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Categoria: Dall'Italia
Pubblicato Giovedì, 09 Giugno 2011 06:20

Eine Geste der Versöhnung

67 anni dopo la strage nazista di Falzano un gesto di conciliazione: una delegazione di Ottobrunn in visita a Cortona. L'autore de "Il Falegname di Ottobrunn", il dossier sulla strage, che verrà presto pubblicato, ci aggiorna sulle conseguenze del processo concluso con la condanna dell’ufficiale nazista che ne è considerato responsabile.

67 Jahre nach dem Massaker von Falzano di Cortona, besucht eine Delegation aus Ottobrunn als Geste der Versöhnung den Ort des Verbrechens. Denn aus Ottobrunn stammte Josef Scheunberger, der 2009 wegen dieser Kriegsverbrechen verurteilt worden war. Der Autor erzählt welche Folgen dieser Prozess für Deutsche und Italiener hatte.

Alessandro Eugeni

Monaco, 25 maggio 2011
Josef Scheungraber fu comandante della 1a compagnia del Battaglione 818 dei Gebirgsjäger (Alpini ndr), un reparto della Deutsche Wehrmacht (Forze armate ndr) altamente specializzato nelle opere di riparazione e demolizione dei ponti e nella posa di mine per la realizzazione dei campi minati. Nel 1944 il reparto è attestato nella zona di Cortona dove, durante la ritirata, era impegnato a
proteggere le truppe tedesche dall'avanzata degli Alleati.

Nel giugno di quell'anno due soldati tedeschi, reduci dal saccheggio in un fattoria nella zona di Falzano di Cortona in provincia di Arezzo, vennero uccisi dai partigiani. Per vendetta, il sottotenente Scheungraber rastrellò quindici civili, giovani e anziani, uomini e donne: quattro furono uccisi nelle campagne adiacenti, undici furono spinti all'interno di un casolare che fu fatto esplodere con la dinamite. Solo uno si salvò: Gino Massetti. Non solo. L'intera Falzano fu distrutta e incendiata. Dopo la guerra, Scheungraber tornò in Patria e aprì la sua falegnameria a Ottobrunn.

Il 15 settembre 2008 inizia a Monaco di Baviera il processo per omicidio (Mord) a Josef Scheungraber. Difeso da un “triumvirato” di avvocati di estrema destra, l'imputato rifiuta ogni accusa a suo carico. Nonostante sia stato già condannato all'ergastolo in contumacia nel 2006 dal Tribunale Militare di La Spezia, ha continuato a fare la vita di sempre nella sua Ottobrunn, protetto dall'abbraccio omertoso dei suoi concittadini. L'11 agosto 2009 il Tribunale di Monaco condanna Scheungraber all'ergastolo. Si tratta del primo caso in Germania di condanna esemplare di un appartenente alle forze armate tedesche per un massacro di civili innocenti in Italia. La notizia fa il giro di tutto il mondo. E' la prima volta che, nella storia giudiziaria delle stragi nazifasciste, giudici italiani e tedeschi pronunciano un analogo verdetto di condanna all'ergastolo per lo stesso fatto e per lo stesso imputato.

L'11 novembre 2010 la Corte Federale di Giustizia di Karlsruhe (Bundesgerichshof) respinge il ricorso (Revision) promosso dagli avvocati difensori di Scheungraber, per cui la sentenza dell'11 agosto 2009 è definitiva e Josef Edward Scheungraber deve andare in prigione. Subito gli viene tolto il titolo di Ehrenkommandant, Comandante onorario dei Vigili del fuoco. E il 24 novembre 2010 il Consiglio Comunale di Ottobrunn decide all'unanimità di ritirare la medaglia d'onore conferitagli dal Sindaco nel 2005. Il 25 aprile 2011, in occasione della Festa della Liberazione dal nazifascismo, una delegazione del Comune di Ottobrunn - con esclusione della CSU (Christlich-Soziale Union, Partito cristiano-sociale ndr) e dei Freie-Wähler (cosiddetti Liberi elettori ndr) - si reca a Cortona per esprimere dolore e rammarico a nome di tutta la città, dando così un netto segnale contro l'oblio e dimostrando che non intende occultare le colpe del suo concittadino.

