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Categoria: Turismo
Pubblicato Mercoledì, 08 Dicembre 2010 20:02

La Sartiglia di Oristano

A caccia di una stella portafortuna

Die „Sartiglia“ ist eine faszinierende Faschingsveranstaltung in Sardinien. Das Schauspiel ist von Farben, Masken und Symbolen geprägt und blickt auf eine über fünfhundertjährige Tradition zurück.

Nazzarena Barni-Fritsch

La Sardegna è un’isola di straordinaria bellezza, cheoffre molto più di un clima mite e spiagge con acquetropicali. La sua storia e le sue tradizioni parlano di unpopolo fiero e sovrano in continua lotta per la sua autonomiae originale nelle sue tradizioni e nei suoi miti sortiper tramandare fatti storici, celebrare eventi religiosi orendere omaggio ai cicli delle stagioni e al ruolo dell’uomoin una natura primordiale. Tra le numerose festepopolari che si svolgono in questa regione una delle piùspettacolari e piene di colori è la Sartiglia che si celebra a Oristano.


La Sartiglia si svolge ormai da 500 anni con tutte le caratteristiche di un torneo equestre, simile a quelle che ancora si svolgono in alcune città d’Italia, come la “Quintana” di Foligno o la “Corsa del Saracino” di Arezzo. Voluta
probabilmente da Eleonora d’Arborea per commemorare la lotta contro l’invasore aragonese, si svolgeva e si svolge fin d’allora nell’ultima domenica e nell’ultimo martedì di Carnevale. È uno spettacolo straordinario per le evoluzioni dei cavalieri, per la ricchezza e bellezza di costumi e bardature, per la partecipazione della folla e per l’entusiasmo che la bravura dei cavalieri riesce a suscitare. Tra la Sartiglia della domenica e quella del martedì si celebra da alcuni anni la Sartiglietta, lo stesso tipo di torneo equestre riservato però a giovani cavallerizzi in età tra i sette e i diciassette anni che montano i cavallini della Giara, territorio dove vivono allo stato brado o semibrado i cavalli della razza più antica
presente in Sardegna. Quello che ospiti e visitatori non vedono è il lungo lavoro dei preparativi: si lavora per un anno per poter preparare la Sartiglia. I cavallerizzi provano e riprovano gli esercizi di abilità sui cavalli per la corsa delle Pariglie. Donne e ragazze intrecciano le multicolori rosette che decoreranno le bardature dei cavalli e i costumi dei loro uomini, il banditore e il maestro d’armi ripassano i testi che pronunceranno a memoria in antica lingua sarda. Tutto deve essere pronto per il giorno in cui rulleranno i tamburi e squilleranno le trombe. E “su Componidori”, il personaggio più importante apparirà in tutta la sua autorità e il suo splendore. La città di Oristano vive con grande amore e passione questa gara: commenti, partecipazione, entusiasmo e polemiche sono i fili che tessono la fitta trama che sostiene questa manifestazione. Per antica tradizione la Sartiglia viene organizzata da due confraternite, i Gremi, che hanno anche l’onore di scegliere il capocorsa della competizione, detto “su Componidori”, la figura più carismatica della giostra. La Sartiglia della domenica viene organizzata dal Gremio dei Contadini, sotto la protezione di San Giovanni Battista, quella del martedì dal Gremio dei Falegnami, sotto la protezione di San Giuseppe. Sono loro che il due febbraio, giorno della festa della Candelora, hanno preventivamente scelto il cavaliere che ritengono più degno a rappresentare la nobile figura di “su Componidori”. Questo personaggio indossa per tutto lo svolgimento del torneo una maschera dai caratteri vagamente androgini che gli nasconde il viso e gli concede un’aura di semidivinità. È lui che dirigerà la festa e che potrà prendere qualsiasi decisione sullo svolgimento del torneo. Sarà solo lui, o solo lei, a decidere quali tra i cavalieri potrà cimentarsi nella prova di abilità di cogliere al galoppo con la spada un anello a forma di stella. Sembra che sia proprio la parola anello a dare origine al nome Sartiglia, mentre altri propendono per la derivazione dalla parola latina sors (fortuna). Fortuna di cui ogni cavaliere ha veramente bisogno in questo giorno, a prescindere dalle sue capacità. Le fasi salienti della Sartiglia della domenica e quelle del martedì sono del tutto simili nelle loro fasi principali. Tutti i cavalieri partecipano ad ambedue le giornate, alla sfilata e alle corse delle Pariglie.
Ma per ciascuna giornata solo uno è “su Componidori”, attorniato e onorato dai suoi due cavalieri (su Secundu e su Terzu) e onorato da tutta la cittadinanza. Non tutti i cavalieri potranno cimentarsi al torneo, ma solo quelli a cui “su
Componidori”, nella sua saggezza o per suo capriccio, darà l’onore della spada. Il ruolo di “su Componidori” non è prerogativa esclusivamente maschile. Nel 1973 la Sartiglia ebbe come capocorsa per la prima volta una donna, Annadina Cozzoli, e quest’anno la storia si è ripetuta con Elisabetta Sechi, che ha rivestito con grande sicurezza il ruolo
di “su Componidori” e ha suscitato nel pubblico grande entusiasmo. Le amazzoni che prendono parte al torneoindossano le bellissime ma ingombranti gonne plissettate del costume tradizionale, e non sono seconde in nulla ai loro compagni.Anzi, quest’anno l’unico cavaliere che abbia centrato due volte la stella, la domenica e il martedì, è stata proprio una donna, Sonia Cadeddu. Solo nella corsa delle pariglie le amazzoni indossano i pantaloni, per non essere troppo impacciate dagli abiti durante le acrobazie.

