i luoghi del potere”.

 

www.stradaoliodopumbria.it

 

 

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