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Categoria: Varie
Pubblicato Giovedì, 13 Febbraio 2014 18:10

Per un maggiore peso politico degli italiani a Monaco di Baviera

Intervista a Walter Tagliabue, candidato per un comitato di quartiere alle prossime elezioni comunali bavaresi.

Monaco, 13 febbraio 2014.

(gm) INTERVenti (IV): Walter Tagliabue, ti presenti nella lista dell'SPD come candidato per il comitato di quartiere (Bezirksausschuss) di Bogenhausen a Monaco. Da quanto tempo vivi e che cosa fai nel capoluogo bavarese, e da quale parte dell’Italia sei originario?
Walter Tagliabue (WT): Vivo da venti anni a Monaco di Baviera e sono impiegato presso la Bayerische Landesbank (Banca dello Stato di Baviera ndr).
Sono nato nel 1951 a Limbiate Milano, una zona tra Milano e Como definita sociologicamente come “città infinita”. Un susseguirsi di case, capannoni, centri commerciali senza percepibili interruzioni di continuità. Per questo non soffro di particolare malinconia.
Forse anche per questa “distanza emotiva “ ho acquisito la doppia cittadinanza.Una cittadinanza aggiuntiva che mi ha orientato di più verso la politica tedesca.
Non è stata una fuga dalle desolanti vicende italiane, bensì un allargamento dei miei interessi.

IV: Il tuo impegno nella città non è nuovo, quali esperienze hai raccolto durante la tua attività politica?
WT: Dopo aver acquisito otto anni fa la cittadinanza tedesca mi sono trovato ad interessarmi di più ai temi politici tedeschi che non a quelli italiani. Mi sono pertanto sentito in dovere di iscrivermi qualche anno fa alla SPD e di fare politica a livello locale, nel mio Ortsverein (sezione di partito ndr). 
Nelle discussioni in sezione con chi attualmente ricopre ruoli di rappresentanza a vari livelli, ho imparato a conoscere la mia città, ma anche a riconoscerne le sue contraddizioni, nascoste dal clima disteso e apparentemente senza conflitti che a prima vista caratterizza Monaco.
La giusta richiesta, per esempio, di un salario minimo di Euro 8,50 l’ora, può non essere sufficiente per garantire una vita dignitosa in una città cara come la nostra. Da qui nasce la necessità che lo standard dei servizi sia accessibile a tutta la popolazione.
Una delle esperienze più interessanti è stata quella di dover cercare il consenso dei cittadini coinvolti da nuovi insediamenti abitativi. Vi erano (e vi saranno) resistenze iniziali per me comprensibili. Molti cittadini avevano investito parecchi soldi nelle loro abitazioni o pagavano degli affitti alti e non volevano che il loro standard abitativo venisse compromesso. Comprendere queste paura e dare delle risposte è stata un’esperienza importante per me.

IV: Quali sono le funzioni di un comitato di quartiere e di cosa, come italo-tedesco, hai intenzione di occuparti se verrai eletto, in particolare riguardo ai nostri connazionali? 
WT: Il Comitato di quartiere, “Bezirksausschuss”, è l’organo politico più vicino ai cittadini e fa da tramite con il Consiglio comunale. Informa sui bisogni del quartiere e cerca il consenso tra le parti sociali coinvolte nei processi di trasformazione urbanistica, delle sue infrastrutture viarie e della disponibilità dei servizi sociali che riguardano il quartiere stesso.
Non cerco il voto degli italiani, ma per la SPD che ha una sensibilità particolare per il problema degli stranieri. Mi rendo conto che occorre vigilare affinché le sempre latenti proteste anti-stranieri non trovino terreno fertile.Ritengo che bisogna evitare qualsiasi esaltazione nazionalistica o particolari privilegi etnici o di status quo. Dobbiamo anche noi italiani essere guardinghi per non scaricare sugli ultimi della società la colpa delle tensioni sociali in atto. Mi sforzo sempre e comunque di creare le condizioni affinché italiani - e non - abbiano peso politico nella nostra città.

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