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Categoria: Recensioni
Pubblicato Sabato, 20 Novembre 2010 20:27

La nuova mostra di Maria Cristina Picciolini

Dalle profondità del mare e della notte un albore verso il futuro

Die Künstlerin aus Orbetello - Toskana ist in der Kulturszene Münchens sehr präsent. Am liebsten stellt sie in ihren Werkenweibliche Figuren dar: „Die Rippe, die Adam der Eva schenkte, war vermutlich seine beste“. Frau Dr. Ilma Reho wird am 15. Februar ihre neue Ausstellung im Augustinum, Neufriedenheim, Stiftbogen 74, in München, eröffnen.

Andrea M. Jarach

Nata ad Orbetello e trapiantata da 9 anni a Monaco di Baviera, Maria Cristina Picciolini si è diplomata all’Accademia delle Belle Arti di Firenze, specializzandosi poi alla scuola steineriana. Oltre a coltivare la propria vocazione artistica, si dedica a divulgare le sue conoscenze di tecnica pittorica curando corsi sia in Italia che in Germania ed organizzando viaggi alla scoperta dei tesori d’arte della sua Regione. Ora presenta una mostra di 19 tele, quasi tutte acrilici di grosso formato, e 2 sculture in terracotta. Attraverso l’astrattismo ed il rigore degli equilibri geometrici, la sua pittura mira a dare volto ai sentimenti come - riprendendo proprio i titoli di alcune sue tele - la disperazione, riferita al crollo delle torri gemelle di New York, e poi la speranza che fa da contraltare, od ancora il labirinto dei pensieri. In quest’ultima tela, ad esempio, figure allacciate tra loro che raffigurano i pensieri, gravitano in una spirale ascendente che sottintende la mente umana, proprio mentre al centro della stessa si getta una nuova figura, un nuovo pensiero. Nei colori dominano per lo più le tonalità del blu scuro negli sfondi ad echeggiare le profondità del mare e della notte, con solo qualche concessione a degli sprazzi di rosso a significare la speranza, un albore verso il futuro. Le figure sono prevalentemente in argento ed oro per farne emergere la luce, per estrarne le forme dal buio in cui sono immerse. Nei suoi quadri ricorre la figura femminile, stilizzata, quasi mai con un volto definito; raramente invece la figura maschile. Una figura plastica di una donna - parafrasando i titoli di alcuni quadri in mostra – ammaliatrice come una sirena ed al contempo pronta a dare conforto. Secondo Maria Cristina Picciolini, il gentil sesso è il più tenace e - scherza semiseria - “la costola che Adamo ha dato ad Eva doveva essere la migliore”. Quanto alla scelta di non restituire l’espressione del volto nei suoi dipinti – spiega - è il movimento della figura a dover dare il significato del quadro e non uno sguardo come in un ritratto. Cristina Piccolini non fa mistero di essersi idealmente ispirata alle figure volanti di Chagall ed alle forme sinuose delle donne di Botticelli. Lo fa tuttavia cercando una sua propria chiave interpretativa che invitiamo i lettori a valutare personalmente se efficace o meno. I prezzi dei quadri della rassegna vanno da 600 a 1.600 euro.

(2004-1 pag 15)

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