SVOLGIMENTO DELLA FESTA
Il giorno della festa un araldo a cavallo annuncia per strade e piazze del centro storico il torneo cavalleresco che si svolgerà nel pomeriggio. Il maestro d’armi fa rivivere nel suo racconto alla folla gli avvenimenti che portarono alla istituzione della Sartiglia e offre a chi impersona Eleonora d’Arborea un cavallo bianco su cui la dama monterà dando avvio al corteo storico. Contemporaneamente, a mezzogiorno in punto, avviene nella sede del gremio la vestizione solenne di su Componidori.

VESTIZIONE
Il prescelto, da cavallerizzo, indossando gli antichi indumenti del suo ruolo e la maschera androgina, si trasformerà in su Componidori, non più uomo ma semidio. Ragazze in costume tradizionale, le Massaieddas, presiedute dalla Massaia manna, donna più anziana ed esperta nella cerimonia della vestizione, aiutano ad indossare i diversi indumenti. Squilli di trombe e rulli di tamburi sottolineano i vari momenti della cerimonia, che raggiunge il culmine nel momento in cui il cavaliere indossa la maschera, portando a termine la sua trasformazione in su Componidori. Alla maschera si aggiungono il velo ricamato, il cilindro nero e la camelia appuntata sul cuore, rossa per la domenica e rosa il martedì. Così come rossi o rosa e azzurri sono i nastri che contengono gli sbuffi della camicia. Al termine della vestizione su Componidori, ormai trasformato in divinità, viene fatto salire su un tavolo, e da qui, in solenne silenzio, sul suo cavallo bardato a festa. Per tutta la giornata non potrà più mettere piede a terra, solo alla sera, con la svestizione e levando la maschera, da figura soprannaturale diventerà nuovamente umano e potrà toccare il suolo. Al termine della cerimonia, il corteo, con in testa i tamburini e i trombettieri, seguito da su Componidori accompagnato dal suo Secondo, dal suo Terzo e da tutti gli altri cavalieri in formazione di pariglia (cioè tre cavalieri su tre cavalli affiancati) si dirige al percorso di gara. La Sartiglia si compone di due fasi distinte: la corsa alla stella e la corsa delle Pariglie.

LA CORSA ALLA STELLA
La corsa alla stella ha luogo nel cuore medievale della città. Un nastro verde regge una stella posizionata all’altezza di un uomo a cavallo. L’abilità consiste nel centrare l’anello della stella con una spada correndo a tutto galoppo. La gara è aperta ufficialmente da “su Componidori” e dal suo Secondo che incrociano per tre volte le spade sotto la stella, tenendo i cavalli al passo. Il primo a tentare la sorte è proprio “su Componidori", a cui seguono il suo Secondo ed il suo Terzo. Poi si potranno cimentare solo quei cavalieri ai quali su Componidori ha concesso l’onore della spada. La corsa si chiude dopo un paio d’ore con il tentativo di infilare nuovamente la stella con un bastone, “su Stoccu”, tentativo riservato solo a “su Componidori” e al suo Secondo. A chi sarà riuscito nel tentativo di cogliere il bersaglio spetta in premio una piccola spilla d’argento a forma distella e il tributo entusiasta della folla. Una folla che partecipa e soffre con il cavaliere, fischia se gli sembra che il suo galoppo sia troppo lento, sospira di delusione nel caso di mancato centro, urla di entusiasmo saltando in piedi all’unisono se la stella viene centrata, patisce e gioisce con e come i cavalieri. Se un partecipante, nelle due giornate della Sartiglia, centra due volte la stella, riceve una spilla d’oro. Il numero delle stelle colte è di buon auspicio per il futuro raccolto: più stelle verranno colte, più generosi saranno i campi. La corsa si chiude con un ultimo spettacolo, “sa Remada”: la galoppata di “su Componidori” sdraiato sulla schiena, che benedice la folla con lo scettro di viole mammole, che rappresenta l’incombente primavera.

