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Marinella C.

Un aggiornamento doveroso

Pasquale Episcopo

Doverosamente, la redazione di INTERVenti dà un supplemento di informazione in merito alla storia pubblicata nel numero 2010-2 nel dossier “Alla ricerca della Terra Promessa – Una storia di bambini contesi tra Monaco di Baviera e Milano”. In quell’articolo avevamo raccontato la vicenda umana di una coppia mista italotedesca e dei loro due bambini. Negli ultimi due anni per ben tre volte questi bambini sono stati oggetto di sottrazione o, se si vuole, di rapimento. A settembre 2008 la madre li aveva portati da Monaco a Milano. A Maggio 2009, in ottemperanza ad una decisione del Tribunale dei Minori di Milano, con la forza erano stati prelevati a scuola dai carabinieri e riportati a Monaco. A febbraio 2010 infine la madre li aveva nuovamente prelevati da Monaco per portarli, sembra, in Polonia. Da allora non se ne era saputo più niente. Nell’articolo avevamo raccontato i fatti occorsi attingendo alle svariate interviste rilasciate dalla madre e dall’unica intervista concessa dal padre ad un giornale italiano. Avevamo descritto il ruolo svolto dallo Jugendamt e analizzato il quadro giuridico e normativo
internazionale. Avevamo anche riferito dell’udienza, tenutasi il 17 marzo scorso a Roma, della Corte di Cassazione sul ricorso, avanzato dagli avvocati della madre, contro la decisione del Tribunale di Milano che aveva disposto il rientro in Germania dei bambini. In quella sede il Procuratore aveva riconosciuto la fondatezza del ricorso e ne aveva chiesto l’accoglimento. Il 24 maggio scorso la Corte ha stabilito che sulla base della Convenzione dell’Aja il padre non aveva il diritto di chiedere il rimpatrio dei figli in quanto affidati alla madre e non a lui. Il prossimo passo è quindi la celebrazione di un nuovo processo, presumibilmente presso il Tribunale dei Minori di Milano, in tempi attualmente non ancora noti. È presumibile anche che, in occasione del nuovo processo, i due bambini potranno essere ascoltati ed esprimere i loro pareri e i loro desideri. Nel momento in cui scriviamo loro e la madre sono ancora latitanti.
Nel riservarci di informare ulteriormente il nostro pubblico sul seguito di questa storia singolare ed inquietante, auspichiamo una soluzione definitiva al calvario di questa famiglia.

(2010-3 pag 41)

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