La delegazione tedesca - che trova alloggio a Portole presso l'albergo di Mirella e Franco Lunghi - è composta dai rappresentanti della SPD (Partito social democratico ndr), dei Grüne (I Verdi ndr), della FDP (Partito Liberale) e della ÖDP (Partito Ecologico). Dopo il discorso commemorativo del Sindaco Andrea Vignini nella Piazza ai Caduti di Cortona, segue il discorso della portavoce della SPD Ruth Markwart-Kunas che, dopo ben 67 anni, avvicina finalmente Cortona a Ottobrunn. Sebastian Lumpe, Consigliere Comunale dei Verdi di Ottobrunn, dichiara di essere presente non solo in rappresentanza del Comune ma come “ cittadino tedesco”.

La cerimonia si sposta a Falzano dove, accanto a quella della città di Cortona, la delegazione tedesca di Ottobrunn pone la sua corona di alloro con il nastro dov'è scritto “Zum Gedenken an die Opfer des deutschen Wehrmachtsmassakers. Die Ottobruner Gemeinderatsfraktionen von SPD, GRÜNEN, FDP, ÖDP” e relativa traduzione “In memoria delle vittime del massacro dell'esercito tedesco del 27 giugno 1944. Da parte della sezione del SPD, VERDI, FPD, ÖPD del Consiglio Comunale di Ottobrunn”.

Infine, a rendere singolare l'evento, la spontanea partecipazione di un'altra “delegazione” tedesca composta da Elisabeth Schilhabel, Consigliera del Comune di Dachau per il Partito dei Verdi (Stadträtin für die Grüne) e Walter Lantzsch, Presidente dell'Associazione antifascista Heimat Dachau, che a sua volta pone accanto alle corone un mazzo di rose rosse con il nastro “Antifascistischer Heimatverein aus Dachau”. Con una e-mail avevano messo al corrente il Sindaco Vignini del loro viaggio e della loro volontà di commemorare i morti del massacro e di essere sempre contro la guerra e il fascismo (“Wir sind immer gegen Krieg und Fascismus” "noi siamo sempre contro la guerra ed il fascismo" ndr). La singolarità è rappresentata dal viaggio dei due: partono in treno da Dachau fino al Brennero da dove proseguono con le loro biciclette in pellegrinaggio impiegando una settimana per arrivare a Cortona!

È stato proprio un viaggio particolare in Toscana: “Besondere Reise in die Toskana. Politiker gedenken der Opfer eines Ottobruner NS-Kriegsverbrechers” (Uomini politici commemorano le vittime del criminale nazista di Ottobrunn ndr), titolava Tom Soyer nel Süddeutsche Zeitung del 18/2/2011 che preannunciava l'incontro tra il Comune tedesco e quello toscano. Una partecipazione sentita che dimostra ancor più come, solo in tal modo, la condanna del falegname – per Ottobrunn e per tutti – serva da insegnamento. Si chiude così questa storia tragica e si apre un nuovo capitolo.

 

Alessandro Eugeni (Roma, 1947) fino al 1980 vive e lavora a Roma come perito di infortunistica stradale per diverse compagnie di assicurazioni  (SAI,  RAS, Gan Soleil  ed altre) e consulente CTU del Tribunale civile di Roma. Dal 1980 è con la famiglia a Monaco di Baviera dove fino al 1994, quando chiude il rapporto di lavoro con la  Siemens, si impegna anche in campo sindacale come consigliere di fabbrica e fiduciario dell'IG-Metall. Scrive e interpreta due commedie teatrali (L'osteria del tempo perso, Monaco di Baviera 2001, Augsburg 2002, Gutau-Alta Austria 2002, Amandola-Ascoli Piceno 2004-2005; Il ragù, Laterina-Arezzo 2010), organizza eventi cinematografici (Omaggio a Massimo Troisi, Monaco di Baviera 2008 e Una domenica con Anna Magnani, Monaco di Baviera 2011) e “performances” (Berlusconi, La Repubblica” und die Republik, die er sich zurecht zimmert, Monaco di Baviera 2009 e 2011). Collabora con giornali italiani e tedeschi pubblicando articoli politici e culturali. Il suo primo scritto letterario è Il falegname di Ottobrunn.

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