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27 sulla ruota di Monaco

I napoletani, che da ogni evento importante o sogno evincono un numero da giocare al lotto, in questo periodo dovrebbero giocare il 27, visto che a fine novembre ha aperto il 27° punto vendita EATALY

Nazzarena Barni

Monaco, 7 dicembre 2015
Se si escludono quelli presenti in territorio nazionale, il primo in Europa, se vogliamo considerare Eataly Istanbul (aperto nel 2014) più oriente che occidente. 
Con l’apertura di Eataly a Monaco di Baviera, la Schrannenhalle nei pressi del Viktualienmarkt è adesso un avamposto della gastronomia e dell’arte di vivere tipicamente italiana e il giorno dell’inaugurazione, ll 26 novembre, più di quattromila persone non si sono lasciate sfuggire l’occasione, di vedere, toccare, provare, gustare…

Un enorme successo di vendita e di consenso. In ogni angolo dei 4.600 metri quadri si sentivano parlare i visitatori più italiano che tedesco, o perché italiani residenti a Monaco e dintorni, o perché tedeschi che, conoscendo l’italiano - e sono molto più di quanti pensiamo che siano * - erano ben contenti di poter sfoggiare le loro conoscenze, ordinando ai punti ristoro o intrattenendosi con il personale, mentre la bassa percentuale di dialetto bavarese udibile, a onor del vero c’erano anche molti dei suoi difensori, rispecchiava la politica di km 0 che Eataly, quando è ragionevole attuarla, persegue. Infatti la sezione Mercato Frutta e Verdure si presenta in buona parte con prodotti di fornitori della zona, scelta lungimirante e ragionevole.

Pur volendo essere campanilisti che senso avrebbe trasportare in aereo o con grossi automezzi insalata o carote dall’Italia, quando questi prodotti sono offerti dalla campagna tedesca? Naturalmente per prodotti tipici e unici, come il tartufo o il radicchio trevisano, il lungo viaggio conserva un senso e si giustifica da sé. Mi sono mancate però le puntarelle… che certamente Eataly Ostiense ha in sortimento.

Il rovescio della medaglia può essere che Eataly, con la sua apertura, metta in difficoltà altre attività commerciali collegate al binomio Cibo-Italianità. Al momento sembra che i venditori del vicino Viktualienmarkt non vedano Eataly come una pericolosa concorrenza, bensì come un ulteriore punto di attrazione che aumenta la godibilità della zona. Per quanto concerne i grossi nomi della distribuzione gastronomica italiana a Monaco come a Pasing, intorno ai mercati generali di Thalkirchen o nel Euro-Industriepark nella Ingolstädter Strasse, che erano fino a ora i grossi punti di riferimento come fornitori anche al dettaglio di specialità italiane, rimane ancora da stabilire se ne risentiranno. La città è grande e i loro clienti sono i sempre piu numerosi tedeschi che in cucina e nella scelta di ristoranti mostrano una spiccata preferenza per il nostro modo di mangiare, e naturalmente gli italiani, che non riescono a dimenticare quanto è buona la cucina di mamma.

Così si intraprendono veri e propri viaggi se, come me, vivono al di fuori della città. Forse 25-30 km di distanza non è tantissimo, in questa era di alta mobilità, ma significano pur sempre un viaggio di quasi tre ore fra andata e ritorno nello snervante traffico dei ring cittadini, senza contare il tempo per l’acquisto, che si dilata e espande perchè noi italiani, quando compriamo il cibo, amiamo guardare, toccare, comparare, al banco dei formaggi e salumi magari provare, senza fretta, con piacere, perchè il piacere della tavola comincia con il piacere della scelta degli ingredienti. Io mi costringo a questo tour de force perché sia i miei amici tedeschi, se invitati a cena, che i partecipanti ai miei corsi di cucina regionale, si apettano un menù con prodotti tipicamente italiani, per cui, noblesse oblige, sono sempre alla ricerca di ‘nduja, fregola , pane guttiau, vernaccia di Oristano o Franciacorta zero dosage, quest’ultimo sia per motivi di gusto che di peso (il mio), prodotti così di nicchia, che li trovo con difficoltà nei negozi di delicatezze italiane.

Ora spero che la mia affannosa e spesso infruttuosa ricerca abbia una fine. Infatti bisogna dare merito a Eataly, che si presenta con una offerta grandiosamente ampia di eccellenze regionali: non solo si trovano molti prelibati prodotti tipici, ma mi sono deliziata nel trovare in offerta anche la salama da sugo, specialità ferrarese, che SI DEVE provare almeno una volta nella vita!

Uno dei punti forti di Eataly è la possibilità non solo di fare la spesa in fretta e furia arrivando in metropolitana, per poi correre a casa a cucinare, bensì quella di favorire e incoraggiare la già descritta inclinazione tipicamente mediterranea di vivere il mercato e l’acquisto di vettovaglie con la scambio di quattro chiacchere con conoscenti, incontrati per caso o di vecchia data, sorseggiando un bicchiere di vino e mangiando qualche stuzzichino. A questo si aggiunge una dettagliata e esauriente informazione su alimenti e bevande e la possibilità di provare prodotti che ancora non si conoscevano. Certo si corre il rischio di comprarli anche se non erano sulla propria lista della spesa, cosa non sempre proficua per la borsa, ma certamente per un certo tipo di benessere spiritual-materiale.

E non dimentichiamo il sacro rito dell’aperitivo o la degustazione di vini al piano inferiore della struttura, dove è anche possibile più prosaicamente riempire bottiglie da due litri di vino sfuso, come cortese o barbera. (Chi si ricorda ancora I piccoli e scuri negozietti di vini e oli, presenti in ogni quartiere popolare, che odoravano di mosto e di cantina, dove si andavano a riempire con vino di botte fiaschi e bottiglie?)

Insomma la socializzazione come la viviamo noi italiani, o come almeno viene descritta dalla tipologia classica.

Per concludere, l’apertura di Eataly a Monaco rappresenta per i tedeschi una possibilità in più di respirare un po’ di di atmosfera italiana e per quanto si possa spendere per cibo e bevande, è una alternativa piu economica di un fine settimana di emergenza al lago di Garda solo per respirare un po’ di Italia. Andando in auto non si eviterà il traffico cittadino (Eataly è fornito però di un ampio parcheggio con entrata dalla Prälat Zistl Straße), ma si risparmieranno le storiche code da Garmisch al Brennero.

Cosa significa invece Eataly a Monaco per noi italiani? Un modo per temporeggiare. Quando saremo presi dalla nostalgia di casa potremo rifugiarci da Eataly e ci sentiremo un po’ meno lontani dall’Italia.

Perciò, in buona lingua italiana: Eataly a Monaco? Finalmente!

I Napoletani, invece, direbbero:”Assa ‘a fa’…!” **

 

 

*Attenti ai commenti a voce alta su persone a noi vicine. Molto più spesso di quanto crediamo i tedeschi, e i bavaresi in particolare, hanno studiato o capiscono la nostra lingua e capita che rispondano a tono, quando. convinti di essere protetti dal manto della incomprensione linguistica, ci lasciamo andare a commenti o critiche sui nostri vicini teutonici seduti accanto al nostro tavolino.

**" 'assa 'a fa` 'a Madonna", lasciamo fare alla Madonna, affidiamoci al suo volere. 
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