Franco Casadidio
INTERVenti (IV): Architetto Dejori, come si misura il consumo di un edificio?
Michael Dejori (MD): L’indice HWB (”Heizwärmebedarf“) determina il fabbisogno energetico di una costruzione: indica quanti Watt all’anno necessita una costruzione per metro quadrato di superficie di base [W/m2a]. All’incirca 10W corrispondono a un litro di gasolio. Se dunque viene eretta una costruzione secondo la regolamentazione ufficiale (legge n. 10/91 – vedi nota *) si tratterà di una costruzione che per m2 all’anno necessita di 70 Watt al massimo. Al confronto con altri stati europei siamo purtroppo indietro di anni: Austria e Germania realizzano costruzioni pubbliche con un massimo di 30W/m2 a e qui le case a risparmio energetico o “passive” spuntano come funghi ovunque, da anni. Di tutto questo in Italia ci sono purtroppo finora solo (troppo) pochi esempi. Di significato fondamentale sono volontà pubblica, impegno privato e consapevolezza generale di trattare tutte le risorse in modo consapevole,ò vantare non poche costruzioni, nuove o ristrutturate, pubbliche o private, pienamente aderenti alle normative nazionali e europee in materia di risparmio energetico.
IV: Quali sono i fattori che influenzano maggiormente i consumi di un edificio?
economico e duraturo: la provincia di Bolzano è sicuramente quella più all’avanguardia in Italia e pu
MD: A) La parte di costruzione trasparente: vetrate fisse e finestre sono sempre le parti di costruzione energeticamente “peggiori”. Il vetro isolante migliore e più caro è pur sempre quattro volte peggiore di un muro di facciata isolato in maniera mediocre. Importante è la grandezza, il numero e la posizione dei singoli vetri. B) Le parti di costruzione opaca: la parte esterna della costruzione viene a trovarsi in contatto con l’esterno in modo orizzontale o verticale, con l’aria (pareti, tetto) o con la terra (basamento). Il progresso tecnico non ci ha procurato solo computer e cellulare, ma anche i migliori materiali isolanti da utilizzare in diverse situazioni di necessità; determinante in questo senso è non solo l’isolamento calorico, ma – soprattutto alle nostre latitudini – lo sfasamento termico che viene spesso sottovalutato! Questo indica il tempo che impiega l’energia ad oltrepassare l’isolamento calorico. Più è leggero l’isolamento (= peso specifico basso) e più velocemente passa l’energia: per questo la temperatura interna si alza così tanto sotto un tetto isolato con EPS (Expan dierter Polystyrol- Hartschaum o polistirolo espanso) già solo dopo cinque ore, perché lo sfasamento
termico di questo materiale è troppo basso. C) ventilazione ed aerazione controllata: importante non è solo un corretto isolamento ma anche una corretta ventilazione con un sistema meccanico di ricambio dell’aria; da una parte viene immessa continuamente aria fresca, dall’altra – grazie al recupero calorico – non c’è dispendio energetico.
(2010-1 pg 13)