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Tutta una vita dedicata ai problemi sociali e al pacifismo

Intervista con Elfi Padovan, candidata per il partito dei “Die Linke” per le elezioni comunali di Monaco di Baviera.

Monaco, 20 gennaio 2014.

(gm) INTERVenti (IV): Elfi Padovan, ti sei candidata nella lista dei "Die Linke" per le elezioni comunali della circoscrizione di Monaco. Raccontaci qualcosa di te.
Elfi Padovan (EP): Sono nata tedesca settant'anni fa, ma da circa cinquant’anni anni ho anche il passaporto italiano. Amo molto la mia seconda patria, dove ho potuto imparare tanto. Per esempio, l’amore per i bambini ed il rispetto per gli anziani, il senso di umanità e l’amore per la vita - tante cose nelle quali la Germania è molto più debole dell’Italia. L’ordine e le regole non sono tutto nella vita. Sono stata sposata con un italiano a lungo tempo, ho due figli e due nipotini.
Ho studiato arte all’Università di Monaco e ho amato molto il mio lavoro come insegnante di educazione artistica. Proprio per i nipotini mi sento in obbligo di impegnarmi per un mondo più giusto e più pacifico. Ho rimproverato i miei genitori perché nel periodo più buio della Germania essi non avevano fatto alcuna protesta. Però... che mondo consegniamo noi ai giovani?

IV: Sei stata per diversi anni attiva nel direttivo del tuo partito e di te sono note le tue azioni a favore del pacifismo. Parlaci brevemente della tua carriera politica.
EP: Già quarant’anni fa mi sono impegnata nel Circolo Rinascita. Andavamo a portare i volantini nei Wohnheim (abitazioni dove vivevano gli emigrati, ndr) incontrando gli italiani della prima immigrazione che vivevano ancora in quattro in una stanza con letti a castello: un incubo! Perché non hanno portato le fabbriche dagli uomini?
Io, che sono nata durante la guerra, odio la guerra come il male più grande dell’umanità e mi sono sempre impegnata per la pace. Questo pacifismo mi ha portato a militare nel partito dei "Die Linke", l’unico partito tedesco che detesta il metodo della guerra e che si impegna per risolvere i conflitti con metodi civili che sono anche più efficaci a lungo termine. I compagni italiani un tempo sapevano benissimo che il capitalismo ha bisogno delle sue guerre, altrimenti non funziona, e conoscevano il collegamento tra le due cose. Secondo me Berlusconi è riuscito a insabbiare molto questa verità e ci è voluto un nuovo Papa a ricordarci che il capitalismo uccide.
Anche per quanto riguarda l'ecologia e la tutela dell'ambiente siamo incoscienti a non intraprendere i provvedimenti che sarebbero necessari e continuiamo come se avessimo un secondo mondo di riserva. Solo superando il capitalismo forse arriveremo a un mondo che potrebbe ancora salvarsi.
Quando sei anni fa è nato il partito de "Die Linke" (in seguito delle misure antisociali del cancelliere Schröder) mi sono impegnata qui con tutte le mie forze e riposto qui le mie speranze. Collaboriamo anche a livello europeo proponendo un’Europa per gli uomini e non per il profitto.

IV: Nel programma del tuo partito ci sono punti che riguardano gli italiani, specialmente per quanto riguarda la nuova emigrazione?
EP: Certo, noi ci aspettiamo che tutti coloro che vivono qui in Germania possono anche votare e decidere come vengono spese le tasse versate qui!
il partito "Die Lunke" ritiene che la doppia cittadinanza debba essere concessa a tutti coloro che la richiedono.Vogliamo combattere la povertà e non i poveri e ripartire la ricchezza in maniera equa: le abitazioni debbono essere alla portata di tutti anche per i connazionali italiani, così come un’assistenza sanitaria indipendente dal portafoglio. 
Per il lavoro e per l’economia deve valere: la persona prima del profitto. Questo principio non vale solamente a livello comunale, ma anche a livello europeo: costruiamo assieme un’Europa degli uomini e non soltanto del profitto.

IV: Ancora una domanda. È vero che chi fa attivita politica non va mai in pensione?
È vero! Proprio perché il tempo stringe non ci penso neanche.

 

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