Come fare un’intervista
- Scegliere preventivamente il tema da trattare (concordarlo con Gianni e/o Simona)
- Le domande:
Preparare una scaletta di sette - otto domande scritte da tenere sott’occhio durante l’intervista. Le domande debbono essere formulate in maniera "aperta" per evitare risposte troppo immediate tipo "sí" o "no".
Se il personaggio è poco conosciuto si può cominciare con una domanda per presentarsi. Alternativamente si può preparare una scheda con i dati più importanti dell'intervistato.
Le domande debbono far capire il motivo dell'intervista, perché il personaggio viene presentato.
- Munirsi di un piccolo registratore (non dovete comprarlo, spesso anche i cellulari ne hanno uno incorporato)
- Soprattutto se l’intervistato non è abituato ad apparire su giornali e quant’altro, chiedere sempre e gentilmente se è possibile registrare la sua voce e specificare che questo è fatto soltanto per non dimenticare i contenuti, per cui può sentirsi libero di fare errori o parlare in dialetto eccetera…
- Importante: Cercate di non superare la mezz'ora di di registrazione! L’ideale sono 20 minuti di registrazione (circa due pagine trascritte)
Per questo è importante preparare le tematiche e le domande prima per conto proprio: in questo modo sarà più difficile sgarrare con i tempi o andare fuori tema
Tutto queste serve soprattutto all’intervistatore: a casa avrà molto meno lavoro di sbobinatura da fare e se l’intervista è stata ben strutturata, non dovrà saltare avanti e indietro o riascoltarla innumerevoli volte
L'intervistato ha sempre il diritto di voler rivedere l'intervista prima di essere pubblicata definitivamente. Per evitare problemi non poco frequenti NON passerete la bozza ma solo la redazione (Gianni o Simona) avvertirà l'intervistato, che l'articolo si trova già in versione definitiva sul sito web con formattazione completata, anche se non ancora raggiungibile pubblicamente. In questo modo sarà possibile correggere imprecisioni o errori di contenuto.
É SCONSIGLIABILE permettere all’intervistato di correggere la bozza del vostro articolo
Questo per diversi motivi:
1- Se gli viene permesso questo, istintivamente cercherà il “pelo nell’uovo”, oppure aggiungerà informazioni su di lui che dalla sua prospettiva sono importanti, ma dal punto di vista di un giornale e anche del lettore no… e quando il cambiamento è fatto, poi è difficile/imbarazzante tornare indietro…
2- I “giornalisti” siete voi. I professionisti dell’espressione scritta siete voi. E’ poco professionale fare correggere o modificare il vostro testo dall’intervistato.
3- Inviare il testo all’intervistato e aspettare che lui l’abbia rivisto significa inoltre allungare i tempi di redazione, a volte inutilmente.
4- la redazione penserà ad informare l'intervistato che l'articolo è pronto e può guardarselo sul sito web prima di essere pubblicato.
NOTA: Spesso per evitare questa situazione è sufficiente farsi vedere consapevoli di quello che si sta facendo e molto semplicemente non proporre all’intervistato di fare eventuali modifiche.
Ricordatevi che nella maggior parte dei casi all’intervistato non viene neanche in mente una possibilità del genere se non gliela diciamo noi…
L'intervistato ha sempre la possibilità di ritirare la sua intervista se per lui inaccettabile.
L’importante, insomma, è avere ben presente che non dovrebbe essere il modo consueto di operare.
D’altro canto, è essenziale da parte dell’intervistatore tenere ben presente le regole fondamentali sulla privacy:
- Se durante la registrazione l’intervistato si lascia andare a commenti personali, politici, religiosi o quant’altro che non c’entrano con le tematiche previste, è chiaro che non devono essere riportate.
- Lo stesso vale se l’intervistato chiede esplicitamente di non riportare un discorso appena fatto.
- Nel caso in cui vogliate fare delle foto (istruzione su come fare le foto??), chiedere sempre il consenso.
Puntualità e rapidità
Sono due punti da non sottovalutare nel lavoro di redazione.
Per pianificare un calendario mensile degli articoli, è utile che i collaboratori tengano presente questi due punti.
Puntualità: se un collaboratore propone di propria volontà un tema su cui scrivere, oppure se gli viene proposto un tema e lui accetta, allora deve farlo entro i tempi concordati. Se cambia idea, non ha più tempo o deve posticiparlo va benissimo, purché avverta Gianni o Simona. ----?Accettare un incarico e poi dimenticarsene o dileguarsi senza avvertire la redazione ha delle conseguenze sulla “tabella di marcia” (esempio, sito web non aggiornato per un mese intero…).
Rapidità: questa è valida soprattutto per recensioni di eventi o interviste. La notizia deve essere il più possibile attuale, quindi, se scrivete una recensione di un film nuovo, questo dovrà ancora essere proiettato al cinema, se scrivete di uno spettacolo teatrale, dovrà essere ancora nei teatri, oppure (nel caso si voglia scrivere un resoconto sul successo di uno spettacolo) essersi concluso da poco (massimo da un paio di settimane). Non ha senso scrivere di una mostra conclusasi quattro mesi fa…
Anche per questi motivi è utile scrivere l’essenziale, non dilungarsi, altrimenti il piacere della scrittura diventa un dovere che si aggiunge agli altri obblighi quotidiani, un dente da togliersi.