LA CORSA DELLE PARIGLIE
La manifestazione della corsa delle Pariglie si svolge invece nella parte della città limitrofa alla parte medievale. Il percorso e´ ricoperto di sabbia e delimitato per motivi di sicurezza da numerose balle di fieno sui bordi della pista. Ogni pariglia, composta da tre cavalieri sui loro cavalli, prende il via da un portico, “su Brocciu”, e a galoppo sfrenato ricopre il percorso cimentandosi nelle spericolate acrobazie provate e riprovate per molti mesi. Ogni figura ha un suo nome particolare conosciuto dagli oristanesi “veraci” che la salutano per nome. 3 su 3: i tre cavalieri in piedi sui tre cavalli al galoppo. La piramide rovesciata: i due cavalieri esterni della pariglia che in piedi sorreggono il cavaliere di centro in verticale rovesciata sul cavallo. Il ponte volante: i due cavalieri esterni che sostengono il cavaliere di centro che si libra nell’aria e così via. C’è bisogno di grande coordinazione e intesa tra i cavalieri fra loro e con i loro cavalli. E serve anche molto coraggio, perché proprio come sembrano, le evoluzioni sono pericolose e succede anche che per troppo osare qualche cavaliere o l’intera pariglia cada rovinosamente a terra. Solo la pariglia di “su Componidori” si presenta senza esibirsi in acrobazie. L’incolumità di “su Componidori” è sacra e non può rischiare di porre piede a terra, perché perderebbe la sua aura di divinità. Al tramonto la corsa si conclude con l’ultima benedizione di “su Componidori” con lo scettro di violette mammole e con la sfilata di tutte le pariglie che accompagnano il capocorsa alla svestizione.

SVESTIZIONE
Smontato da cavallo direttamente sul tavolo, dove si trova il suo seggio/trono, gli vengono tolti la maschera e gli indumenti tipici del suo rango e “su Componidori” da essere semidivino ritorna umano. Si può vedere allora un viso stanco dal peso della maschera e dagli avvenimenti vissuti, ma gli occhi brillano di orgoglio ed eccitazione! Il capocorsa riceve come un re gli omaggi, gli abbracci, i baci di parenti, amici, cavalieri e ammiratori. Tutt’intorno le Massaieddas, le giovani in costume, offrono dolcetti sardi e vernaccia, si festeggia e si commentano gli eventi della giornata. Una cerimonia di ossequio che durerà alcune ore prima che la cena offerta dal gremio a tutti i partecipanti al torneo segni la chiusura di questa giornata. I cavalieri che sono riusciti a conquistare una stella la mostrano con un misto di orgoglio e naturalezza, girando fra conoscenti e pubblico. E la festa si conclude ufficialmente con il grido augurale: Attrus annus mellus, il prossimo anno andrà (ancora) meglio! Ma il brusio degli appassionati, i commenti sulla giornata, le manifestazioni di gioia durano tutta la notte. Una notte incredibilmente mite e luminosa per la stagione.

Informazioni utili: www.sartiglia.org
La provincia di Oristano è situata nel centro della Sardegna, sulla costa occidentale. Oristano è a un’ora di auto da Cagliari,
sede di porto e aeroporto, a 90 minuti dall’aeroporto di Alghero o dallo scalo portuale di Porto Torres e a circa due ore di
distanza in auto da Olbia. Nella regione di Oristano si svolge a “cavallo” del periodo della Sartriglia la manifestazione gastronomica: Isole del Gusto, percorsi di cultura e sapori nella provincia di Oristano. www.or-camcom.it
Assessorato al turismo: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.

(2010-2 pag 12)

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