Monaco, 22 settembre 2013.
Lo scorso martedì 17 settembre ha avuto luogo all’Orangerie nell’Englischer Garten il vernissage della mostra personale di Serio Digitalino, “I segreti dell’Arte”.
Un numeroso gruppo di amici e appassionati di arte ha potuto seguire con interesse il discorso del Professor Helmuth Hinderwies, germanista e amico di lunga data dell’artista.
Dopo alcune acute riflessioni generali, anche sul ruolo e il valore della vera arte nella società odierna, la quale, più che esprimere l’interiorità dell’artista dovrebbe condurre il fruitore a provare stupore dinanzi alla profondità del mistero, il Professor Hinderwies ha illustrato, con sagaci collegamenti filologici, letterari e storico-etnologici, alcune delle opere esposte.
Tra le altre “Moloch” (scultura in legno di recupero e metallo), interpretazione della mostruosa divinità dell’antichità, “Kapitalistischer Größenwahn”, (scultura in gesso, metallo e schiuma poliuretanica), metafora della difficoltà di vera comunicazione annessa alla megalomania, il cui colore nero sottolinea l’idea di una forza minacciosa.
Per opposizione è passato alla descrizione e interpretazione di alcuni quadri dai colori intensi (acrilici), inondati di luce, che acquistano un senso tridimensionale e dinamico grazie a cianfrusaglie, fondi di cassetto, stracci, pezzi di metallo, ruggine. Materiale di scarto che in un nuovo contesto riceve un significato rinnovato e diventa simbolo del fugace.
“Heimat”, dove al giallo della luce del sud si accosta il nero della sagoma dello stivale e il verde della natura, si apre a diverse interpretazioni: forse il commiato da una patria che l’artista ha lasciato da molto tempo? O piuttosto la gioia nel ricordo della sua luce e purezza? O un sentimento di vuoto?
L’arte non vuole essere una fotografia statica di un evento passato quanto piuttosto testimoniare un processo dinamico di trasformazione: così in “Der Gletscher gibt das Geheimnis wieder frei”, dove il passato, a lungo racchiuso e conservato, raggiunge il presente e vi si mescola, o in “Geisterschiff” e in “Spielraum”, dove l’accento è posto sulla caducità della natura umana e il suo mistero.
Diversi punti di vista e ripetute considerazioni delle opere suggeriscono spesso altre immagini e nuove interpretazioni.
Altri lavori in plexiglas colorato completano la mostra rimasta aperta al pubblico fino a domenica 22 settembre.